E se fosse sempre Natale?

 

Ieri è stato Natale. E’, per tradizione, il momento dell’anno in cui tutti ci sentiamo animati da buoni propositi per l’anno nuovo che verrà; ci dedichiamo maggiormente ai nostri cari, alla famiglia, ai figli ed ai nipoti per passare momenti felici e sereni.

 

Nonostante il difficile momento socio-economico che stiamo attraversando, per tutti noi il Natale rappresenta un momento “irrinunciabile” di cui se ne sente profondamente bisogno.

 

Quando arriva Natale, più facilmente mettiamo da parte i personalismi e gli sterili protagonismi e riscopriamo sentimenti quali la condivisione e la compassione.

Improvvisamente ci ricordiamo di chi è in difficoltà, perdoniamo questo o quel torto subito. Il nostro cuore e la nostra coscienza si risvegliano e prendono il sopravvento.

 

Potessimo mantenere in noi, per ognuno dei 365 giorni dell’anno, questo spirito del Natale!!

Tante contrarietà, tanti dissapori non sarebbero neppure nati; tanti inutili e superficiali problemi sarebbero già stati risolti, forse non si sarebbero neanche presentati.

 

Noi Componenti il Collegio UU.GG. abbiamo, come tutti, pregi e difetti, ma ci siamo assunti una grande responsabilità, quando abbiamo fatto il giuramento, che dobbiamo onorare verso gli atleti, i tecnici, i dirigenti del mondo canoistico.

Abbiamo dichiarato “ a tutti” di credere negli scopi, nella mission e, soprattutto, nell’ etica dello sport.

L’ etica, dal greco antico èthos, “carattere”, “comportamento”, “costume”, “consuetudine”, studia e distingue i comportamenti umani in buoni, giusti e moralmente leciti dai comportamenti ritenuti inadeguati e moralmente inappropriati.

 

L’etica sportiva, quella che un tempo era chiamato il Codice d’Onore, è qualcosa di più: è dentro di noi, connaturata ancora prima di diventare Ufficiali di Gara.

Il nostro comportamento quotidiano deve essere aderente, in piena armonia, all’ etica.

Solo così possiamo realizzare gli scopi degli ideali olimpici.

 

Dobbiamo avere la forza di tramutare le parole e le intenzioni in fatti concreti. Dobbiamo superare, bandendoli, quegli atteggiamenti che hanno poco a che fare con i nostri scopi.

Non temiamo di mostrare, attraverso il buon operare, la bontà e la validità delle nostre azioni.

 

Per concludere, non vorrei più sentir parlare di conflitti di interessi, di “oscuramenti” e roba simile, rispettando, anche se diverse dalle nostre, le idee degli altri ed aprirci sempre al dialogo continuo.

Mettiamoci veramente al servizio del Collegio, del nostro mondo canoistico.

 

Auguro a tutti un nuovo anno pieno di serenità e di soddisfazioni.

 

Chicco Bedini

 

27 dicembre 2012