Gruppo Scout Tovo I°

Progetto Educativo 1999/2001

 

Analisi d'ambiente

  • IL PAESE
    Manca un’identità di “paese” vero e proprio, in quanto molte famiglie, pur risiedendo a Tovo, non hanno legami col paese e non si sono integrate nella vita comunitaria e di parrocchia. Non esistono, d’altra parte, strutture né proposte per stimolare la vita comunitaria; gruppi volontari (es.: Pronto Intervento, Protezione Civile, etc.) faticano a sopravvivere per mancanza di risorse umane.
    Anche iniziative che in passato erano parte della tradizione (carnevale, sagre, etc.) e la Confraternita, ormai da anni non vengono più coltivate.
    Nelle frazioni di Bardino Vecchio e Bardino Nuovo, invece, il coinvolgimento delle attività comuni è maggiore. A Bardino Nuovo esiste la realtà del Germoglio, circolo ricreativo e doposcuola per bambini. Le altre attività del paese sono focalizzate principalmente al periodo della sagra.
    A Bardino Vecchio, oltre la sagra, la partecipazione è estesa anche ad altre iniziative come la Confraternita, il Carnevale e le feste tradizionali del calendario liturgico.

  • LE PARROCCHIE
    A Tovo la situazione è caratterizzata da una richiesta e da un’offerta insufficiente di stimoli religiosi. Non esistono proposte permanenti e funzionali per i ragazzi ed i giovani, alternative allo Scoutismo. Il tentativo di Oratorio e di coinvolgimento giovanile, messo in atto dal parroco, stentano a decollare.
    Il permanere di incomprensioni tra il Parroco ed il Gruppo Scout, con dimissioni richieste dal Parroco stesso dal ruolo di Assistente Ecclesiastico, ha indotto la Co.Ca. ed il Clan a cercare altrove una guida spirituale e stimoli religiosi. Il Branco ed il Reparto, tuttavia, continuano a servirsi, secondo le necessità e le disponibilità, dell’aiuto del Parroco a livello di Direzione e di alcune celebrazioni di Unità.
    A Bardino Vecchio la vita di Parrocchia è abbastanza attiva. A Bardino Nuovo c’è sufficiente presenza e partecipazione alla vita parrocchiale, nonostante le difficoltà di rapporto con il parroco.

  • LE FAMIGLIE
    Le famiglie hanno un livello di reddito medio-alto con rare eccezioni verso il basso. In generale i genitori sono poco interessati alle attività dei figli; in particolare, per quanto riguarda l’atteggiamento verso lo Scautismo, spesso i genitori non capiscono il nostro vero ruolo e la valenza educativa del nostro movimento.
    Inoltre, spesso i valori proposti e testimoniati dai genitori non si sposano con i nostri (es.: l’essenzialità), se non sono addirittura contrastanti. In percentuale si riscontrano pochi casi in cui i genitori seguono attentamente i loro figli nelle diverse attività in cui sono coinvolti, comprese quelle scout.
    I bambini sono generalmente oberati da impegni sia scolastici che non, arrivando a praticare anche nell’arco della settimana diversi sport ed attività che spesso propongono valori contrastanti.
    Questo eccessivo organizzare la vita da parte dei genitori provoca nei figli una mancanza di iniziativa spontanea e creatività, anche per la pigrizia mentale causata dalla televisione, sempre più adibita alla funzione di baby-sitter, per le difficoltà dei genitori di seguire i figli per motivi di tempo o altro.
    Si è verificata, in molti casi, la perdita della centralità della famiglia come modello o fonte di valori stabili e duraturi nel tempo.

  • I RAGAZZI
    I ragazzi hanno molti impegni non solo scolastici ma soprattutto extra-scolastici (sport, ...). La loro vita molto frammentata dalle diverse esperienze e lo scontro quotidiano tra ideali e realtà personale, tra utopie e realtà sociale, induce i nostri ragazzi al disorientamento, talvolta allo sbandamento se non a scelte sbagliate.
    Hanno in fondo molta voglia di fare, di dedicarsi anche agli altri, ma sono molto incostanti e si stancano delle attività e impegni che richiedono continuità come le nostre. Alcuni valori, come l’essenzialità ed il sacrificio, quasi scomparsi nel nostro modello di società occidentale, stanno deteriorandosi anche agli occhi dei nostri ragazzi e giovani.
    Notiamo un’insufficienza di stile scout in particolari atteggiamenti, come per es. la mancanza di rispetto per le cose proprie e altrui. Manca parimenti una coscienza associativa. I ragazzi sono poco orgogliosi di essere scout, hanno paura di crederci fino in fondo.
    Manca anche il positivo ottimismo insegnatoci da B.P., e ciò conduce ad un atteggiamento di negativismo, risultato ed immagine della nostra società: è sempre più comodo e facile vedere il lato negativo della realtà, più difficile e faticoso è intravedere il bene e segni di speranza.
    A causa della penuria delle testimonianze adulte, anche la vita di Fede risulta molto tiepida, soprattutto in età R/S ed E/G. In definitiva, anche se sono presenti nei ragazzi più o meno grossi cedimenti di valori, c’è un forte desiderio (magari inespresso) e bisogno di ideali forti ed immutabili.
 

Obiettivi Educativi

  1. SCELTA SCOUT
    AUTOEDUCAZIONE: Educare alla Responsabilità, alla capacità di sentirsi protagonisti e responsabili della propria esperienza di vita quotidiana (casa, scuola, scout, etc. ), alla capacità di preoccuparsi della vita e di prendersi carico di (I caredi don Milani).
    VITA ALL’APERTO: Educare all’Essenzialità, alla capacità di cogliere l’essenziale che è invisibile agli occhi, di saper andare nel profondo delle cose, senza cedere alla tentazione di fermarsi alla superficie.
    GIOCO: Educare all’Ottimismo, all’Entusiasmo, alla capacità di mettersi in gioco, di saper vedere oltre il limite dell’orizzonte dei propri occhi, diventando così, quasi senza accorgersene, portatori di speranza e costruttori di pace.
    SERVIZIO: Educare alla Gratuità, alla capacità di donare senza aspettarsi nulla in cambio, di sapersi solo uno strumento, una matita nelle mani di Dio.

  2. SCELTA CRISTIANA
    Educare alla Ricerca e Testimonianza di FEDE:
    · alla Ricerca ed approfondimento delle proprie motivazioni e ragioni di FEDE, attraverso strumenti come la Preghiera, Celebrazioni di Comunità, riscoperta dei Sacramenti.
    · al coraggio della Testimonianza nel quotidiano di ciò in cui crediamo profondamente.

  3. SCELTA POLITICA
    EDUCARE ALLA DIMENSIONE COMUNITARIA: al superamento dell’individualismo e alla riscoperta di quanto sia bello e fruttuoso saper rischiare sé stessi e condividere ciò che siamo e che abbiamo; al rispetto dell’altro cogliendo la diversità come ricchezza e non come ostacolo nei rapporti.
    EDUCARE ALLA APPARTENENZA ASSOCIATIVA: riconoscendo l’importanza delle radici comuni che danno solidità al nostro essere scout (fedeltà al metodo); riconoscendoci membri attivi e fieri di un importante Movimento Educativo (IV art. Legge Scout).
    EDUCARE I GENITORI ALLO SCOUTISMO: facendo loro conoscere ed apprezzare i fondamenti educativi del nostro Movimento e la vocazione educativa del Capo; coinvolgendoli in iniziative ed attività con i ragazzi e/o i Capi (festa di Gruppo, conferenze, ...).
    EDUCARCI ALL'APERTURA: verso esperienze educative e di servizio significative, diverse ma vicine alla nostra, promuovendo incontri e/o attività comuni (MASCI, ACR, CARITAS, ...).

 


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