Alunni stranieri nelle scuole
superiori
Da alcuni anni sta succedendo anche nelle classi degli istituti
superiori e della formazione professionale ciò che da tempo
accade nei percorsi dell'istruzione primaria.
Anche questi contesti scolastici e formativi stanno diventando
sempre di più multiculturali e plurilingue dal momento che un
numero crescente di adolescenti di varia nazionalità varca la
soglia dell'istruzione e della formazione.
L'ingresso nella scuola delle ragazze e dei ragazzi che vengono
da lontano interessa oggi tutte le scuole superiori e in
particolare gli istituti tecnici e professionali e i corsi di
formazione professionale.
Un positivo inserimento scolastico nella scuola pubblica (che
abbia le caratteristiche dell'inclusione e non della separatezza)
è un passo determinante per la loro piena integrazione nella
società ed è la condizione necessaria affinché loro e i loro
compagni italiani diventino cittadini attivi in un mondo che sta
cambiando rapidamente punti di riferimento e coordinate di
pensiero. Gli adolescenti migranti, attraversano processi di
identificazione complessi, sono l'avanguardia di questa
"generazione in movimento", come è stata definita la generazione
dei giovani di tutto il mondo nel mondo globalizzato.
Una riflessione dovrebbe essere fatta sulla
presenza negli istituti superiori degli alunni non italofoni.
Vorremmo costruire una pagina del sito dedicato agli istituti
superiori. Quali sono i fenomeni più evidenti che possiamo
osservare? Cominciamo un elenco, aiutateci ad arricchirlo,
costituirà la base di una riflessione collettiva.
Gli istituti più frequentati sono quelli professionali statali
e regionali, con presenze che a volte superano il 30% degli
iscritti. Più distanziati arrivano gli istituti tecnici.
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Quali sono le conseguenze per questi istituti?
Come reagiscono insegnanti, allievi e genitori? Le scuole si
sentono penalizzate?
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Come si orientano gli allievi stranieri nella
loro scelta? Quali sono gli elementi che caratterizzano le loro
scelte: progetto migratorio, conoscenza della lingua italiana,
prerequisiti e pregresso scolastico?
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A cosa è dovuta l'abbandono diffuso? Scelta
sbagliata, insofferenza, demotivazione? Scuola poco preparata
che non offre spazi di sostegno linguistico e psicologico?
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Si attivano, nelle scuole, esperienze
socializzanti con contenuti e metodi interculturali?
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Come avviene il collegamento con il territorio:
ULSS, enti locali e associazionismo?
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I genitori si fanno vedere a scuola? Vengono
invitati a farlo?
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Quali sono gli ostacoli a un'integrazione
effettiva e al successo formativo? La lingua? Il numero di
alunni per classe? La mancanza di risorse per creare percorsi di
sostegno linguistico? La mancanza di mediatori culturali? La
mancata comunicazione con le famiglie?
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Chiediamo a chi vive quest'esperienza di farci
avere le proprie riflessioni, ci saranno preziose. |