P.N. van Eyck, poeta olandese (1887 - 1954)

Il giardiniere e la morte

Un nobile persiano:

Vidi stamane accorrere, pallido di sgomento,
il giardinier gridando: "Signore mio, un momento!

Potavo nel roseto le gemme troppo corte,
quando alle spalle ho guardato. Lì stava la Morte.

Terrorizzato fuggo all'altro capo, lontano,
ma anche qui la minaccia vedo della sua mano.

Col vostro cavallo, Signore, lasciatemi scappare
ed entro stasera ad Isfahan potrò arrivare!
"

Nel pomeriggio (da ore già se n'è andato)
nel parco dei cedri la Morte ho incontrato.

"Perchè?" le chiedo, ché lei aspetta e tace,
"Il mio uomo hai impaurito, togliendogli la pace?"

Sorridendo, risponde: "Ben più del suo timore,
grandissimo è stato il mio stupore,

nel veder qui stamani all'opra ancora attendere
colui che stasera ad Isfahan dovevo prendere
"

Il nostro Roberto Vecchioni si è ispirato a questo testo per scrivere la sua splendida "Samarcanda"

 

Lo scrittore iraniano Kader Abdolah sostiene che ancora oggi nel cimitero di Isfahan vi è la tomba del giardiniere. Sulla sua lapide c'è scritto: "Qui riposa il giardiniere, l'uomo che un giorno per poco sfuggì alla morte"