Caro Peppino,
tu ti lamenti del fatto che i colleghi non scrivono i loro pensieri sul forum ed io dico che hai ragione, ma credo anche che si sentono un po’ demoralizzati e demotivati dall'andazzo delle cose.
I problemi del Collegio sono ormai una cosa consolidata a tal punto da essere entrati nella consuetudine, se ne parla tanto per far prendere un po’ d’aria ai denti.
Siamo ormai così avvezzi a vedere decurtati i rimborsi, ad andare in giro con le magliette ed i pantaloni prestati, ad andare ad arbitrare con 160.000 al giorno in posti dove non ti guardano neppure con quei soldi in mano ( Milano, Mergozzo , Mantova ecc. ecc. ).
Cosa dire delle giurie così striminzite dove per dare un servizio accettabile dobbiamo farci in quattro per riuscire?
Sabato e Domenica sono stato a Milano per gli Italiani Under 23 e ragazzi e sui 1000 metri abbiamo avuto non pochi problemi ad essere in partenza in orario per seguire le gare ed ho notato che l’unico problema dell’organizzazione era il fatto di non fare onde e quello di non essere alla partenza per garantire la regolarità delle gare ed allora mi sono fatto una domanda: “ Ma quanta considerazione ha la Federazione della nostra figura e quanto crede che sia utile? “
Ed allora apro una seconda parentesi e dico che se da una parte è vero quel che ho detto prima, è possibile che gli organi federali non abbiano più una grande considerazione della categoria arbitrale e se è così bisogna chiedersi il perché.
Io sono entrato nel 5° anno di attività, non ho una grande esperienza arbitrale ma ho quasi 50 anni di cui un terzo passato a contatto con le persone e la conoscenza del indole umana mi porta a dire che nell’ambiente vi è anche molto “ pressapochismo “, il retaggio culturale dei Comuni e della Campana è da noi molto presente e la nostra indole di compagnoni della serie “ vogliamoci tutti bene “ è proprio radicata.
Questo pressapochismo, che è molto vicino all’impreparazione, è secondo me la causa di tanti mali nei rapporti con la Federazione e con gli altri organi istituzionali e della considerazione che esse hanno di noi, che ha come effetto tutto quello che ho detto prima.
La nostra categoria è una medaglia a due facce e le DAC, che io ho conosciuto, hanno dovuto fare salti mortali per tenerla in bilico.
Allora dico, rimbocchiamoci le maniche, ridiamo al Collegio quella credibilità che ci compete, diamo un segno forte di serietà professionale alle Istituzioni e poi battiamo i pugni sul tavolo.
Ma finché, e non diciamo che non è vero, avremo arbitri che sono anche dirigenti di società sportive la musica sarà sempre la stessa e la nostra credibilità agli occhi del mondo rimarrà sempre bassa.
Un caro saluto a tutti i colleghi
Nuccio Longhitano