Roma, 20 novembre 2007

Caro Presidente,

Siamo una rete nazionale di figli di immigrati che ha sentito il bisogno di organizzarsi per lavorare insieme sui nostri diritti e per confrontarci sulla questione dell’identità di chi cresce fra diverse culture, a cominciare da quella italiana.

In occasione della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Le chiediamo di ascoltarci e di non farci rimanere invisibili. Mentre i nostri amici e vicini ci riconoscono come italiani, l’attuale legge sulla cittadinanza impedisce a molti di noi di essere considerati italiani anche sulla carta.

Ci capita di sentirci invisibili nelle difficoltà e altre volte invece indifesi nel momento in cui diventiamo terribilmente visibili a causa di episodi di cronaca di cui non siamo responsabili, e per i quali rischiamo di essere considerati i capri espiatori, per ingiustizie che non dipendono da noi.

Le chiediamo di ascoltarci perché siamo preoccupati per i nostri fratelli e sorelle più piccoli, che crescono nella scia della nostra incertezza.

Noi giovani figli di immigrati ci troveremo presto a dover decidere, assieme ai nostri coetanei, su un futuro che sembra già così precario. Ma il fatto di cominciare la nostra età adulta come “italiani con permesso di soggiorno” rende il nostro passo ancora più incerto e il nostro futuro ancora più precario.

Noi siamo orgogliosi dei nostri genitori che lavorano in Italia per darci un futuro migliore, ma, Signor Presidente, noi, nati qui o arrivati qui da piccoli, ci sentiamo anche figli dell'Italia e adesso chiediamo a Lei di aiutare noi e le nostre sorelle e fratelli più piccoli a essere riconosciuti come tali.

Crediamo che è anche a noi che Lei si rivolge quando parla a tutta la popolazione. Per questo le chiediamo di fare in modo che tutti i figli d’Italia abbiano le stesse opportunità di partenza e possano avere le stesse aspirazioni.

Le chiediamo quindi di sollecitare il percorso della legge sull’accesso alla cittadinanza italiana, che noi speriamo possa finalmente riconoscerci dei pari rispetto ai nostri coetanei, figli di italiani, amici, compagni di scuola, vicini di casa, con i quali, spalla a spalla, stiamo già diventando adulti.

Con stima e affetto,

Le ragazze e i ragazzi della Rete G2 – Seconde Generazioni


G2 Seconde Generazioni (APS)
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