Domanda

"Come vuoi che faccia ad imparare l'italiano, se a casa con i familiari e a scuola con i suoi compagni parla solo la sua lingua?"

 

Non è assolutamente negativo questo atteggiamento, anzi è opportuno che il ragazzo mantenga e sviluppi la lingua madre, lingua con cui ha imparato a pensare e ad esprimere il proprio vissuto e i propri sentimenti.Ormai è dimostrato che la padronanza della lingua madre è indispensabile per l' ideazione del pensiero e per l'acquisizione di una lingua seconda. Non a caso nelle situazioni privilegiate vengono organizzati corsi di mantenimento della lingua d'origine. Se si riprende un ragazzo perché sta parlando la lingua madre, si rischia di danneggiare la sua autostima e di mettere in discussione un sereno sviluppo della sua identità dato che gli si dice che tutto ciò che ha imparato in precedenza non ha validità. Suggerendo ai genitori stranieri di parlare in italiano ai figli, li si mette in una grave situazione di difficoltà: gli si comunica innanzitutto che la lingua e la cultura di appartenenza non hanno valore (indebolendo la loro autorevolezza). Loro, inoltre, non essendo competenti, rischiano di trasmettere al figlio una lingua limitata, sia  a livello strutturale che lessicale, con errori tipici e già fossilizzati. Tutto ciò può portare ad una situazione psicologica di chiusura e di rifiuto per cui diventa più difficile poi suscitare interessi e motivazioni. E' opportuno, perciò,  ricordare che la lingua madre è un elemento fondante dell'identità di ciascuno di noi: è il nostro modo di pensare e di vedere il mondo.

da leggere sull'argomento: I bambini migranti; G. Favero
                                       Come un pesce fuor d'acqua,G. Favero