Quando la cultura fa male

Ovvero

E’ sicuro che si debba propinarla proprio a tutti?

 

In occasione delle gare svoltesi il 12 e 13 maggio in  Laino Borgo, ridente ed ameno paesino ai piedi del Massiccio del Pollino, ho da proporre alla vostra attenzione alcune considerazioni.

Devo, a mio avviso, fare un appunto al consigliere Veduti per le scelte operate in merito alla selezione dei partecipanti all’aggiornamento tenutosi in Ivrea.

Sarebbe stato quanto meno opportuno, da parte del consigliere, prima di operare le scelte documentarsi sulle facoltà psichiche dei partecipanti.

Infatti, ho avuto la  (S)ventura di arbitrare questa gara con Francesco Di Leo, appunto “reduce” da Ivrea per meglio inquadrarlo è il famoso BASSO SALERNITANO.

Da FAR della Calabria, per dovere di ospitalità, ho designato l’individuo campano quale gap per la gara di slalom…….. Aiuto!......... non l’avessi mai fatto!

Si è immediatamente calato nella parte…… ripeteva a se stesso a mò di Rosario gli ammonimenti, le avvertenze, i consigli e quanto altro propinato, percepito, consigliato dai vati Valerio – Riccardo - Peppino – Enrica – Raffaella. Mi pare di ricordare:

Controlla e ricontrolla, non essere mai sicuro, occhio al percorso, stai attento ai cronometristi ecc. ecc.

Ma quello che ha scatenato  in me il terrore  per questi corsi è stato quando Francesco  ha chiesto una muta da palombaro, un profondimetro ed ha misurato una ad una la distanza di ogni palina dall’acqua e dall’eventuale ricciolo!!!!!!!!!! 

Aiutatemi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Pasquale