Bai Juyi - poeta cinese del IX sec.

Il vecchio venditore di carbone


Un vecchio carbonaio 
che taglia la legna 
e fa il carbone sul monte del Sud. 

Coperto di polvere e di cenere, 
ha viso affumicato, 
bianche le tempie e nere le dieci dita.

A che servono i soldi 
dalla vendita del carbone ricavati? 
Alle vesti per il corpo 
e al cibo per la bocca. 

Sebbene sia miserabilmente leggero 
il suo vestito, 
per timore del carbone a buon mercato, 
vorrebbe piuttosto un clima gelido. 

 

 

 

Di notte cade una neve alta un piede 
fuori della città, 
all`alba egli guida il carro 
carico di carbone 
lasciando solchi profondi e ghiacciati. 

Ormai il sole si è levato alto, 
il bue è stremato e l`uomo è affamato, 
nel fango prendono riposo 
fuori della porta meridionale della città. 

Arrivando due uomini al galoppo, 
chi possono essere? 
Sono messaggeri uno in giacca gialla 
e l'altro con una camicia bianca. 

Agitando una carta, proclamano: 
d`un ordine imperiale si tratta, 
girano il carro, sbraitano contro il bue 
e lo trascinano verso il nord. 

Un carro di carbone 
che pesa più di cinquecento chili, 

viene trascinato via dalla corte 
ed egli non può che acconsentire. 

Una ventina di piedi di garza rossa 
e tre metri di seta 
avvolti intorno alle corna del bue 
come compenso per il carbone.