NATI DUE VOLTE - Giuseppe Pontiggia, Mondadori 2001
Questo romanzo affronta il tema della disabilità senza pietismo.
E' un inno alla solidarietà, un’invocazione accorata alla
concessione di un semplice sorriso. In questo libro, vincitore del
Premio Campiello 2001, Giuseppe Pontiggia fa rivivere la sua esperienza
personale, quella di un padre che deve convivere con la situazione di
handicap del figlio. Nati due volte è un po’ come una
“finestra aperta” sui problemi di una famiglia che vive la
tragedia della malattia del figlio Paolo, colpito da tetraparesi
spastica.
Da un'intervista all'autore:
«Il problema dell’handicap lo vivo in maniera diretta da 31
anni da quando è nato mio figlio ma avevo sempre escluso di
farne un racconto autobiografico. E' un ideologismo velleitario e
volontaristico quello di considerare
il disabile uguale agli altri. Bisognerebbe
semmai introdurre un criterio opposto: siamo tutti diversi. La
disabilità è una forma più grave e più
vistosa, ma tutti siamo diversi e dovremmo tutti adottare dei metri
più attenti nell’avvicinare, giudicare, premiare o
punire le persone. E' la norma che deve essere resa più
flessibile."
Dal testo:
"Quando Einstein, alla domanda del passaporto, risponde "razza umana",
non ignora le differenze, le omette in un orizzonte più ampio,
che le include e le supera. E' questo il paesaggio che si deve aprire,
sia a chi fa della differenza una discriminazione, sia a chi, per
evitare una discriminazione, nega la differenza."
"Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un
mondo che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda
dipende da voi genitori, da quello che saprete dare. Sono nati due
volte e il percorso sarà più tormentato. Ma alla fine
anche voi ne uscirete migliorati"