L'Africa può insegnare qualcosa al mondo?

E se fosse lOccidente, e non l'Africa, ad avere bisogno di aiuto? E se toccasse al continente africano venire in soccorso dell' Occidente? E' questa la provocazione della scrittrice Anne-Cecile Robert con il libro "L'Africa in soccorso dell'occidente". Mentre il capitalismo globalizzato sta saccheggiando il Pianeta, l'Africa potrebbe, facendo leva sul suo patrimonio culturale, apportare una visione più armoniosa e più equilibrata del rapporto tra gli esseri umani e la natura.
E' un testo ben costruito che è difficile riassumere. Dopo un breve excursus storico che chiarisce tutte le risorse materiali e umane che l'Occidente ha depredato al continente africano, l'autore si sofferma  sui drammi dell'Africa oggi, dall'Aids alle guerre tribali, dalla miseria alla desertificazione (l'immagine che mettiamo in fondo è una discreta sinntesi)

Nonostante ciò il continente africano ha molto da insegnare a chi sa ascoltare...

1) IL TEMPO. La nostra società iperattiva, in cui si costruiscono più luoghi di passaggio che luoghi di incontro, potrebbe imparare a rallentare un po', a ricordarsi che certe cose richiedono tempo e che non si è sempre costretti ad avere fretta. "Voi avete l'orologio, noi abbiamo il tempo", dice un vecchio africano.

2)  LE RELAZIONI. Un posto centrale viene accordato ai valori relazionali, alla coesione sociale e ai valori non materiali. Prevale la qualità degli scambi interpersonali. Le sole ricchezze valide sono quelle che si condividono con il gruppo. La maggior parte delle culture africane non si basa sull'accumulo, ma attribuisce una funzione essenziale alla ridistribuzione rapida. L'arricchimento personale può essere visto come una minaccia per la stabilità del gruppo.

3) L'AMBIENTE.  L'Africa costruisce molta della sua industria sugli scarti dell'industria. Non esiste la visione cartesiana e biblica dell'uomo proprietario della natura. La tradizione plurisecolare esige di essere in armonia con il mondo. L'uomo è il gestore della natura, contrae responsabilità nei suoi confronti.

4) OSPITALITA'.  I colonizzatori portoghesi hanno lasciato delle  testimonianze - strazianti a posteriori - della loro sorpresa dinanzi a tanta apertura di spirito e ospitalità. Il "terenga" senegalese è celebre in tutto il mondo e diviene perfino un argomento turistico, visto che i vacanzieri preferiscono sempre più soggiornare presso gli abitanti che negli alberghi.

5) ANZIANI.  La saggezza degli anziani è valorizzata. Re Hassan II del Marocco afferma: "Il giorno in cui da noi nasceranno le case di riposo, saremo nel cuore della crisi".
Kofi Yamgane, deputato e sindaco in Francia ha ripreso nella sua città il consiglio degli anziani: "In Africa c'è una civiltà orale, quindi si ha interesse ad ascoltare. Trovo inquietante che in Occidente, il rispetto dell'individuo, dell'anziano, del vecchio, l'ospitalità, tutti questi valori che fanno la dolcezza di una civiltà, siano così assenti"

6) CONTROVERSIE.  La controversia obbliga alla fine le parti a concludere la disputa con canti e danze allo scopo di celebrare l'intesa e l'equilibrio ritrovato.
L'imbizo era una pratica tradizionale che consisteva nell'abitudine del capo villaggio di andare incontro ai sudditi e ascoltarli senza prendere la parola. E' stata riattivata oggi sotto forma di forum in cui i rappresentanti del potere si limitano ad ascoltare i concittadini. Che utile suggerimento per i nostri politici!

7) PSICHE.  L'Africa non ha atteso la psicanalisi per capire che i nostri sensi percepiscono solo una parte della realtà, che le emozioni provocano perturbazioni e che la vita psichica ha le sue esigenze e i suoi moti propri. Le civiltà africane danno importanza a questa parte irrazionale dell'uomo.
Rapporto quindi più sano, più naturale con la parte di irrazionalità che è presente in ogni uomo. Capacità di avvalersi di vari registri di percezione e comunicazione a seconda delle circostanze e delle necessità.

8) MERCATO.  Il capitalismo ha la pretesa inaudita di considerarsi modello morale per il mondo intero. L'economia di mercato si considera  "naturale" e come tale sente la "mission" di imporsi all'intero pianeta. Se il mercato pur esiste in Africa, esso non è onnipotente. Non è "tutto mercato" . E' un'Africa da bricolage in tutti i campi e a tutti i livelli, fra il dono e il mercato, tra i rituali oblativi e la mondializzazione dell'economia.

9) ARTE.  Basta citare gli influssi su vari pittori (Picasso in testa) e le radici africane di molta musica che ascoltiamo continuamente senza saperne l'origine.