VINCENZO RIVELLI
ALLA DIREZIONE ARBITRALE CANOA
e, p.c. AL COLLEGIO ARBITRALE
Faccio seguito alla telefonata ricevuta nei giorni addietro da parte del Presidente Tarabusi per chiedere alcuni chiarimenti al Presidente e alla D.A.C. tutta.
Ho ritenuto anche, far partecipe di tutto il collegio in quanto la gestione di esso riguarda tutti e le cose non si fanno o si dicono AD PERSONAM.
Durante detta telefonata, il Presidente ha manifestato la necessità di dover sostituire il F.A.R. della Campania e mi ha onorato facendomi uno screening di tutto il gruppo Campano (pare però che abbia poi onorato della stessa cosa anche altri).
La cosa che mi ha lasciato interdetto e sconcertato, è stato il fatto che quando è arrivato al mio nome ha sostenuto che c’era un “ evidente problema di competenze”.
Ed è questo che mi ha portato a scrivere.
Facciamo un po’ di chiarezza e andiamo per ordine.
Io
comprendo benissimo che la persona meno indicata a fare il FAR in questo momento
ero Io, ma per un semplice fatto: NON ERA
GIUSTO TOGLIERE PROTA E METTERCI COLUI CHE CON
QUEST’ ULTIMO AVEVA AVUTO TUTTI I PROBLEMI CHE VOI SAPETE .ERA DAVVERO
UNA COSA POCO CORRETTA VERSO UN UOMO CHE AL DI LA’ DEGLI SCREZI AVUTI CON ME
RITENGO SIA UNA PERSONA SERIA E CHE COMUNQUE MERITA RISPETTO.
Invece ho scoperto mio malgrado che non ero competente.
Ora premesso che a me di fare il F.A.R. importa poco meno di niente per no dire altro,se non per uno spirito di collaborazione rispetto ad uno sport e ad un mondo che io stimo molto,devo manifestare tutto il mio stupore, ma anche il mio sdegno e il grosso senso di offesa che mi pervade.
E allora alcune domande sorgono spontanee:
· quali documenti, rapporti o relazioni ha letto il Presidente per trarre queste considerazioni?
· quale analisi tecnica o di capacità gestionale ha fatto e in quale occasione per affermare cose così offensive?
· in una mi si spieghi su quale basi si poggia tale determinazione.
Prendo atto che per la nuova DAC non basta più un curriculum del genere:
partecipazione ai campionati mondiali di Val di Sole;
partecipazione a tutte le finali (se non per mia rinuncia) di Canoa Polo dal 1992 ad oggi;
partecipazione a campionati nazionali di Slalom e Discesa;
G.A.P. a quasi tutti i campionati regionali di discesa e slalom degli ultimi anni,diretti molte volte da solo;
Unico arbitro in Italia a essere nominato G.A.P. a tre finali di Campionato Italiano di Canoa Polo di cui anche qui unico, due consecutive;
Ausiliario a vari tornei Internazionali di Canoa Polo e principale a quello prestigioso di Cesenatico;
Dimentico qualcosa, ma tant’è i titoli non valgono.
Lo stupore aumenta quando si pensa che negli anni addietro sono stati nominati FAR colleghi con la qualifica di “arbitro” in regioni dove gli anziani abbondavano.
Sarebbe opportuno che il Presidente prima di esprimere giudizi del genere si andasse a leggere i referti arbitrali, le relazioni, le conclusioni della passata D.A.C.;
si andasse a leggere gli atti delle gare in Campania, riaccorgerebbe che si fanno per lo più gare di polo e discesa.
E in ultimo si informasse il Presidente sul mio ruolo nel lavoro e nella società: apprenderebbe che sono tra l’altro Direttore Generale di una scuola calcio con 170 bambini,per non parlare del mio lavoro o dei ruoli politici: sono stato amministratore comunale per 17 anni e componente dello Staff di un Presidente del Consiglio.
Ma c’è di più:
· il Presidente Tarabusi è lo stesso che solo pochi giorni fa in assemblea dichiarò tutto il suo dispiacere perché se ci fossero state le tre preferenze io ero secondo lui l’ideale per ricoprire il ruolo di Consigliere?
· Il Presidente Tarabusi è lo stesso che sempre in assemblea dichiarò con enfasi e brillante oratoria che mai avrebbe buttato a mare le esperienze degli arbitri come Rivelli?
Questi sono i fatti!
Se il buongiorno si vede dal mattino credo di poter affermare che siamo già a notte fonda.
E pensare che i miei dissapori con il gruppo della Campania, iniziarono quattro anni fa, quando non volli allinearmi sostenendo, Io il Tarabusi e loro Brugnoni.
Bella riconoscenza. I fatti dicono con evidenza che loro avevano visto meglio di me.
Nello scrivere questa lettera, mi rendo conto benissimo che d’ora in avanti per me la musica cambierà, ma la mia dignità di uomo e arbitro non è barattabile.
Ometto i saluti; non sarebbero sentiti per tutti.
Policastro 12.1.2001 VINCENZO RIVELLI
Sante Tarabusi
Egr. Sig.
e p.c. Alla
D A C
e
p. c.
Al
COLLEGIO DEGLI ARBITRI
Oggetto
:
Risposta alla lettera aperta del 12 gennaio
2001
Carissimo Vincenzo,
ti
sembrerà strano ma mi ha fatto piacere ricevere la tua lettera anche se un
po’ frettolosamente inviata.
Mi
ha fatto piacere perché denota una tua forte passione ed attaccamento al mondo
della canoa ed in particolare al Collegio e mi ha fatto piacere perché mi da
modo di approfondire serenamente e amichevolmente alcuni concetti.
Credo
che tu abbia ragione su tutto quello che hai scritto, perché hai potuto vedere
solo da una prospettiva parziale, ma giustamente perché è quella che ti
riguarda.
Però
esistevano anche altre prospettive e la cosa si complica un po’ vediamo di
seguire un ordine che sia il più semplice possibile.
1)
La fretta
Ti sei buttato in una appassionata lettera un po’ troppo
repentinamente, prima di tutto perché la DAC non è operativa, di fatto non è
insediata perché si deve attendere la notifica del nuovo consiglio Federale
(che sarà eletto il 3 e 4 febbraio) e tutto quello che succede ora è
semplicemente la preparazione e la verifica di quanto si potrà e dovrà fare
dopo la ratifica del Consiglio Federale.
Anche tutte le cose che hai sentito da me ed evidentemente anche da altri
rientrano nella definizione di cui sopra.
Tanto per intenderci le cose che hai scritto non le sapevano (in larga
misura) neppure i colleghi della DAC, ma perché ci siamo visti solo a
Coverciano e stiamo ancora lavorando alla stesura di un corposo programma. E’
pure possibile che il filtro della DAC non avrebbe fatto trapelare nulla di
quanto detto addivenendo, forse, da una scelta molto diversa da quella che hai
divulgato (l’esclusione della tua nomina a FAR)
2)
Il contenuto
E’ vero ho detto esattamente quelle parole che hai scritto, ma con un
significato ben diverso. A prescindere che mi pare di aver detto anche una frase
simile a quella che hai scritto in grassetto nella tua lettera, però non ne
sono sicuro. E a scanso di equivoci la sottoscrivo pienamente (e Prota credo che
lo sappia), comunque l’ho detta con molti altri (cfr De Crescenzo).
Quando ho parlato di competenze non mi riferivo assolutamente alla
persona, ma alla specializzazione e mi spiego.
I problemi della Campania con il Comitato Regionale sono prevalentemente
(ed è un eufemismo) nell’olimpica e si sono sclerotizzati nel tempo, mentre
non risultano problemi eclatanti per la fluviale e per la polo.
La
tua figura “imponente” in questi due ultimi settori, non è equivalente
nella olimpica.
Il problema delle competenze era solo questo e la nomina a FAR poteva non
essere un grande piacere facendoti trovare in un campo un po’ viscido.
In ogni caso ho usato un termine sbagliato; me
ne dispiace e mi scuso, pensavo solo all’efficacia del discorso.
3)
La persona RIVELLI
Caro Vincenzo tutto quello che hai scritto sui tuoi meriti lo sapevo e so
anche la cosa più importante che sei una persona “capace ed equilibrata”
cosa che forse è più importante di tutti i titoli.
Ti ribadisco che con un meccanismo elettorale diverso (tre preferenze
anziché una) quasi sicuramente saresti stato nominato consigliere della DAC per
la polo. Ma le cose sono state cambiate all’ultimo momento e con il nuovo
sistema non c’era possibilità per lo scarso numero di specialisti della polo
rispetto all’olimpia e alla fluviale ma proprio per questa situazione già da
subito con Stefano Zsigmond (Consigliere Polo e Maratona) avevamo impostato un
discorso per vedere come coinvolgerti (a pieno titolo) nella gestione del
settore polo a livello di DAC. E stà pur certo che non sarà una lettera
(forse un po’ maldestra) a farmi cambiare idea. Se avrai voglia di fare potrai
partecipare attivamente e con soddisfazione alla attività della polo e non
solo. Non mi intendo molto di musica ma credo che non ci sia bisogno di
cambiarla.
4)
Commenti
Per prima cosa sono d’accordo con te che dei problemi del Collegio si
debbano investire quanto più possibile i colleghi, ma forse una piccola zona di
riservatezza sarebbe opportuna prima di mettere in “viva voce” il contenuto
di una telefonata . Perché nella parola detta anche il tono e il contesto hanno
un valore e un peso, mentre nella parola scritta c’è sempre il rischio di una
troppo fredda interpretazione.
Comunque per quanto mi riguarda puoi sempre pubblicizzare le cose che ti
dico senza chiedermi alcun consenso preventivo.
Una cosa invece che temo di non aver capito bene è il fatto della
riconoscenza.
Non sarei riconoscente per che cosa?
Il fatto che tu mi abbia votato quattro anni fa con tutti i problemi che
ne sono seguiti va letto un po’ meglio. Ti sono sempre stato riconoscente
(ogni volta che ne abbiamo avuto occasione) ma la riconoscenza è una cosa che
riguarda una sfera generale, intellettuale ed emotiva oltre che materiale.
Riconoscente si, debitore no! Credo di avere avuto 26 o 27 voti e allora
cosa significa che dovevo adoperarmi per fare 26 o 27 FAR o Consiglieri. Scusa
la battuta, ma non ho mai accettato i “voti di scambio” e comunque non era
il tuo caso e tu sei sempre stato elegantemente al di fuori di questa
interpretazione, ma perché ora poni la questione in questi termini?
Certamente un risultato l’hai ottenuto: hai bruciato una delicata
trattativa e verifica per risolvere il problema del FAR in Campania e tu sai
bene, da navigato “politico”, che non c’è niente di peggio della fuga di
notizie per concludere una trattativa aperta. Hai spaventato i colleghi più
giovani e quelli che non vogliono (giustamente) essere coinvolti in vicende che
non li riguardano, perché temono di essere chiamati a risolvere beghe di altri.
Tranquilli tutti! Non c’è nulla di tutto questo. Il fAR della Campania ci sarà
e avrà tutto il supporto della DAC
ma si dovrà evitare di arrivare alle esasperazioni del passato compreso quelle
derivanti dal tuo comportamento.
E
ti confesso che quest’ultimo mi ha un po’ sorpreso e non ho capito bene che
bisogno c’era, sia in assemblea che con la lettera di arrivare a quella forma
e a quei toni. Tant’è e ne prendo atto, ma ognuno si deve prendere le sue
responsabilità e io delle mie ne ho a sufficienza.
CONCLUSIONE
Potrei
continuare ma mi fermo per dare modo, attraverso un confronto personale e
sereno, di ricomprenderci meglio. Probabilmente capiterò dalle tue parti per
lavoro e potrebbe essere una occasione giusta. Se posso dire un’ultima cosa:
non credo che sia il caso di drammatizzare un evidente malinteso attraverso
“lo sdegno” e il grosso senso di offesa che ti pervade “……. Usa questi
sentimenti con parsimonia, che la vita è già dura di suo senza che ce la
complichiamo con le nostre mani.
Ti
saluto fraternamente e con immutata stima.
Lagaro,
lì 24.01.2001
Sante
P.S.
: Scusa il ritardo con il
quale ti rispondo ma sono stato impegnato molto nella stesura del programma e
nella ridefinizione della griglia dei FAR per cui prima non ho avuto il tempo o
la serenità che occorrevano, e come vedi ti ho potuto rispondere solo su mia
carta intestata ma l’ho fatto anche in qualità di Presidente
della DAC