Regolamento CAR-MASTER……….questo sconosciuto !

 

Qualche anno fa grazie ad una geniale intuizione fu stilato il Regolamento CAR-MASTER che aveva lo scopo di permettere di far continuare l’attività, anche se “a mezzo servizio”, ai Giudici Arbitri e Arbitri al compimento del 70° anno di età e di “arruolare” i Collaboratori Ausiliari Regionali (abbreviato C.A.R.) fra tutti coloro che, avendone i requisiti, potevano collaborare con gli Ufficiali di Gara nelle manifestazioni a carattere regionale riconosciute dalla F.I.C.K..

I requisiti indispensabili per l’ammissione e la permanenza all’Albo dei Master e dei C.A.R. erano e sono: la cittadinanza italiana; la buona condotta civile e morale, il grado di cultura adeguato alle funzioni, la buona conoscenza dei codici delle gare, l’idoneità fisica allo svolgimento delle funzioni arbitrali, avere la maggiore età ed essere tesserato F.I.C.K..

Non potevano e non possono ricoprire la carica di Ufficiale di Gara (nota: non quella di CAR): i non cittadini italiani; coloro che abbiano riportato condanna per delitto doloso o siano stati assoggettati, da parte del C.O.N.I. o di una Federazione Sportiva Nazionale, a squalifiche o inibizioni complessivamente superiori ad un anno e coloro che ricoprono cariche elettive federali.

In buona sostanza mentre per fare l’Aspirante Arbitro non è necessario essere tesserati lo è per divenire CAR. Ma per fare l’Aspirante Arbitro sono requisiti indispensabili la perfetta conoscenza delle norme Federali, stabilita attraverso gli esami di abilitazione e non svolgere attività agonistica di canoa. Invece per fare il CAR occorre la conoscenza delle regole utili a svolgere funzioni arbitrali.

Differenze sostanziali?

1.     Anche gli atleti possono divenire CAR;

2.     il riconoscimento della qualifica di C.A.R. viene deliberato dal Comitato Regionale di appartenenza.

Ma, è mai stato deliberato questo riconoscimento da parte di qualche Comitato Regionale? Io non l’ho mai vista una delibera di questo tipo.

Tra l’altro il nuovo Regolamento arbitrale all’ART. 20 ha introdotto una nuova terminologia – UFFICIALI DI GARA – CATEGORIA “ASPIRANTI ARBITRI” COLLABORATORI che ingenera a mio avviso una sovrapposizione di figure similari. Questa sovrapposizione viene ancor più esaltata dal fatto che, per esigenze legate alle partite di polo nel Regolamento di Canoa Polo – all’art.5.6.3 UFFICIALI DI GARA, è stato introdotto:

“3. Per le giornate di campionato di qualsiasi serie potranno essere utilizzati dal Giudice Arbitro Principale gli ausiliari arbitri di canoa polo (C.A.R.), che obbligatoriamente le società dovranno mettere a disposizione tra i propri tesserati che hanno conseguito tale qualifica, per tutta la durata della manifestazione, nel numero di almeno 1 per ogni squadra partecipante.

L’inadempienza a tale obbligo comporta la sanzione pecuniaria di €. 100,00 e/o la penalizzazione di punti UNO in classifica”.

 

Quindi i CAR per la sola “polo” cambiano nome. Che confusione!

Tra l’altro mi chiedo è stata inviata alla DAC e quindi ai GAP, la lista dei tesserati che hanno conseguito tale qualifica?

La qualifica di CAR viene attribuita per la Polo, solo grazie all’indicazione delle società di appartenenza?

 

DALLA “CRITICA” ALLA PROPOSTA

Pur di vedere la luce in questa situazione ingarbugliata sarei disposto anche ad ingoiare la pillola di far fare l’Aspirante Arbitro (e solo questo) a coloro che svolgono attività agonistica di canoa, variando l’attuale testo del Regolamento arbitrale:

“20.7 – Al termine dell’anno gli appartenenti alla categoria degli Aspiranti Arbitri, su segnalazione del F.A.R., vengono invitati dalla D.A.C., a sostenere l’esame di abilitazione arbitrale, il cui superamento determina la nomina ad Arbitro.

20.8 – L’esito negativo dell’esame o l’assenza ripetuta ed ingiustificata comporta la perdita della qualifica di Aspirante Arbitro.”

 

Con la seguente proposta di modifica:

“20.7 – Dopo almeno un anno (nota: quindi anche dopo 10 anni) gli appartenenti alla categoria degli Aspiranti Arbitri-Collaboratori, con l’impegno di non svolgere più attività agonistica di canoa, su segnalazione del F.A.R., vengono invitati dalla D.A.C., a sostenere l’esame di abilitazione arbitrale, il cui superamento determina la nomina ad Arbitro.

20.8 – abrogato.”

 

In questo modo chi continua a svolgere attività agonistica di canoa, potrà fare solo l’aspirante Arbitro e questo potrà essere valido in tutte le discipline federali.

In questo modo anche gli aspiranti A. per la polo sarebbero inquadrati nel Collegio e con le regole del Collegio.

Tra l’altro di questa opportunità potrebbero avvalersi anche le altre discipline e si avrebbe un’unica regola.

A questo punto il Regolamento CAR-MASTER rimarrebbe per i soli arbitri ultrasettantenni e quindi sarebbe assolutamente inutile tenerlo in piedi.

 

A MALI ESTREMI, ESTREMI RIMEDI MA……..CHIARI E BEN DISCIPLINATI!

 

Salute a tutti, poiché vi voglio bene

 

Nicola Fornarelli

 

24 maggio 2009


 

Regolamento  CAR-MASTER sconosciuto ?

 

Alcune precisazioni

 

 

Intervengo sull’argomento proposto da Nicola Fornarelli e con la stessa forma perché ho avuto un attimo di confusione e cercherò di chiarirmi per punti.

 

1)       Ho apprezzato il lodevole tentativo di dare un contributo a regolamentare meglio e chiarire un argomento così delicato.

2)       Non ho capito bene il senso dell’approccio scelto da Nicola di parlare tramite il sito e non direttamente con la DAC, per poi approdare ai FAR e alla Commissione Carte Federali e/o Consiglio.

3)       Le problematiche sono complesse e sono sicuro che ben le ricorda Nicola che ha vissuto in prima persona durante gli 8 anni in cui è stato consigliere DAC.

Tralascio la cronistoria (che comunque ha una certa importanza) rammento solo che questo regolamento (CAR MASTER) è stato pressoché ignorato per lunghi anni proprio da coloro che ne avrebbero dovuto o potuto beneficiare (Comitati Regionali, FAR, potenziali arbitri etc); poi c’è stato un cambiamento (sofferto) del R.A. e nel complesso è stato valutato come un argomento non cogente e credo con troppa superficialità.

4)       Concordo che la chiarezza è sempre un obiettivo a cui tendere, ma occorrono le idee chiare e le condizioni poi le persone che se ne occupino .

5)       Pur ringraziando Nicola del contributo valido e costruttivo poteva essere fatto sostanzialmente anche prima ma, nonostante i vari impegni della DAC per (cercare di) governare l’attività arbitrale compresi molti imprevisti legati anche alla sfera della disciplina cercheremo di rimediare ad un ritardo, che (onestamente) non è nostra responsabilità.

Poi se arriveranno ulteriori contributi a questa materia così complessa ne terremo debito conto.

 

Un caro saluto.

 

Sante Tarabusi

 

29 maggio 2009