domanda
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Cos'è il metodo del "decentramento"? Cosa vuol dire?

Risposta (Pasquale e Franca)

Il decentramento è una delle tecniche più usate nella pedagogia interculturale.

Il decentramento di cui si parla è quello del punto di vista. Imparare a vedere le cose da un altro punto di vista, o meglio, dal punto di vista di un altro. Riuscire a mettersi "nei panni di un altro" è più facile a dirsi che a farsi: è una tecnica che richiede pazienza e disponibilità a mettersi in discussione perché parte dal presupposto che il nostro modo di pensare non è l'unico possibile, ma è uno tra tanti possibili, e tutti con la stessa dignità.

Riuscire a far apprendere questa capacità, porterà i nostri ragazzi ad uscire dal proprio egocentrismo ed è un buon antidoto all'intolleranza, alla paura dell'altro e del confronto con l'altro. A ben pensarci è un esercizio di democrazia, ad accettare il fatto che il nostro pensiero è limitato e può contenere errori e che lo scambio con altri "pensieri" ci aiuta a crescere.

Questa metodologia si traduce nella didattica:

  • nella disponibilità ad "ascoltare" gli altri, a capirne l'alfabeto delle emozioni oltre che quello della lingua;
  • capire che per l'altro io sono l'altro;
  • nell'adottare tecniche di lavoro cooperativo;
  • nell' accettare di poter essere in errore;
  • nell' accettare l'aiuto dell'altro;
  • far diventare la scuola un luogo di confronto;
  • adottare contesti flessibili di apprendimento piuttosto che rigidi percorsi strutturati.

La portata "rivoluzionaria" di questa tecnica pedagogica è evidente a tutti: esce dall'ambito strettamente legato alla presenza di alunni stranieri nella classe; esce addirittura anche dall'ambito scolastico per diventare un modello di maturazione personale equilibrato, aperto allo scambio: cosa che la vita ci porrà di continuo.

Ciò porterà l'allievo ad acquisire una sicurezza interiore a prova di pre-giudizi e pre-concetti e a convicerli che solo attraverso il confronto con gli altri (con tutti gli altri, non solo quelli a loro più vicini) si possono scoprire nuovi mondi e nuovi pensieri che ne arricchiranno la vita.

Esempi di didattica interculturale:

  • "essere raccontati" da un altro;
  • leggere pagine di storia raccontate dall'altra parte: Le Crociate viste dagli Arabi, la scoperta dell'America vista dagli Indios, il colonialismo visto dai colonizzati, la carta geografica della terra vista dai cinesi...
  • la vita di un immigrato ascoltata dalla sua voce;
  • le lettere di un immigrato italiano di qualche decennio fa;
  • Cappuccetto Rosso vista dalla parte del lupo,
  • il progresso visto dalla parte dei fiumi
  • la caccia vista dalla parte delle anatre
  • ....
da

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L'ultimo lavoro di A. Nanni: Una nuova paideia - EMI - Bologna 2003