Alcune
osservazioni in merito all’intervento di Domenico Lananna Concordo
con Mimmo che la partecipazione degli Arbitri al Consiglio Federale sia una
grande opportunità, (non “incredibile” perché da quasi due anni anche
il nostro Collegio ha operato affinché ciò accadesse e di ciò è sempre
stata data comunicazione aggiornata (cfr. relazioni di fine anno 2002,
2003, interventi sul forum ecc.). Ernesto
Meloni è stato indicato dalla D.A.C. quale membro del Comitato
Interfederale promosso dall’A.I.A. (Associazione Italiana Arbitri di
Calcio) presieduta da Tullio Lanese. Trascuro, in questa sede, tutti i
riferimenti storici per sottolineare alcune considerazioni sintetiche che
al bisogno potranno essere approfondite quanto si vuole.
a)
La presenza degli Arbitri deve essere deliberata dall’attuale
Assemblea Federale e, al di là di cosa ci raccontano quando siamo
presenti, ribadisco che quello degli Arbitri è l’ultimo problema che la
stessa Assemblea ha. b)
A dire il vero un interesse ce l’ha, ma più per il fatto che
essendo la presenza degli Arbitri al di fuori del 30% dei Consiglieri
aggiunti, come era originariamente, l’incremento di un nuovo Consigliere
Arbitro comporta automaticamente l’aggiunta di un Consigliere tecnico ed
è questo il vero interesse su cui si stanno muovendo in molti (cfr. le
giustificate pressioni di Scarpellino). c)
L’attuale collocazione, nello statuto F.I.C.K., della D.A.C.
in rappresentanza degli U.U.G. quale “altro organismo” e non come
“organo centrale” (come semplifichiamo quando ci definiamo organo
tecnico) non rassicura sul fatto che in futuro ci sarà un rappresentante
“politico” (Consigliere) ed uno tecnico (D.A.C.). Perché a questo
punto il rapporto F.I.C.K. Collegio U.U.G. rischierebbe di avvenire
unicamente attraverso il Consigliere che potrebbe presiedere un’apposita
Commissione con esclusione della D.A.C. d)
Lo scenario precedente, ammesso che non sia pura fantasia, non
turberebbe nessuno in quanto apparentemente cambierebbe poco:scompare un
Presidente D.A.C. e compare un Consigliere, scompare una D.A.C. e compare
una Commissione Federale. e)
In realtà cambierebbe qualcosa che riteniamo sostanziale e cioè
l’indipendenza del Collegio e della D.A.C. e la nostra terzietà fra le
Società e gli Atleti da una parte e la Federazione dall’altra. Questo
aspetto lo ritengo particolarmente importante, non scontato, e neppure
completamente raggiunto allo stato attuale. f)
Per esemplificare: attualmente l’utilizzo del budget
economico, la distribuzione degli U.U.G. sul territorio nazionale, la
composizione delle Giurie, le scelte strategiche ecc. sono sostanzialmente
autonome da parte della D.A.C. e quindi del Collegio degli U.U.G.. Ricordo
che non è stato sempre così e che in tempi neanche troppo lontani ogni
atto o documento della D.A.C. doveva essere vistato o quanto meno
verificato dalla Federazione prima di uscire dalla stessa. g)
Una diversa “collocazione” della rappresentanza degli
Arbitri potrebbe scatenare un gioco di potere fra forze disomogenee a danno
del più debole, cioè noi. h)
Abbiamo sostenuto la necessità di una rappresentanza degli
U.U.G. in Consiglio Federale, ma senza prezzi da pagare di alcun tipo. Non
vogliamo perdere l’autonomia, non vogliamo perdere la terzietà, non
accettiamo che ci limitino nella gestione tecnica delle gare, non
accettiamo che ci limitino nella gestione del budget e così via. RIASSUMENDO Alla
luce di quanto sopra e mutuando la conclusione di un articolato
ragionamento che ha fatto Sandro Barison su questo argomento dobbiamo
considerare i seguenti aspetti riferiti alla partecipazione del Consigliere
Arbitro in Consiglio Federale al pari degli altri: ASPETTI
POSITIVI: ·
Rappresentanza in Consiglio Federale con partecipazione ai
momenti decisionali ·
Possibilità decisionale in merito a questioni di bilancio e
stanziamento di fondi ·
Controllo molto più attento di tutti gli aspetti Federali ASPETTI
NEGATIVI: ·
Coinvolgimento nell’aspetto politico di gestione Federale ·
Probabile supervisione dei Rappresentanti Federali rispetto
Collegio con conseguente perdita di autonomia ·
Perdita di peso che la Direzione Arbitrale ha in seno al
Consiglio Federale CONCLUSIONE L’argomento
è delicato e complesso e non sono così presuntuoso da avere delle
certezze assolute, ci mancherebbe altro! Tuttavia ho cercato di percorrere
la strada più concreta e proficua per gli Arbitri cioè quella che
prudentemente ci fa migliorare rispetto alle posizioni raggiunte e non
illudere su facili vittorie che si possono trasformare in delusioni che
durano per anni o decenni. Perciò
ho detto che gli Arbitri intendono contare di più, essere considerati per il loro
valore e i loro meriti: quindi devono essere rappresentati in Consiglio
Federale, ma senza cedere nulla di quello che abbiamo raggiunto. Ed
ora vediamo come va a finire, ma i giochi sono ancora aperti. Un
caro saluto a tutti. Sante
Tarabusi Presidente
D.A.C. |