Ci scrive Pino Scarpellino:

Con il permesso del moderatore, a cui va il mio personale apprezzamento e ringraziamento per la lodevole iniziativa di aver attivato questo Forum, desidero esprimere il mio personale parere sull'eventuale presenza di un rappresentante degli Ufficiali di Gara nel prossimo Consiglio Federale della FICK.
Ho sempre considerato il rapporto con gli arbitri sui campi di gara, prima da semplice allenatore e poi come rappresentante della categoria, con grande rispetto e stima verso operatori volontari che hanno sempre condotto il loro impegno con passione, dedizione e professionalità, pur conservano il loro status di puro dilettantismo.
Non vorrei essere frainteso come uno che vuol "fare politica", visto il momento delicato di aspro confronto dirigenziale che sta attraversando la nostra federazione, ma  l'argomento è di grande attualità e delicatezza, inoltre non è derogabile ad altri tempi.
Grazie anche al mio lavoro di funzionario C.O.N.I., ho potuto seguire l'iter di questa ennesima riforma dell'ordinamento sportivo italiano sin dall'inizio, quando il legislatore (l'On. Mario Pescante, Sottosegretario ai Beni Culturali con delega allo Sport) prevedeva di comprendere obbligatoriamente il rappresentante degli Ufficiali di Gara nella quota del 30%, finora riservato ad Atleti e Tecnici, quindi uno per categoria.
Ad occhi più attenti non è sfuggita la differenza di definizione, per la composizione dei Consigli Federali, contenuta nel decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: "Lo statuto può prevedere, altresì, la presenza degli ufficiali di gara negli organi direttivi".
Non mi sorprende la trasformazione effettuata all'ultimo momento dell'obbligo in possibilità .....
La classe dirigente del CONI tentò lo stesso golpe nel 1999 con la Melandri per i Tecnici, ma qualcuno vigilava e mobilitò tutte le associazioni dei tecnici, quindi, grazie all'aiuto dell'Avv. Campana e di Azeglio Vicini riuscì a convincere la sig.ra ministro a non cedere.
Capisco bene le resistenze dei massimi dirigenti che compongono il Consiglio Nazionale del CONI, perchè alla suddetta eventualità si deve aggiungere di conseguenza anche il diritto di voto per tutti gli Ufficiali di Gara, al fine di poter esprimere le proprie preferenze, non solo per il proprio rappresentante in Consiglio, ma anche per il Presidente Federale.
Inoltre, l'eventuale aggiunta di 1 Consigliere per gli Arbitri aumenterebbe il Consiglio Federale a 12 componenti, per cui comporterebbe un aggiustamento della quota del 30% per Atleti e Tecnici a 4 Componenti, per un totale di 13. 
Considerato che per gli atleti (finora 2) devono essere assicurate, per lo stesso decreto, le pari opportunità si deduce che si dovrebbe consentire l'ingresso di un secondo rappresentante dei Tecnici, il che in una federazione multidisciplinare come la nostra non sarebbe niente male, ma vista l'esperienza con il sottoscritto, qualcuno è già in preda a crampi allo stomaco ..... 
Qualcuno in Consulta ha sussurrato che si potrebbero diminuire i 7 rappresentanti degli Affiliati (società), ma non credo che avrà il coraggio di ripeterlo .....       
Devo dare atto all'amico Sante Tarabusi di grande capacità dialettica ed indubbia "intelligenza", ma su questo argomento specifico sta dimostrando anche grandi doti di "acrobazia del pensiero", che non sempre coincide con la chiarezza, almeno per menti semplici come la mia ....
Già dalla sua lettera sul Forum si evince un grande equilibrismo, ma il suo intervento in Consulta è stato un capolavoro di politichese, tanto che dopo in Consiglio Federale ognuno aveva capito tutto ed il contrario di tutto .... soprattutto autorevoli esponenti dell'attuale maggioranza,  di cui come è noto non faccio parte, sostengono che in fondo gli Arbitri di canoa non ci tengono ad entrare in Consiglio Federale.
Il ruolo della D.A.C. come organo tecnico è indiscutibile ed indiscusso, non c'entra con la figura di Consigliere che dovrà occuparsi della gestione di tutta l'attività federale.
Pensare ad ingerenze nella conduzione tecnica della D.A.C. è come pensare che il sottoscritto possa influenzare le convocazioni in nazionale del nostro Direttore Tecnico, si commenta da solo .....
Poter votare il Presidente Federale come espressione di tutte le componenti del nostro sport, anche degli Arbitri, non è solo un possibile diritto, ma è un dovere .... dichiarare che gli arbitri devono essere estranei alla politica sportiva è come affermare che i magistrati non debbano votare all'elezioni politiche, cioè un'assurdità della democrazia.
Viceversa, poter esprimere nell'organo di amministrazione l'opinione della categoria, specie quando si decidono il bilancio di previsione, le modalità di rimborso spese ed i criteri di partecipazione alle competizioni internazionali, oltre a tutte le altre problematiche di gestione, non è solo doveroso, ma necessario.
A questo punto, visto che a decidere le variazioni allo Statuto dovrà essere l'Assemblea Nazionale Straordinaria, composta dai rappresentanti degli affiliati (società), atleti e tecnici, sarà opportuno conoscere per tempo l'opinione della categoria, magari consultando l'intero Collegio degli Ufficiali di Gara, secondo le modalità che esso stesso sceglierà.
Per quanto riguarda la definizione di "fare politica", rammento che essa proviene dal greco "polis", cioè le città stato create nell'antica Ellade nell'VIII secolo a.c., sorte dalla crisi della monarchia ..... ripetita iuvant!
 
"Scrissi leggi allo stesso modo (homoios), per il nobile (agathos) e per il non nobile (kakos), adattando a ciascuno retta giustizia."   (Solone, fr. 24 Diels 18-20)
 
        Cordialità 
                               Pino Scarpellino (Consigliere Federale in rappresentanza dei Tecnici)