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IL titolo si rifà a West Side Story, il film 1961 di Robert Wise su un
amore impossibile quanto quello di Romeo e Giulietta trasferito nel
West Side popolare di New York. Qui l'ambiente è Palermo; gli amanti sono il cantante da strapazzo Tony Giulietto e la bella prostituta nigeriana Romea Wacombo; l'amore tra i due è contrastato dalle tre zie di lui come dalle amiche di lei; tutto divide gli amanti salvo la musica che li unisce. Il film della regista milanese trentottenne già autrice di "Tano da morire" esercita sulla questione dell'immigrazione il suo stile ironico e appassionato, ferocemente allegro, colorato, musicale, estremo, originale e divertente, con apparizioni irresistibili: Mario Merola e Little Tony sono sfolgoranti epifanie storico-musical-popolari in rappresentanza della musica tradizionale e di quella moderna; le zie del protagonista esprimono bene il cinismo moralista delle vecchie generazioni; il caos multietnico appare assolutamente naturale; i giovani amanti sono, come si deve, innamorati e un po' scemi. È particolarmente interessante l'uso dei colori: quasi sempre si tratta di tinte primarie, di interventi dell'oro e dell'argento in omaggio al kitsch. (Dalla recensione di Lietta Tornabuoni, La Stampa, 22 Settembre 2000) |