Salvaguardia della tradizione culturale e spirituale
legata al Cristianesimo nelle politiche scolastiche.

RISOLUZIONE APPROVATA


La VII Commissione, premesso che: 

- mai come in questi ultimi tempi l'opinione pubblica italiana si interroga sul futuro in riferimento alla propria identità culturale; la migrazione extra-comunitaria, l'allargamento dell'Unione europea ai Paesi dell'est Europa ed il progressivo dilatarsi di un certo fondamentalismo islamico chiamano in causa l'Occidente, la sua storia e il suo futuro, strettamente legati alla tradizione cristiana, che ne definisce l'essenza e ne è elemento costitutivo; 

- in questo contesto, non può non destare preoccupazione quella sorta di relativismo culturale e di nichilismo etico che, in nome di una presunta tolleranza e rispetto di tradizioni diverse dalle nostre, non sostiene i presupposti della nostra civiltà, e rischia di omologare tutte le culture in un amalgama indistinto in cui la nostra storia, italiana ed europea, perde di valore. La scuola è terreno privilegiato in cui sperimentare un approccio culturale ai temi dell'integrazione in nome di ideali di accoglienza e solidarietà, che, per essere davvero tali devono fondarsi sul ricordo del proprio passato e devono essere ancorate alle proprie radici culturali e spirituali; 

- il fallimento del modello di integrazione delle democrazie nord-europee e l'esperienza di Paesi come l'Olanda, la Danimarca e, in modo diverso la Francia e la Germania, pone per il nostro Paese il problema di una legislazione scolastica che, nell'affrontare, in modo graduale e rispettoso dei diritti della persona, il problema dell'integrazione dei cittadini comunitari ed extracomunitari, sappia difendere la tradizione culturale italiana, ed europea, quale si è manifestata nel corso dei secoli, e proporla, evitando denigrazioni o dimenticanze, agli studenti di ogni provenienza culturale; 

- al riguardo è bene ricordare che l'insegnamento della religione cattolica, basato su un'adesione volontaria dello studente, risponde a un'esigenza religiosa importante ed essenziale, ma distinta da quella eminentemente culturale e laica che sarebbe opportuno introdurre nella legislazione scolastica e proporre a tutti,

impegna il Governo

a far sì che nell'ambito dell'autonomia scolastica, e fatta salva la libertà di insegnamento dei docenti, sia reso esplicitamente obbligatorio nelle indicazioni nazionali il preciso riferimento alla nostra tradizione culturale e spirituale che si riconnette esplicitamente al Cristianesimo.

7-00076 Garagnani: (8-00027) «Garagnani, Granata, Goisis, Mazzuca, Palmieri, Centemero».

----------------------------------------

COMMENTI:

Abbiamo l'impressione che ad un temuto fondamentalismo islamico si voglia rispondere con altrettanto integralismo cattolico. Niente di meglio se l'obiettivo è quello di radicalizzare le posizioni e di porsi di fronte agli altri con un muro contro muro.

Ciò che appare da questo documento è una visione tutta eurocentrica e cristianocentrica. Il nostro modello è considerato quello "giusto" e il relativismo culturale rischia di affossarlo. Ma bisogna ricordare che il contrario del relativismo è l'assolutismo e il pensiero unico. C'è ancora spazio per l'intercultura?

Su cosa si basa poi tanta "superiorità"? Sulle navi dei negrieri? Sulle crociate? Sulla distruzione di intere popolazioni in Africa e America Latina? Sui roghi dell'inquisizione? Sulla rapina a mano armata e continuata delle risorse naturali del Sud del Mondo? Su Auschwitz? Siamo sicuri di avere un retaggio culturale carico di valori spirituali da dover difendere e diffondere?

Certo, abbiamo inventato la democrazia con la divisione dei poteri (giudiziario, legislativo, amministrativo), la libertà di pensiero e la laicità dello stato: concetti base da cui però a volte ci discostiamo bellamente e che, certo, vanno valorizzati e fatti apprezzare da tutti, ma  non imposti con la forza.

E' un segno di debolezza dover ricorrere a queste risoluzioni per affermare un'appartenenza culturale. Chi è sicuro della propria identità non ha bisogno di ricorrere a norme impositive ("sia reso esplicitamente obbligatorio nelle indicazioni nazionali il preciso riferimento alla nostra tradizione culturale e spirituale che si riconnette esplicitamente al Cristianesimo"): troppi esplicitamenti!