domanda 1 |
Cos'è il metodo del "decentramento"? Cosa vuol dire? |
Risposta (Pasquale e Franca) |
Il decentramento è una delle tecniche più usate nella pedagogia interculturale. Il decentramento di cui si parla è quello del punto di vista. Imparare a vedere le cose da un altro punto di vista, o meglio, dal punto di vista di un altro. Riuscire a mettersi "nei panni di un altro" è più facile a dirsi che a farsi: è una tecnica che richiede pazienza e disponibilità a mettersi in discussione perché parte dal presupposto che il nostro modo di pensare non è l'unico possibile, ma è uno tra tanti possibili, e tutti con la stessa dignità. Riuscire a far apprendere questa capacità, porterà i nostri ragazzi ad uscire dal proprio egocentrismo ed è un buon antidoto all'intolleranza, alla paura dell'altro e del confronto con l'altro. A ben pensarci è un esercizio di democrazia, ad accettare il fatto che il nostro pensiero è limitato e può contenere errori e che lo scambio con altri "pensieri" ci aiuta a crescere. Questa metodologia si traduce nella didattica:
La portata "rivoluzionaria" di questa tecnica pedagogica è evidente a tutti: esce dall'ambito strettamente legato alla presenza di alunni stranieri nella classe; esce addirittura anche dall'ambito scolastico per diventare un modello di maturazione personale equilibrato, aperto allo scambio: cosa che la vita ci porrà di continuo. Ciò porterà l'allievo ad acquisire una sicurezza interiore a prova di pre-giudizi e pre-concetti e a convicerli che solo attraverso il confronto con gli altri (con tutti gli altri, non solo quelli a loro più vicini) si possono scoprire nuovi mondi e nuovi pensieri che ne arricchiranno la vita. Esempi di didattica interculturale:
|
da
leggere |
L'ultimo lavoro di A. Nanni: Una nuova paideia - EMI - Bologna 2003 |