Giufà, il figlio e l'asino
(Bisogna ascoltare gli altri, ma poi a decidere dobbiamo essere noi)

Giufà aveva un figlio che voleva accontentare tutti perché da tutti voleva essere amato e approvato. Giufà allora pensò, con uno stratagemma, di fargli capire che in certi casi bisogna avere il coraggio di dire no.

Il giorno dopo salì sul suo asino e col figlio che lo seguiva a piedi, si diresse al paese. Incontrarono per strada dei viandanti che lo rimproverarono "Sei proprio insensibile: tu comodo sull'asino e il tuo figlioletto a piedi, vergogna". Allora Giufà disse al figlio "forse hanno ragione. sali tu sull'asino e io seguirò a piedi".

Ma non fecero molta strada che incontrarono delle donne che andavano al mercato, che gli dissero: "Ma come! Tu vecchio e malandato vai a piedi mentre il tuo giovane figlio sta comodo in sella all'asino. Questo è il rispetto per gli anziani? Dove siamo arrivati..."

Allora decisero di seguire a piedi l'asino che procedeva disinvolto. Due contadini che andavano a lavorare vedendo la scena esclamarono: "Ma come! con un asino a disposizione questi due vanno a piedi. Ma che lo mantengono a fare quell'animale? Non si è mai vista una cosa del genere."

Giufà, sentendo questi apprezzamenti disse al figlio "sai cosa facciamo adesso? saliamo tutte e due sull'asino". Dopo un po' incontrarono due anziani che li fermarono dicendo "Ma volete sfiancarla quella povera bestia? Non arriverà al paese che sarà morta... Che gente senza cuore!!".

"Cosa facciamo?" - chiese il figlio. "A questo punto" - rispose Giufà - "non ci rimane che andare avanti caricandoci l'asino sulle spalle". Alle porte del paese un gruppo di ragazzini vedendo la scena si mise a ridere a crepapelle "Ma guarda che stupidi quei due. Sono proprio da manicomio" e chiamarono tutta la gente del paese per gustarsi quella parata.

A questo punto il figlio si rivolse a Giufà: "Padre mio, abbiamo fatto arrabbiare tutti quelli che abbiamo incontrato per strada e qui in paese tutti ridono di noi. Al ritorno facciamo di testa nostra e che gli altri dicano quello che vogliono".

Giufà sorrise: la lezione è servita.