L'interculturalità nella scuola materna

di Mariantonietta Di Capita
Quaderni dell'interculturalità - Emi 2001 - €6,20

Da quest'anno parteciperanno alle attività della nostra Rete anche le scuole materne. In molte sezioni di queste scuole il numero degli alunni stranieri è molto alto, costituendo a volte anche il 30% della popolazione scolastica. Questo è un buon segno, in quanto è da presumere che questi bambini non avranno problemi di comprensione linguistica allorché arriveranno agli ordini di scuola superiori.

D'altro canto vuol dire che dovremo porre attenzione a questo ordine di scuola e dare per quanto possibile un aiuto alle insegnanti in termini di formazione e indicazioni operative.

Presso il nostro centro documentazione potete consultare e prendere in prestito questo testo, di cui consigliamo comunque l'acquisto a tutte le scuole materne per averlo sempre a portata di mano.

E' diviso in due parti, la prima, teorica "Dal dire...", e la seconda, più pratica "...al fare".

L'intercultura, sostiene l'autrice, si esprimere nelle feste colorate, magari a fine anno con i genitori, in maniera quasi esemplare, per mandare un messaggio di scuola aperta alle differenze. Ma l'intercultura vera, più importante è quella che è agita quotidianamente nelle classi con i bambini. E la relazione è la cosa fondamentale. "la scuola non è se non si occupa di relazioni, se non insegna ad apprendere anche dal rapporto con l'altro".

La seconda parte del libro è più operativa. Analizzando le varie fasi della vita scolastica vengono dati spunti per intervenire adeguatamente su accoglienza (dei bambini e dei loro genitori), sulle narrazioni e i giochi (con indicazioni precise), sulla storia e preistoria dei bambini, sull'identità e la differenza attraverso il riconoscimento delle emozioni.

E' un testo breve (meno di 100 pagine), ma molto intenso.

E alla fine c'è una sorpresa, non per quello che c'è, ma per quello che non c'è: non si parla mai di bambini stranieri, se non occasionalmente. O meglio non si parla di bambini stranieri come categoria a se stante e l'intercultura diventa così il veicolo fondamentale per traghettare i nostri bambini, tutti i nostri bambini, in una società che sarà sempre più colorata e che li costringerà, una volta cresciuti, a confrontarsi con un mondo di diversità. Ciò fa sperare che affronteranno questa realtà senza i pregiudizi che hanno contraddistinto le generazioni precedenti.