C.O.N.I. – F.I.C.K.

 

PROGRAMMA GENERALE DELL’ATTIVITA’ DELLA DAC PER IL

 

QUADRIENNIO 2001-2004

 

Dicembre 2000

 

 

 

             P R E M E S S A  

1.          DEFINIZIONE COMPETENZE  

2.          F A R  

3.          GRIGLIA GIURIE  

4.          SUPERVISIONI - GRIGLIA E MODALITA’

5.          IL COLLEGIO DEGLI ARBITRI

   5.1.          Situazione attuale

   5.2.          Aspettative 

   5.3.          Dimissioni

   5.4.          Problemi e situazioni particolari

   5.5.          Revisione organico 

   5.6.          Nuove domande arbitri

   5.7.          Esami

   5.8.          Situazioni di eccellenza 

6.          LE CARTE FEDERALI

   6.1.          Verifica 

   6.2.          Aggiornamento (Nuove schede, nuovi strumenti )

   6.3          ANALISI E APPROFONDIMENTO DELLE CARTE FEDERALI

7.          BENEFIT DEGLI ARBITRI

   7.1.          Rimborsi spese

   7.2.          Attrezzatura

8.          SICUREZZA  

   8.1.          Documenti, dibattiti, incontri

   8.2.          Ruolo e responsabilità dell’arbitro e delle altre figure tecniche e  dirigenziali

9.          SITO INTERNET 

   9.1.          Situazione 

   9.2.          Programma di attività per il sito e sua implementazione 

   9.3.          Forum 

10.          IL LIBRO DEGLI ARBITRI

   10.1.        Definizione e programma 

   10.2.        Contenuti

   10.3.        Attività, raccolta dati e informazioni

11.         DIDATTICA E APPROFONDIMENTO TECNICO DEGLI ARBITRI

   11.1.        Situazione attuale  (Da conclusioni DAC uscente)

   11.2.        Verifica e valutazione  ( da supervisioni programmate )

   11.3.        Preparazione evento tecnico 

   11.4.        Raccolta casistica 

   11.5.        Forum e risposte casistica

   11.6.        Preparazione questionari

   11.7.        Circuiti di specializzazione

12.          SPONSOR  

13.          RICONOSCIMENTI

14.          RUOLO E FIGURA DELL’ARBITRO 

               CONCLUSIONE  

  

   

P R E M E S S A

Il programma generale cui riferirsi è quello sintetico presentato all’Assemblea di Coverciano del 8-9 dicembre 2000 integrato con quello del 1996 per le parti che non sono state totalmente fatte o in parte rimaste incompiute.

 

1. DEFINIZIONE COMPETENZE

 

Le competenze  e gli incarichi all’interno della DAC  sono i seguenti :

 

VITANTONIO FORNARELLI :                            Vicepresidente e Consigliere Olimpica Velocità e Fondo

STEFANO ZSIGMOND :                                    Segretario e Consigliere Olimpica Maratona e Polo

VALERIO VEDUTI :                                            Consigliere Fluviale (Discesa e Slalom)

 

La definizione degli incarichi deriva dalla specialità e dalla esperienza di ciascuno, al fine di ottimizzare le risorse e per affrontare meglio il duro lavoro che ci attende.

La figura del Vicepresidente è ricoperta da  Vitantonio Fornarelli per il riconoscimento dovuto al più alto numero di consensi raggiunto in sede di votazione dei Consiglieri.

La figura del segretario è ricoperta da Stefano Zsigmond per le sue spiccate capacità organizzative, per il tipo di lavoro che svolge che ha una qualche affinità con l’attività del segretario e per la facilità di utilizzo di idonei strumenti di lavoro (computer, fax, e-mail etc.)

Lo sdoppiamento delle competenze dell’olimpica con l’assegnazione della maratona a Zsigmond deriva, oltre che dal possesso di specifiche competenze (Zsigmond è arbitro internazionale di maratona), dalla necessità di frazionare e distribuire meglio i carichi di lavoro.

Valerio Veduti ha un complesso carico di lavoro legato alla preparazione didattica e alla gestione di tutto il settore della fluviale che dovrà gestire da solo, pertanto non sono stati ritenuti opportuni altri impegni.

 

 

2.  F A R

 

IL FAR è il fiduciario della Direzione Arbitrale nella periferia e non il rappresentante della Regione di appartenenza nei confronti del centro, ha un compito ben definito anche se di ampio respiro a seconda di come viene svolto e interpretato.

E’ determinante per la  formazione della figura arbitrale, è  una figura di riferimento per i colleghi più giovani ed è particolarmente impegnato nel favorire la crescita tecnica degli altri ufficiali di gara.

Il FAR deve rappresentare il primo anello necessario per raggiungere quella COESIONE tanto sospirata all’interno del Collegio, deve spingere a far gruppo, un gruppo che aggreghi, aperto quindi all’inserimento di altri soggetti e non certamente chiuso a riccio.

Sarebbe auspicabile una certa rotazione del FAR per allargare le possibilità di crescita e per dare modo a quanti più arbitri possibile di conoscere a fondo i meccanismi del Collegio. Naturalmente occorre che vi siano le figure giuste e le condizioni per farlo.

In alcuni casi potrebbe essere opportuno far cadere la scelta del FAR sui Giudici Onorari  per continuare ad utilizzarli attivamente nell’ambito del Collegio, altrimenti, dimenticati e demotivati potrebbero allontanarsi. Questa scelta può essere indispensabile in situazioni di crisi che si possono verificare nelle Regioni. Tuttavia deve prevalere nella scelta la necessità tecnica e la motivazione che impone anche un rinnovamento per non sclerotizzare le situazioni e i ruoli.

Se non si impegnassero uomini diversi e più giovani si rischierebbe di demotivare i rincalzi che vedrebbero davanti a loro un “tappo” troppo serrato.

Dovrà essere uno dei compiti di maggiore attenzione dei FAR mantenere vivo e vitale il rapporto con gli ultrasettantenni (con il supporto della DAC) per scongiurare il pericolo che il Collegio perda tale patrimonio e che il giudice ultrasettantenne non trovi un compito, che ricompensi l’impegno di una vita. Del resto trattandosi generalmente di G.A.O. è indubbia la loro esperienza e capacità aggregante, elementi non sufficienti ma  sicuramente importanti per un ruolo di primo piano nella crescita degli arbitri nuovi arrivati ma anche di quelli  più esperti della Regione.

Alla luce di quanto sopra e a seguito di alcune rinunce da FAR, la situazione per il biennio 2001-2002 è la seguente :

 

1.            Piemonte – Valle d’Aosta                                                              PALMIRO GUGLIELMI

2.            Liguria                                                                                           DANILO GATTONI

3.            Lombardia                                                                                     GUERRINO VITALI

4.            Trentino A.A.                                                                                 CARMEN DELLA RUPE (ad interim)

5.            Veneto                                                                                           FRANCESCA CARLIN

6.            Friuli                                                                                              CARMEN DELLA RUPE

7.            Emilia                                                                                            LUSSORIO PIDIA

8.            Toscana                                                                                        LUSSORIO PIDIA (ad interim)

9.            Sardegna                                                                                      RICCARDO ARGIOLAS

10.          Marche – Umbria  - Abruzzo – Molise                                          GIULIANO PUCCI

11.          Lazio                                                                                             GENNARO SILVESTRI

12.          Campania                                                                                      DA DEFINIRE

13.          Puglia                                                                                            NICOLA BEVILACQUA

14.          Calabria                                                                                         PASQUALE BORRUTO

15.          Sicilia                                                                                             MASSIMO SANTORO

 

N.B.:       Una nota particolare va fatta per la Campania dove per una serie di problemi oggettivi e personali (rifiuti e altre considerazioni) occorre prendere  tempo attraverso una soluzione temporanea che prepari adeguatamente il terreno per la soluzione definitiva.

 

3.  GRIGLIA GIURIE

 

La composizione della griglia delle giurie rappresenta il più alto e delicato impegno della DAC. Essa deve sintetizzare tutto il lavoro fatto o quello in previsione al fine di garantire il più alto livello di prestazione arbitrale in un contesto di crescita e sviluppo delle capacità individuali.

I criteri informatori per la definizione della griglia sono i seguenti .

 

a)         ESPERIENZA E CAPACITA’ TECNICA

b)         ECONOMICITA’ DELLE TRASFERTE

c)         POSITIVI RISCONTRI, NEI RAPPORTI STILATI DAI GAP E SOPRATTUTTO DA PARTE DELLA

          DAC IN OCCASIONE DELLE SUPERVISIONI EFFETTUATE NEGLI ANNI PRECEDENTI, CHE

          FARANNO PARTE DEL CORREDO CURRICULARE DI CIASCUNO

d)         DISPONIBILITA’ DICHIARATA ENTRO LA DATA FISSATA DALLA  DAC

e)         COMPATIBILITA’ NEI RAPPORTI INTERPERSONALI

f)           DISPONIBILITA’ E PARTECIPAZIONE COSTANTE ALL’ARBITRAGGIO DI GARE REGIONALI E 

          NAZIONALI

g)         POCHE ASSENZE E, COMUNQUE, GIUSTIFICATE, NEGLI ANNI PRECEDENTI

h)         DISPONIBILITA’ A RAGGIUNGERE IN AUTO CON ALTRI COLLEGHI IL CAMPO DI GARA

i)           SEGNALAZIONI DEI FAR SULL’UTILIZZO DEI COLLEGHI REGIONALI (QUANDO POSSIBILE E 

          COMPATIBILMENTE CON I CRITERI DI CUI SOPRA)

N O T A

L’abilitazione e quindi la disponibilità per più discipline, non deve necessariamente essere intesa come maggiore capacità e disponibilità ad arbitrare, ma, eventualmente, come fattore di maggiore specializzazione per chi si dedica ad un unico settore; pertanto sarebbe auspicabile che il numero di gare nazionali assegnate, sia all’incirca lo stesso per ogni GA. Saranno necessariamente altri gli elementi che spingeranno la DAC ad assegnare più gare (capacità, collocazione territoriale, possibilità di uso della stesso auto, etc.).

Il “circuito dei GAP” deve essere continuamente aggiornato, aumentandone il numero e cercando di utilizzarli in campo nazionale per soddisfare chi aspira a dirigere tecnicamente le gare avendone i requisiti. Questo, non dovrà portare ad avere tantissimi GAP, in quanto solo chi ne ha le caratteristiche potrà accedervi.

Nel circuito si potrà più facilmente entrare, ma anche uscire.

Non tutti i GA sono propensi ad essere inseriti nel circuito; non tutti posseggono le giuste capacità, non tutti sono disposti a dichiarare le aspettative perché sperano che sia qualcun altro a rilevarne le capacità e a proporli; infine, non tutti quelli che dichiarano di volerlo fare, è detto che debbano “essere accontentati”. Pertanto, si può pensare di partire per il primo anno del quadriennio con il circuito dei GAP già conosciuto e, di inserirne pian piano qualcun altro, salvo variazioni ritenute necessarie. Ciò favorirà, anche, una coesione all’interno del Collegio in quanto il GAP potrà essere ausiliario e, successivamente, l’ausiliario potrà fare il GAP. Non si instaureranno rapporti univoci ma a doppio senso, che spingeranno ad apprezzare meglio le qualità di tutti. In sostanza si tratta di una ulteriore applicazione della “rotazione” che, così come nei campi di gara, può andare bene anche nell’uso dei GAP e come visto in altro capitolo anche nella nomina dei FAR. Naturalmente devono sussistere condizioni di sufficienza.

 

4.  SUPERVISIONI - GRIGLIA E MODALITA’

 

Le supervisioni rappresentano un momento di verifica del lavoro fatto, di approfondimento delle conoscenze reciproche, di crescita didattica e culturale dell’arbitro.

Permettono di affrontare e risolvere le casistiche più complesse e di dubbia interpretazione, sia derivanti da passate esperienze che sorte nelle occasioni di incontro.

Permettono di conoscere i nuovi colleghi mai visti “in azione” e consentono di valutare la crescita ed il livello raggiunto dai meno giovani (di attività).

Inoltre rappresentano un momento di coesione tra i componenti il Collegio e,compatibilmente alle disponibilità finanziarie,sarebbe opportuno prevedere l’utilizzo dei G.A.O. come supervisori, anche in applicazione del Reg. Arbitrale che lo prevede all’art. 25.

Questo è sicuramente un modo per raggiungere i seguenti obiettivi: aumento delle supervisioni, con costi ridotti, coinvolgimento qualificato degli ultra settantenni, etc.

Contemperando le necessità di tipo economico si cercherà di farne il più possibile, utilizzando al meglio le opportunità offerte dai colleghi incaricati dei vari arbitraggi quanto meno per il trasporto.

5. IL COLLEGIO DEGLI ARBITRI

   5.1 Situazione attuale

 

La situazione attuale deriva da una analisi statistica-geografica, prestazionale del quadro che compone il Collegio in termini di :

§         N° degli arbitri

§         Qualifiche

§         Dislocazione geografica

§         Rapporto dislocazione geografica / attività nella Regione di competenza

§         Esperienza maturata (qualità e quantità) dei singoli Colleghi (curricula, dati statistici)

§         Età anagrafica e di esperienza

L’analisi dettagliata di questo importante argomento potrà essere fatta a seguito di un approfondito esame i cui elementi non sono ancora disponibili alla DAC. Si ritiene necessario rimandare la conclusione dell’analisi dopo i primi sei mesi di attività e comunque entro il 2001.

 

      5.2 Aspettative

 

Le aspettative richieste sono le seguenti :

§         

§                      O M I S S I S

§         

§         

 

Occorre verificarne i motivi che le hanno determinate, l’intenzione e la volontà di riprendere l’attività cercando di rimotivare gli interessati. (se esistono le condizioni)

 

 

   5.3 Dimissioni

 

Vale lo stesso discorso delle aspettative con la differenza che in questi casi (valutate le opportunità di insistere o meno) occorre tentare un recupero ed un recesso della intenzione.

§         

§                       O M I S S I S

§         

 

   5.4 Problemi e situazioni particolari

 

Dall’analisi generale emergono le seguenti situazioni particolari :

-         Disamoramento da parte di qualche collega che non si riconosce nei valori che l’attuale collegio

        esprime

-         Qualche collega ritiene che non vi sia lo spirito di gruppo del passato, ma solo arrivismo verso quei 

        posti che possono mettere in luce

-         Utilizzazione di colleghi nelle regioni in cui sono “domiciliati” temporaneamente per motivi vari; tale 

        argomento viene meglio esplicitato nel paragrafo “dislocazione territoriale”

-         Arbitri ultrasettantenni

Di quest’ultimo argomento si è trattato in altre parti del programma, ma è molto importante, per dare il segno della motivazione per l’appartenenza al Collegio ed è un preciso dovere civile onorare con il massimo rispetto e riconoscenza i colleghi che hanno compiuto 70 anni.

Una vita trascorsa all’interno di una istituzione, di un servizio o con un ideale sono un esempio mirabile per tutti ed un momento di riflessione che mai devono farci trascurare o peggio dimenticare i nostri 70enni ed ultra.

Si dovranno quindi attivare tutte le circostanze utili a salvaguardare questo patrimonio.

 

Pertanto si potrebbe :

1)           Verificare una parziale deroga al regolamento per utilizzare questi colleghi in gare regionali idonee e in considerazione alle inevitabili esigenze di organico della/e Regioni interessate.

Una volta superato il problema normativo si potrebbe considerare opportuna e valida la possibilità della designazione sul campo.

2)           In conseguenza di quanto sopra e in  situazioni particolari anche per gare più importanti si pone l’accento sulla possibilità dello strumento rappresentato dalla designazione sul campo.

3)           Realizzazione di un emblema distintivo (medaglia , pin - tessera particolare o altro che ne contraddistingua l’appartenenza)

4)           Massimo coinvolgimento per le attività divulgative e didattiche (come previsto dal regolamento) ma attenzione alle effettive capacità. Non si deve fare tutto per forza

5)           Massimo coinvolgimento nell’attività di ricerca e analisi storica del Collegio.

 

   5.5 Revisione organico

 

L’organico così come definito al precedente punto 5.1. presenta le seguenti situazioni di forza e di debolezza :

 

A)    Specialità

        In relazione alle specialità si ritiene che :

-      in relazione alla polo si ritiene che vi siano pochi arbitri con tale abilitazione come si può evincere dal quadro che segue:

Nord – Ovest : 1 solo arbitro ora consigliere DAC

Nord – Est : almeno 3 arbitri mai provati in gara

Centro – Sud : situazione discreta

-      in relazione all’olimpica le abilitazioni concesse sinora sono 113 su un totale di 133 unità attualmente in attività. Secondo quanto affermato da chi ci ha preceduti, sarebbero in numero sufficiente. Come si può notare, tale numero, se si dovessero utilizzare tutte le unità in campo nazionale, porterebbe a ridurre notevolmente l’impegno di ciascuno, di qui potrebbe essere una necessità impegnare soprattutto i GA e gli A al 3° 4° anno, in queste gare (se questi dati saranno disponibili), nonché i giovani in formazione (compatibilmente con le risorse e le possibilità).

Fino ad ora si è quasi sempre parlato di non superare certe limitazioni dell’organico, perché un numero eccessivo di ufficiali di gara, avrebbe tolto opportunità ad altri di essere impegnati in un numero idoneo di gare.

Oggi è opportuno valutare una seria e libera competizione che, senza esasperazioni, può solo portare vantaggi alla qualità e alla preparazione del corpo arbitrale.

 

In particolare per la Polo occorre :

sensibilizzare i comitati regionali, almeno quelli aventi squadre di canoa Polo, a sensibilizzare le società relativamente al problema utilizzo di chi non ha mai arbitrato iniziando dalla serie “B”

 

   5.6 Nuove domande arbitri

 

Le nuove domande per gli esami di aspiranti arbitri e Giudici Arbitri dovranno essere verificate in accordo con le esigenze di armonizzazione del Collegio per cui si rimanda alle conclusioni del punto 5.5.

Per quanto riguarda le richieste di esame già presentate la situazione è la seguente:

 

§         

§               O M I S S I S

§         

 

   5.7 Esami

 

Gli esami nel quadro di riferimento tracciato si svolgeranno nel seguente modo.

A)  ASPIRANTE ARBITRO

            Gli esami da A.A. si continueranno a svolgere nello stesso modo in cui si svolgono ora con un questionario guidato ed un colloquio informativo generale.

La Commissione sarà composta dal FAR della Regione competente e almeno un altro collega.

Ovviamente quando è consentito dalle circostanze anche un membro della DAC e/o un GAO o GAB è bene che sia presente (ma non vincolante).

 

B)  ARBITRO

            Per diventare arbitro il candidato dovrà dimostrare nel corso di un esame comprendente la tradizionale prova scritta e una teorica di avere una buona conoscenza dei codici di gara, della casistica arbitrale e una buona preparazione di base sulle diverse postazioni della disciplina per cui chiede l’abilitazione, dovrà anche conoscere i riferimenti normativi relativi alla Giustizia Federale e il Regolamento Arbitrale. Dove ritenuto opportuno si procederà anche ad una prova pratica. La Commissione esaminatrice sarà composta da tre esaminatori per assicurare la massima competenza e trasparenza.

1.       Componente D.A.C. (con funzioni di direzione )

2.       F.A.R. regione appartenenza del candidato (se possibile)

3.       G.A.P. o G.A.O. o G.A.B. ed eventualmente un G.A. fra quelli presenti alla manifestazione

  

C)  GIUDICE ARBITRO

            Per diventare G.A. il candidato dovrà dimostrare di avere una elevata conoscenza dei codici di gara, della casistica arbitrale e un’ottima preparazione di base sulle diverse postazioni della disciplina per cui chiede l’abilitazione, dovrà anche conoscere i riferimenti normativi relativi al funzionamento di tutti gli organi federali.

            La Commissione esaminatrice sarà composta da tre esaminatori per assicurare la massima competenza e trasparenza:

1.       Componente D.A.C. (con funzioni di direzione)

2.       Componente D.A.C. o F.A.R. di altra regione o G.A.O. o G.A.B. ed eventualmente G.A.;

3.       F.A.R. regione appartenenza del candidato (se possibile)

La prova prevederà : a) tesina scritta su un argomento di interesse tecnico – b) prova scritta guidata – c) prova orale sui Regolamenti Federali e sulla casistica arbitrale – d) prova pratica in postazioni tecniche  di gara durante l’effettivo svolgimento o in simulazioni concrete.

Occorre dare il senso di una seria selezione.

               

   5.8  Situazioni di eccellenza

 

Per eccellenza si intende il riconoscimento di capacità secondo l’attuale struttura (onorari, benemeriti) ma sia all’interno di queste classificazioni che al di fuori  è prevedibile che vi siano meriti e valori diversi.

La situazione attuale per quanto riguarda l’Eccellenza è la seguente :

 

GAO

                                                                              O M I S S I S

 

L’analisi  del Collegio rispetto alle future e prevedibili situazioni di eccellenza è la seguente :

 

                    O M I S S I S

 

6.  LE CARTE FEDERALI

 

      6.1 Verifica

 

Uno degli elementi caratterizzanti la qualità di un dirigente sportivo e particolarmente di un membro della DAC è la profonda conoscenza delle “carte federali”.

La conoscenza passa certamente attraverso una costante lettura e rilettura (quando si devono affrontare situazioni particolari), ma soprattutto attraverso una analisi critica per verificarne la corretta implementazione nella modulistica, nelle linee guida, nei vademecum, nella traccia per i problemi di giustizia e disciplina, etc. cioè di tutto quanto debba essere  presente nella borsa dell’arbitro.

Il discorso vale sia per i documenti già fatti che per quelli di nuova produzione.

 

   6.2  Aggiornamento (Nuove schede, nuovi strumenti )

 

L’aggiornamento degli strumenti di lavoro (modulistica tecnica, linee guida, etc.) deve essere fatto nel modo descritto al precedente punto ma deve anche vederci impegnati in uno sforzo di approfondimento e fantasia per dotare di punti di riferimento sempre più completi e di facilitazione del compito dell’arbitro.

Mi riferisco in particolare ad un allargamento della modulistica attraverso una trasposizione nella realtà italiana  della modulistica internazionale, una serie di raccomandazioni e consigli su come interpretare omogeneamente e correttamente ruoli di particolare delicatezza (starter e controllo per l’olimpica, controllo per la fluviale, per la polo etc.)

 

   6.3 ANALISI E APPROFONDIMENTO DELLE CARTE FEDERALI

 

1.      Studio e riflessioni

Ogni arbitro deve o dovrebbe conoscere le carte federali e, tranne qualche eccezione, generalmente è la categoria che le conosce meglio.

Ma ciò non basta. E non basta neppure che ci si costringa ad approfondirne la conoscenza in occasione delle variazioni imposte da circostanze o eventi esterni o quando dobbiamo assimilarne le variazioni imposte.

Dobbiamo cercare di essere più propositivi. Non dobbiamo solo  proporre qualche modifica (quasi sempre sacrosanta) a nostro uso e consumo ( in tal caso perderemmo in credibilità perché così facendo diamo l’impressione di sapere solo chiedere), ma dobbiamo proporre elaborazioni più approfondite e articolate delle norme che ci governano.

A questo proposito si dovrebbero incanalare adeguatamente le caratteristiche e la predisposizione di alcuni colleghi in una sorta di commissione (aperta) finalizzata allo scopo.

Anche in questo caso il “forum” del sito informatico può rappresentare uno strumento molto efficace e a costo bassissimo o nullo per lavorare sull’argomento.

 

2.       Adeguamenti e modifiche

 

L’approfondimento e lo studio deve essere finalizzato a degli obiettivi.

Il primo (molto importante) è quello che chiunque partecipa al lavoro o alla discussione aumenta la propria “professionalità” arbitrale, e solo questo giustificherebbe lo sforzo, ma quello finale è di arrivare (se si raggiungono dei livelli di approfondimento e proposte adeguati) alla modifica della norma trattata.

E’ chiaro che la modifica non dipende da noi, ma se sappiamo proporre una analisi stringente e una conclusione coerente, sarà più facile da parte dell’organo deliberante capire e credere ciò che avremo proposto.

Ma non sottovalutiamo il primo obiettivo e  cerchiamo di allargarlo il più possibile.

 

7. BENEFIT DEGLI ARBITRI

 

          7.1  Rimborsi spese

 

Il rimborso spese è certamente una delle note dolenti e più sentite dall’intero collegio. A dire il vero, dopo un periodo di particolare  accanimento su questo argomento (giustamente) l’intero collegio si è mostrato molto responsabile e sensibile ai problemi di bilancio della federazione per cui, pur avendo sempre viva la piaga, da molto tempo le richieste e le rivendicazioni si sono fortemente attenuate.

Tuttavia non si deve dimenticare mai la storia (vera) di due validissimi colleghi (uno del Lazio e uno delle Marche) che, entrambi dipendenti pubblici con pesanti famiglie alle spalle, dovettero dare le dimissioni dal Collegio per le enormi difficoltà che avevano per anticipare ogni anno l’equivalente di qualche milione per le spese di trasferta, creando difficoltà  al bilancio familiare.

Erano due validissimi ed appassionati arbitri. Perciò dobbiamo cercare di tenere alto il problema  e migliorare ulteriormente le cose.

Pertanto si deve :

1)           accelerare ancora di più il rimborso, sollecitando i colleghi che non l’avessero fatto ad adottare l’accredito diretto su c/c

2)           concordare e verificare continuamente con la segreteria un sistema di accredito rapido ed un meccanismo di controllo che eviti tagli che non danno un beneficio alle casse della Federazione, ma che possono apparire come una sorta di inutili provocazioni che incrinerebbero il rapporto reciproco per poche migliaia di lire.

3)           Penso che si potrebbe definire  una sorta di alea o di franchigia  (in + o -) all’interno della quale non apportare delle correzioni. Individuare,  se possibile  un gettone di presenza o una spesa fissa all’interno della quale devono stare le spese di trasferta o soluzioni più articolate da concordare con la Federazione.

Adeguare in base agli indici ISTAT il rimborso spese fermo al 1994 e scegliere un sistema per calcolare i Km. tenendo conto che nella fluviale, a volte, il luogo di ritrovo ed il campo di gara non coincidono.

Per esempio esiste “and route” che calcola le distanze in base ai CAP, sarebbe così possibile fare la media tra percorso ottimale ed alternativo più lungo.

Qualora non fosse possibile aumentare i livelli dei rimborsi gara, si dovrà almeno organizzare il soggiorno dei giudici avvalendosi di convenzioni stipulate dalla Segreteria Federale o dai Comitati organizzatori, specialmente nelle località più costose.

 

          7.2  Attrezzatura

 

L’attrezzatura è un altro punto dolente del Collegio. Il problema della divisa, che andrà ripreso più avanti nel tempo, ci deve vedere impegnati già da ora a capire bene l’obiettivo (tipo, qualità e quantità) e a perseguirlo con paziente tenacia.

Ma l’attrezzatura evidentemente non si ferma alla divisa occorre individuare una serie di oggetti che integrati fra loro compongano il “kit” dell’arbitro.

Immagino zaini-sgabello, ombrelli (in particolare per la fluviale) di tipo tecnico come quelli dei pescatori, strumenti di misura, binocoli o altro che contengano traguardi e riferimenti per agevolare l’attività periferica specie quando mancano le attrezzature minime di supporto, e così via.

Per la Polo occorre uno strumento “veloce” per verificare lo spessore delle pagaie, la curvatura dell’imbottitura della canoa e per misurare lo spessore dell’imbottitura stessa.

 

8. SICUREZZA

 

          8.1 Documenti, dibattiti, incontri

 

La sicurezza è uno degli argomenti che ci devono vedere più attenti nel senso che non ci si deve mai affidare al caso, ma bisogna prenderne una profonda e attenta consapevolezza.

Credo che da parte del Collegio in generale ci sia stato un eccessivo atteggiamento di delega, ma da parte di alcuni in particolare un eccessivo atteggiamento polemico.

Sono più vicini al giusto questi ultimi, ma,dopo aver confermato e accolto la validità e la giustezza delle posizioni, credo che vada abbandonato qualsiasi atteggiamento polemico o eccessivamente provocatorio.

Con la sicurezza non si scherza, proprio per questo se la si riduce a pura polemica diventa una farsa e perde il suo significato.

Si veda a tal proposito la lettera inviata al Collega Prota, in risposta alla sua, fatta circolare in occasione dell’Assemblea del 8-9 dicembre 2000.

Inoltre per tenere alto il profilo e l’attenzione sull’argomento si deve individuare una Commissione  ad hoc per ogni specialità per elaborare proposte, approfondirne lo studio, etc.

   

          8.2  Ruolo e responsabilità dell’arbitro e delle altre figure tecniche e  dirigenziali

 

L’argomento, già trattato negli approfondimenti del GUS Avv. Modoni, probabilmente ha già la sua cornice legislativa nelle carte e cioè nella dottrina, probabilmente quello che manca è  forse e per fortuna, la giurisprudenza.

Certamente un ulteriore approfondimento e precisazione di quanto contenuto anche nel contesto del punto precedente porterà un idoneo contributo all’identificazione di cui al titolo del presente paragrafo.

Intorno alla canoa italiana gravitano, sotto diverse vesti (dirigenti, atleti, giudici arbitri, etc.) numerosi esperti dell’argomento perciò è opportuno allargare la discussione con l’intento di arrivare ad un univoca e chiara risposta, e se sarà necessario proponendo modifiche ad hoc al codice di gara. Ognuno di noi deve avere chiare le proprie responsabilità e poter decidere se assumersele o meno.

 

9. SITO INTERNET

 

          9.1 Situazione

 

Attualmente esiste una bozza provvisoria elaborata dal Collega Giuseppe D’Angelo che va accolta integralmente, perché correttamente impostata.

E’ uno strumento validissimo e molto efficace, basti pensare che pur in bozza e largamente incompleto in meno di 15 gg. dalla sua apertura è stato visitato per oltre 100 volte.

Un altro sito già attivo ma non dedicato agli arbitri, anche se alcuni argomenti ci riguardano, è quello della Federazione.

 

          9.2  Programma di attività per il sito e sua implementazione

 

La prima cosa da fare è quella di implementare il sito con tutti i documenti già disponibili (previo aggiornamento) e particolarmente tutte le “carte federali”, tutta la modulistica, vademecum, linee guida,etc. Poi vanno immessi nel sito anche i nostri programmi, rubriche di casistica, foto che abbiano un significato particolare o solo di intrattenimento conviviale, etc.

Appena raggiunto un livello di completezza idoneo, previo accordo con la Federazione, si ritiene importante e necessario, anche per ragioni economiche, trasferire il nostro sito in quello della Federazione affinché sia più chiaro il segnale che occupiamo una stanza della grande casa Federale.

 

          9.3  Forum

 

Uno degli aspetti più innovativi e importanti del sito dovrà essere il FORUM.

Il Forum (Piazza) non è altro che un luogo informatico dove tutti possono entrare come e quando vogliono, dialogare, ascoltare, parlare (senza ascoltare), curiosare, etc.

Deve diventare il posto in cui vengono “scaricati” tutti i nostri problemi e da dove inizia la risoluzione degli stessi.

 

10. IL LIBRO DEGLI ARBITRI

 

          10.1  Definizione e programma

 

Il libro degli arbitri che potrebbe avere questo titolo (provvisorio) 

CONI-FICK

IL COLLEGIO DEGLI ARBITRI

DELLA CANOA

“Storia, funzioni, appartenenti “

dovrà essere il suggello della appartenenza al nostro collegio. Definire la storia, le funzioni, presentare tutti gli appartenenti, anche quelli che ci sono passati per 1 solo giorno. Ma quelli che vi hanno dedicato la vita o che ci hanno lasciato, e cominciano ad essere tanti, devono trovare un giusto spazio e una indelebile memoria nella nostra storia che fa parte della storia della Federazione.

 

          10.2  Contenuti

 

I contenuti sono quelli che discendono dalle linee generali di cui al punto precedente .

Un suo sviluppo potrebbe derivare dal seguente indice generale, aperto o chiuso da riflessioni varie del Presidente della Federazione, del CONI etc.

 

INDICE

1)        Il Collegio degli arbitri

-                     Definizione

-                     Competenze

-                     Struttura

2)        La storia del Collegio

-                     Nascita

-                     Sviluppo

-                     Situazione attuale

3)        La figura dell’arbitro

-                     Definizione

-                     Ruolo

-                     Competenza

4)        L’organico del Collegio

-                     Chi siamo (schede singole e analitiche di ognuno con fotografia)

5)        Le Meteore

6)        Le nostre memorie

7)        Le nostre glorie

8)        Aneddoti (come quello successo a Piana degli Albanesi probabilmente nel 1988 quando il collega Prota nel tentativo di recuperare dal lago l’ennesimo allievo cadutoci, non si accorse delle reali dimensioni del “piccolo”che, durante le operazioni di recupero, particolarmente complicate, era finito improvvisamente sotto al gommone. Irrimediabilmente Umberto dovette tuffarsi in acqua, vestito e accessoriato (megafono compreso).

9)

10)

 

       10.3.   Attività, raccolta dati e informazioni

 

L’attività per la realizzazione del libro deve partire da lontano e deve  coinvolgere tutte le risorse del collegio disponibili e particolarmente i FAR.

Occorre impostare una serie di  schede (personali, regionali, di specialità) per permettere ad ognuno di lavorare in modo omogeneo ed utile, senza cioè inutili dispersioni linguistiche, ma con tutto ciò che serve per il collegio.

Si cercherà di coinvolgere i colleghi più anziani perché sono la nostra memoria e per un coinvolgimento reale nella vita del collegio.

Si cercherà di reperire (per quanto possibile) dagli archivi della Federazione tutte le notizie e i dati che possano riguardare il collegio e i singoli appartenenti.

 

 

11. DIDATTICA E APPROFONDIMENTO TECNICO DEGLI ARBITRI

 

          11.1 Situazione attuale  (Da conclusioni DAC uscente)

 

Per impostare un buon programma per la preparazione tecnica degli arbitri (sottolineo che questa è una delle attività cardine della DAC) occorre partire da una analisi della situazione attuale.

Poiché la DAC si è rinnovata nella sua interezza l’analisi deve essere fatta partendo dalle conclusioni della DAC uscente. Naturalmente possiamo avvalerci di conoscenze personali, ma dobbiamo stare attenti a non affrettare, nel bene e nel male, delle conclusioni che sarebbero inevitabilmente deboli dal punto di vista delle motivazioni.

L’analisi che andremo a fare dovrà essere molto serena ma anche molto obiettiva, cercheremo di ascoltare tutti ma cercheremo anche di verificare e di sentire fonti diverse.

Poi nel corso della/e stagioni agonistiche ci formeremo le convinzioni (che non devono essere preconcette, e tantomeno generose) sulla scorta delle quali prepareremo e via via aggiusteremo  l’attività didattica e di preparazione tecnica del Collegio.

Le conclusioni a cui è arrivata la DAC uscente, al di là delle frasi di circostanza, non sono molto positive e da lì in qualche modo dobbiamo partire.

Non è una novità che ci siano dei colleghi che hanno delle difficoltà nella “gestione della attività” arbitrale quando si verificano situazione di crisi. Si può riconoscere che effettivamente esistano dei problemi e, (in alcuni casi), anche abbastanza evidenti, tuttavia si può ritenere che sia sufficiente riaccendere una più forte motivazione per ottenere il risultato.

La motivazione passa certamente attraverso un più adeguato riconoscimento economico, di attrezzature etc., ma soprattutto attraverso una migliore capacità a condurre bene la gara.

Si può  sperare e confidare che nel collegio esistano ancora molte potenzialità  inespresse.

Si tratta in tal caso di farle venire allo scoperto.

Vediamo come attraverso l’esposizione dei paragrafi che seguono

 

          11.2  Verifica e valutazione  ( da supervisioni programmate )

 

Poiché la valutazione del livello attuale è un punto basilare, ma molto delicato, da cui partire, oltre a quanto detto al precedente punto, occorre capire meglio se le deficienze attuali derivano da scarsa conoscenza delle regole, mancato aggiornamento, scarsa motivazione, capacità limitata, eccessi caratteriali, scarsa volontà etc.

Naturalmente tutte le caratteristiche opposte conducono a livelli di eccellenza, però dobbiamo rendercene conto per procedere.

Pertanto le supervisioni verranno fatte con una forte preparazione e motivazione anche da parte nostra e saranno oggetto di un adeguato, ma successivo approfondimento.

          11.3 Preparazione evento tecnico

 

Le tecniche di preparazione e approfondimento tecnico finora adottate hanno dato risultati validi, ma evidenziano la necessità di affinare meglio gli strumenti per due ordini di fattori:

a)        le stesse cose ripetute all’infinito non generano miglioramenti ma solo assuefazione e stanchezza

b)        l’evoluzione continua in tutti i campi richiede un adeguamento delle tecniche e dei contenuti alle

         mutate condizioni  per ottenere una migliore performance. Ciò vale anche per l’attività arbitrale.

La attuale prassi va mantenuta per formare un arbitro ma per arrivare ad un valente Giudice Arbitro occorre ripensare la tecnica e la didattica di approfondimento, adeguamento e miglioramento dell’individuo.

Probabilmente il modo migliore e forse più praticabile per ottenere ciò è la preparazione di un evento tecnico che potrebbe (almeno inizialmente) coincidere con l’assemblea di primo biennio per ovvie ragioni economiche oltre che a fatti di opportunità legati ad una attenta preparazione del lavoro.

In sostanza si tratterebbe di costruire durante due stagioni agonistiche tutto il materiale (cassette  video, schede, formulari, istruzioni, etc.) necessario per gestire un corso intensivo “Full time” che in due giorni, attraverso una serie intrigante di “Action games”, costringa l’arbitro a cimentarsi (giocando) con situazioni concrete e reali (perché filmate) e appositamente create con inganni mirati a valutarne la reattività.

Il tutto ovviamente è finalizzato a superare (direttamente dall’arbitro, o attraverso l’insegnamento rappresentato dalla correzione finale) i problemi della così detta casistica.

Una parte dell’evento tecnico deve essere dedicata all’approfondimento della cultura inerente la storia della canoa, l’organizzazione dello sport in genere e della canoa in particolare, delle strutture che lo governano e così via.

Una parte andrà dedicata all’aggiornamento e studio delle carte federali e soprattutto dei regolamenti tecnici.

Il contesto finale dovrà essere di crescita collettiva, non attraverso una valutazione pubblica, del singolo, ma attraverso una rivisitazione generale di come si sarebbero dovute fare le cose appena viste.

Quindi ognuno saprà valutarsi e solo la DAC avrà gli elementi per valutare i singoli.

 

          11.4 Raccolta casistica

 

Il termine casistica è stato uno dei più usati per rappresentare un certo malessere da parte degli arbitri che diffusamente hanno manifestato l’esigenza di vedere trattata “la casistica” appunto, con regolarità e frequenza nonché per vedere risolte in modo omogeneo le stesse problematiche avvenute in campi e situazioni diverse.

A prescindere dal fatto che non è scontato che lo stesso evento in situazioni oggettivamente diverse debba essere trattato in modo uguale, a giudicare da certe insistenze sembra che qualche volta sia prestata più attenzione nel porre il quesito che nell’ascoltare (e seguire) la risposta.

Perché alcune cose sono sempre le stesse. Ciò nonostante è importantissimo raccogliere , classificare e dare risposta a tutta la casistica di cui si può ragionevolmente venire a conoscenza.

Pertanto si dovrà ripescare quella già descritta (con o senza risposta) rilevare con la massima attenzione quella dei rapporti arbitrali, quella emersa dalle supervisioni e quella dei colleghi (anche sollecitati dalla DAC) che vorranno evidenziarla.

Il tutto dovrà essere raccolto in un elaborato ad hoc per essere utilizzato sotto forma: di “rubrica” per una eventuale pubblicazione Federale, di spazio nel Forum del sito internet e come supporto per le situazioni dall’action games dell’evento tecnico.

 

          11.5  Forum e risposte casistica

 

Cosa sia il “FORUM” e come possa essere utilizzato è stato detto in altre parti del programma.

In questa sede è opportuno approfondirne l’utilità in relazione alla casistica.

Infatti alcune cose hanno una validità temporale pressoché illimitata e quindi possono essere trattate con comodo, altre invece hanno una urgenza impellente perché richiedono una  risposta in tempo reale o perché si possono ripresentare con elevata frequenza.

L’utilizzo del forum risulta in questi casi di estrema validità perché può essere fatto in ogni circostanza senza limiti di tempo e da qualsiasi parte.

E’ ovvio che l’aggiornamento e la consultazione saranno direttamente proporzionali alla capacità di raccolta analisi e risposta delle situazioni particolari che si presenteranno.

 

          11.6   Preparazione questionari

 

Un altro elemento, apparentemente scontato, ma di fondamentale importanza per fissare sulla carta i problemi che devono saper affrontare gli arbitri è la preparazione dei questionari.

Come dice il titolo devono contenere domande ed esposizione di problemi (che possono non avere una risposta unica e possono essere utilizzati per varie circostanze: esami, evento tecnico, incontri di aggiornamento con i GAP, i FAR, i circuiti di specializzazione (se si troveranno le risorse) etc.

Anche se affrontano problemi di  casistica, i questionari devono rappresentare uno strumento più raffinato e complesso per la formazione dell’arbitro.

 

          11.7  Circuiti di specializzazione

 

I circuiti di specializzazione (GAP, starter percorso, settore, etc.) hanno dato ottimi risultati ma sono stati abbandonati soprattutto per ragioni economiche e in parte perché superati dagli eventi.

Infatti una buona rotazione delle postazioni arbitrali consente di sopperire, almeno parzialmente, alle carenze dei circuiti.

Un altro elemento che ha contribuito a superare la necessità dei circuiti è stata l’elaborazione delle linee guida.

Ciò nonostante occorre approfondire l’argomento e valutare se sia più utile riprendere il discorso o continuare con soluzioni alternative tipo quelle elencate e  altre che si possano introdurre.

Un primo elemento di valutazione è dato dai criteri di inserimento dei colleghi all’interno dei circuiti oltre alle conoscenze maturate dalla DAC.

Si potrebbero considerare le attitudini rilevate dai FAR e poi valutarne le capacità. In questo modo anche i GAP  avrebbero una vita più facile. Con prudenza si possono considerare anche le dichiarazioni di volontà di ciascun arbitro

 

12. SPONSOR

 

La riforma dello Sport Italiano ed in particolare della Federazione della Canoa ha finalmente aperto concretamente la possibilità di utilizzo degli sponsor (ovviamente dopo aver drasticamente ridotto le risorse finanziarie disponibili). Pertanto se da un lato dobbiamo mantenere alto il controllo vigile sui costi della nostra attività (ottimizzando le risorse e contenendo le spese) dall’altro dobbiamo (quanto meno cercare di) trovare degli sponsor che agevolino la nostra attività.

Occorre tenere i piedi per terra e non pensare a risultati esagerati, ma qualche segnale dobbiamo darlo.

Per cominciare si potrebbe pensare ad accessori di abbigliamento, a piccole attrezzature  per poi arrivare a divise, a corsi di perfezionamento tecnico, etc.

Ognuno, sia che faccia parte della DAC che non, deve sentirsi impegnato in questa direzione.

Previa una verifica tecnica con la segreteria federale per capire bene i meccanismi che si possono adottare al  fine della utilizzazione di sponsorizzazioni, è auspicabile che ognuno nel proprio ambito di competenze professionali o di conoscenze possa proporre l’inserimento di sponsorizzazioni nel nostro ambiente.

Assicurazioni, Banche, Aziende di tutte le dimensioni e settore possono intervenire anche con piccoli, piccolissimi supporti ma che inseriti in un quadro organico possono dare grandi soddisfazioni e sollievo.

 

13. RICONOSCIMENTI

 

In ogni organizzazione il livello e la qualità dei riconoscimenti suggerisce il livello e la qualità degli appartenenti.

Non solo per l’elemento stesso che caratterizza il riconoscimento ma per le motivazioni che portano al riconoscimento.

In sostanza deve essere chiaro il percorso che ognuno sceglie liberamente di fare, ma che altri gli riconoscono per i livelli di eccellenza raggiunti.

Si può pertanto ipotizzare la seguente articolazione:

a)      una idonea tessera di riconoscimento che abbia anche un valore estetico e non solo

        rappresentare un riconoscimento numerico deve essere attribuita ad ogni membro del 

        collegio;

b)      un elemento distintivo (tessera, medaglie o altro) dovrà essere riconosciuta al FAR a

        testimonianza perenne della carica ricoperta;

c)      analogamente (oltre a quanto previsto già ora) per gli arbitri Onorari e Benemeriti un 

        elemento tipo “Pin” o simile da applicare alla divisa;

d)      medaglie, pins, diplomi targhe o altri riconoscimenti per eventi particolari (10,20 anni di 

        attività, traguardi particolari, numero di gare arbitrate, etc.)

 

14. RUOLO E FIGURA DELL’ARBITRO

 

“ DEPOSITARIO E TUTORE DELLA NORMA O EDUCATORE “

 

Il titolo del paragrafo è un tema che va affrontato con i vari strumenti precedentemente accennati: Forum, indagine, questionari, incontri, etc.

Il tema non va sottovalutato liquidandolo superficialmente con un “ci deve pensare qualcun altro” o esasperandone l’approfondimento filosofico.

Evidentemente non esiste una risposta semplice e secca.

Il problema è assai più complesso e riguarda un dibattito già avviato, ma ancora aperto sulla figura dell’arbitro (anche di tipo sportivo).

Tutta la società civile ( e quindi anche la nostra) si sta spostando verso una definizione della figura arbitrale che è evidentemente compresa fra i due estremi del titolo ma più spostata verso l’educatore.

Attenzione non solo educatore, ma neppure solo depositario e tutore dei regolamenti.

Questo spostamento implica una presa di coscienza maggiore da parte del corpo arbitrale del proprio ruolo, non per eccedere nel protagonismo autoritario, ma al contrario per migliorare l’autorevolezza che deriva dalla preparazione e capacità.

Quando si aprirà la discussione su questo argomento si apriranno automaticamente nella mente di chiunque parteciperà all’approfondimento del tema, una serie di finestre autofertilizzanti che faranno aumentare la consapevolezza del ruolo.

Il resto e la conclusione (se ci sarà) si costruirà man mano.

 

CONCLUSIONE

 

Le attività elencate e parzialmente esposte nel programma della DAC e più generalmente del Collegio degli arbitri per il quadriennio 2001-2004, che è anche il 1° del terzo millennio che si concluderà con le Olimpiadi di Atene e quindi con un significato di particolare importanza celebrativa per lo Sport, è complesso e ambizioso, ma non presuntuoso.

Per mantenere fede agli impegni e monitorarne l’andamento sarà utile seguire ed aggiornare l’allegato diagramma di GANTT che in maniera semplice visualizza i tempi degli impegni.

Occorre volontà ed umiltà per affrontarlo e raggiungerlo, ma mettendo semplicemente in fila gli argomenti con pragmatico realismo si può sperare di superare una altissima percentuale delle migliori aspettative.

 

   Il Presidente DAC :

    ( Sante Tarabusi)

 

 

 

Dicembre 2000/Gennaio 2001