Cari amici,

ho deciso di scrivere a tutti queste poche righe e di diffonderle sul nostro sito, grazie alla preziosa collaborazione di Peppino D’Angelo, poiché da un po’ di giorni mi stanno arrivando telefonate da molte parti d’Italia, per conoscere quali siano le mie intenzioni per l’immediato futuro, ovvero:

 

se intendo o meno candidarmi alla prossima D.A.C. e con quale “ruolo”.

 

Visto che di colpo si è scatenato l’interesse di qualcuno sulle mie intenzioni future, per evidenti ragioni politiche e necessità di acquisizione di informazioni, per evitare che circolino notizie sbagliate e tendenziose sul mio conto, approfitto di questa opportunità per confermare che non ho alcuna intenzione di ricandidarmi, a qualsiasi titolo, all’interno della D.A.C., ma che soprattutto non abbiano “timori” i colleghi che hanno l’intenzione di candidarsi, poiché da parte mia non ci saranno ripensamenti come è già avvenuto per qualcuno che conoscete negli anni precedenti.

 

L’esperienza che sto portando a termine con il mandato di cui Vi sono grato di avermi affidato quattro anni fa con il numero massimo di voti, visto che sono stato il primo dei consiglieri eletti, mi è costata molta fatica poiché non è stato facile essere il consigliere D.A.C. della canoa Polo, una specialità molto diversa dalla canoa Sprint e Maratona da cui provengo, dove ci è voluto del tempo per conoscere “bene” tutte le sfaccettature e le peculiarità che la compongono e che oggi, che sicuramente sono più preparato di quanto lo fossi il mio primo anno di mandato, non ho più tempo per occuparmi di  questa attività, per cui è giusto che venga eletto il mio successore.

 

In questi quattro anni ho sacrificato a lungo la mia famiglia con un figlio piccolo (che attualmente ha sette anni) che però mi è sempre stata vicina e solidale, con mia moglie che non ha mai posto limiti ai miei interessi, mentre, nel frattempo, il mio lavoro di pubblico impiegato è aumentato per una serie di circostanze che quattro anni fa, quando mi sono candidato, non erano assolutamente prevedibili, per cui per essere in grado di portare a termine tutte le mie necessità, ho bisogno di calma e tranquillità che non avrei continuando ad occuparmi dei problemi degli U.U.G., all’interno della D.A.C  che richiedono “giornalmente” impegno e dedizione.

 

Un caro saluto a tutti e arrivederci presto.

 

Nicola Bevilacqua

 

Bitetto, li 18/06/2012


E' stato sicuramente una prova dura, gestire un settore praticamente nuovo per Nicola, ma voglio ringraziarlo e augurargli un grande in bocca al lupo per lui e la sua famiglia.


 

Bravo Nicola. Hai avuto un settore di difficile gestione ed in continua evoluzione. Immagino la stanchezza, unitamente ai problemi economici dettati dai continui tagli e gli aumenti, sempre in crescita, delle spese. Io ho sempre sostenuto che il "giro" della DAC è un'esperienza che - a turno - tutti devono fare, anche per conoscere meglio le problematiche del nostro Collegio. Certo, bisogna rinunciare alla parte più bella: arbitrare. Buona estate, a te ed alla tua tribù.