TRA ANALOGIE E DIFFERENZE
(un saluto da Mario Lodi)
Buon anno scolastico a tutti!
C'è un'analogia fra i problemi della scuola di oggi e i problemi della
scuola di sessanta anni fa. Erano, e sono, problemi reali. Allora, con la
fine della dittatura fascista e con l'approvazione in Parlamento della
Costituzione, la nuova legge che regolava la vita libera e democratica
degli italiani, iniziava una svolta storica. Gli educatori che avevano
vissuto quell'evento cercarono di realizzare la scuola nuova, il cui fine
ideale era la formazione dei cittadini democratici, ispirandosi alle
esperienze europee più significative. La scelta del Freinet, che aveva
introdotto nella scuola francese la stampa come simbolo della libertà, fu
accolta con favore dai riformatori, che sperimentavano nelle loro scuole
un modo nuovo di organizzare la vita scolastica. "Cooperazione educativa"
divenne la loro rivista, lo spazio dove essi raccontavano, nel bene e nel
male, il loro lavoro. A poco a poco l'idea della formazione sul campo si
estese sul territorio nazionale. Eravamo una min!
oranza di alcune centinaia di pionieri che, all'interno della struttura
scolastica, operava per il suo rinnovamento democratico e su di noi si
posarono gli sguardi di studiosi, professori universitari, editori che
diventarono i nostri alleati. Nelle librerie vi sono, ancora oggi, i libri
delle nostre esperienze che gli studenti universitari leggono per
diventare bravi educatori e buoni cittadini.
Dopo oltre mezzo secolo la realtà è ben diversa: la Costituzione, anche se
studiata, non è applicata. La società è degradata: abbondano episodi di
violenza gratuita, di vandalismo, di bullismo; siamo diventati un popolo
diffusamente menefreghista e indifferente. La televisione in questo mezzo
secolo ha contribuito a diffondere disvalori come l'apparire, la fama, la
visibilità, il denaro. Può la scuola recuperare valori autentici, rapporti
d'amicizia, di reciproca stima, di collaborazione come una piccola società
dove vige il rispetto dell' altro? Io penso che per gli educatori
autentici niente è impossibile: se noi offriamo ai bambini una scuola
capace di trasformare le diversità in valori positivi, può avvenire il
cambiamento della società al suo interno. Soltanto così i bambini d'oggi,
che la società ha formato a sua immagine secondo le regole attuali fondate
sul consumismo e la competizione, possono diventare cittadini
responsabili, motivati, educati. Un bambino che nasce!
è un cittadino libero che ha diritti e doveri: li può esercitare da subito
nella piccola società democratica che è la scuola nuova: non una scuola
che esclude, boccia, giudica con i voti, ma una che accoglie come amici i
bambini, dà loro la parola, stabilisce regole condivise, promuove le
capacità di ciascuno attraverso una valutazione formativa. Per noi, che
abbiamo vissuto l'evento storico del passaggio dalla guerra alla pace e
dalla dittatura alla libertà, i valori rimangono questi e la scuola non li
può ignorare. La nostra "Casa" continuerà, anche in questo nuovo anno
scolastico, a presentare e sostenere le esperienze valide che alcuni
educatori già mettono in pratica per formare cittadini che sanno accettare
le regole del dialogo e della pratica democratica.
Mario Lodi