Sono ritornato con piacere ad Atene
dove l'impianto olimpico di slalom costruito nel 2004 per i giochi, ha
ospitato la prima prova della Coppa del Mondo di Slalom 2006.
E' sicuramente il più bel bacino artificiale esistente al mondo e,
nonostante venga utilizzato solo in rare occasioni, è mantenuto in
maniera perfetta.
L'impegno profuso dalla Federazione
Ellenica per la riuscita della manifestazione è stato eccezionale
e ne è uscita, a livello sportivo e organizzativo, una manifestazione
impeccabile.
Evidentemente la trascorsa recente
esperienza olimpica ha "allenato" gli organizzatori che non hanno
fatto altro che rimettere in moto una macchina ben rodata, che ha
comunque avuto bisogno di tantissimi volontari e adeguati mezzi
finanziari. Complimenti !
Al di la dell'emozione per il ritorno nel
sito olimpico, per l'incontro con tantissimi amici conosciuti in
occasione dei giochi e sui campi di gara internazionali, una grossa
novità aveva accresciuta la tensione nei giorni precedenti la partenza
per Atene: per la prima volta in una manifestazione internazionale
all'estero, sarei stato "Chief - Judge", giudice principale di
una delle più importanti manifestazioni canoistiche. Aderendo alla
richiesta di disponibilità formulatami del Presidente della
Commissione Slalom dell'I.C.F., Jean Michel Prono, qualche tempo
prima, avrei avuto l'onore e l'onere di organizzare il lavoro dei
Giudici di Settore internazionali, dei Giudici di Porta Greci e di
controllare il corretto svolgimento delle gare nel rispetto dei
regolamenti. Adesso che è passata (e che tutto ha girato al meglio)
posso dire che è stata un'esperienza indimenticabile, ma vi posso
anche assicurare che in poche altre occasioni sono riuscito ad
accumulare così tanta tensione (e stanchezza !) per la responsabilità
del ruolo e per il desiderio di ben figurare.
Sul volo che mi portava ad Atene ho letto
ancora una volta tutto il regolamento di Slalom e la parte che governa
lo svolgimento della Coppa del Mondo: oramai lo sapevo a memoria. Nei
giorni precedenti, di sera dopo il lavoro, avevo ripassato il mio
scarsissimo inglese, convinto comunque che non sarei mai riuscito a
tenere le riunioni in quella lingua. In qualche maniera farò mi dicevo
mentre ripetevo ad alta voce per l'ennesima volta le raccomandazioni
che avrei dovuto passare ai Giudici presenti.
Inoltre, la Federazione Ellenica mi aveva
richiesto di tenere un seminario di aggiornamento ai loro Giudici e
non potevo certo tirarmi fuori, visto che proprio loro mi avrebbero
aiutato ad avere il minor numero di reclami possibile.
Coraggio mi dicevo, i meridionali
all'estero....si sono sempre piazzati....diceva Totò ! Ce la puoi
fare.
Mercoledì, 24 maggio 2006
Il volo è un po' in ritardo. Ad Atene fa
un caldo incredibile, da piena estate. Mi sono venuti a prendere
all'Aeroporto per portarmi in albergo e poi all'impianto olimpico dove
incontro Yiannis Holevas, il "Competition Manager", che
mi passa un po' di informazioni per il giorno dopo. Mi consegnano
l'abbigliamento per gli "Ufficiali di Gara" e si fanno in
quattro nel darmi
assistenza; davvero eccezionali, tutti. Alle otto si va a cena con la
squadra italiana a Glifada, dove posso parlare un po' con Mauro Baron
dei nostri atleti. Il clima è buono e i ragazzi scherzano fra loro:
davvero un bel gruppo ! Poi tutti a letto.
Giovedì, 25 maggio 2006
Sono sul canale al mattino presto,
incontro Jean Michel Prono, Nuria Villarubla (Chief
Official) e Maria Dihonou che mi darà una grossa mano sia
nell'organizzare la Giuria, sia per i controlli durante la gara. Con Maria prepariamo la riunione con gli Arbitri internazionali che ci
sarà alle 14, sviluppando gli argomenti da dibattere con i colleghi.
All'incontro partecipano solo i Giudici di
Settore internazionali in quanto per i Controllori di Porta è previsto
un seminario di aggiornamento il giorno successivo. Le Pennec
(FRA), Lokken (USA), Zererova (SVK), Gang Xu
(CHI), Karidis, Papachazi, Kalianta (GRE) già li
conosco, mentre il britannico Rowlands ed il tedesco Schulte
li vedo per la prima volta.
"Parlate tutti inglese ?" domando
all'inizio dell'incontro; "yes, yes, yes,....", tutti parlano inglese.
"Beh, io no" rispondo, suscitando l'ilarità dei presenti. Il ghiaccio
è rotto e si può iniziare a parlare di regole, di comportamenti, di
compilazione di moduli.
Alle 18 è la volta dell'incontro con i
Team Leaders. Poi la cerimonia d'apertura all'interno dell'impianto
olimpico e l'esibizione di gruppi folkloristici e dopo un gustoso
rinfresco con ogni tipo di specialità greche.
Venerdì, 26 maggio 2006
Sono previsti gli ultimi allenamenti
ufficiali ma la giornata inizia male. Si è spezzato un palo di
sostegno dei cavi per le porte (molto probabilmente corroso dalla
salsedine) e deve essere sostituito. Lavorano un po' tutti, compreso
il Presidente Prono e in meno di un'ora è tutto a posto, ma tutti i
programmi della giornata subiranno ritardo.
Più tardi incontro gli Arbitri Nazionali
Greci e discutiamo di casistica. Sul canale di riscaldamento un
atleta, seguendo le mie istruzioni, simula alcune penalità. Sono tutti
bravi e mi sommergono di domande. La riunione continua all'interno;
l'articolo 29.4.7 del regolamento internazionale (regola che in Italia
non è stato ancora recepita) crea confusione: "se una parte della
testa attraversa la linea fra le porte senza una parte di imbarcazione
il concorrente riceve 50 punti e non può ritentare il passaggio".
Tranquillizzo i colleghi invitandoli a non
crearsi ansie su casi che ben difficilmente si verificheranno. Detto e
fatto: per ben due volte nel corso della gara si è ripetuto questo
tipo di penalità con proteste, reclami e difficili spiegazioni. In
effetti è un caso assolutamente incoerente con il resto del
regolamento e l'ICF ha intenzione di abrogarlo.
Nel pomeriggio i tracciatori disegnano i
percorsi di gara (qualifiche e finali) ed insieme alla insostituibile
Maria provvedo ad assegnare le postazioni per le 18 porte del
tracciato. Poi scendono gli atleti che dimostrano la fattibilità del
percorso e durante queste discese controlliamo il giusto
posizionamento dei colleghi.
Abbiamo fatto veramente un buon lavoro:
sette Giudici di Settore sulla sponda interna e dieci Giudici di Porta
sull'altra riva che controllano in maniera incrociata tutte le porte.
In genere ogni porta è controllata da tre Giudici che la possono
vedere di fronte e di dietro per i 50 (testa fuori) o da molto vicino
per i piccoli tocchi.
Il percorso è approvato dai Team Leaders non
senza qualche polemica in quanto "troppo facile". In verità poi tanto
facile non sarà visto la bassa percentuale di atleti che al termine
delle qualifiche avrà terminato la gara con zero penalità.
Sabato 27 Maggio 2006
Siamo sul percorso alle 7. Riunione con i
Giudici e ultime raccomandazioni. Si preparano i prospetti per le
penalità e poi tutti in postazione. Sembra che la porta più difficile
sia la n° 13 e mi posiziono nei pressi per vedere i primi passaggi. Il
Presidente Prono è molto teso, sia per l'organizzazione generale sia
per il nostro lavoro. Non ne avrà motivo: la gara scorre via
regolarmente ed i risultati (comprese le penalità) appaiono sul
tabellone immediatamente. C'è anche la televisione che riprende in
diretta le gare e sul maxischermo si può seguire tutta la gara e
rivedere anche i passaggi con penalità.
Gli Arbitri lavorano bene. Le penalità
sono ben dettagliate e nei pochi casi di richiesta di verifica sono
sempre in grado di assicurare che sia il Giudice di Settore, sia il
Giudice di Porta hanno assegnato lo stesso giudizio. Nessun protesto
ufficiale.
Qualche problema viene fuori al controllo
delle imbarcazioni dove, a campione, verificano le attrezzature di
alcuni atleti: hanno trovato un salvagente che non galleggia bene ma
poi hanno lasciato che l'atleta Neozelandese se ne andasse. Lo
rintracciano e rifacciamo la prova. L'addetto spinge il salvagente
verso il fondo ma questo pian piano torna su. Era regolarmente
punzonato e quindi aveva passato il controllo ufficiale del giorno
prima. Dico che va bene così: il controllore non è tanto d'accordo ma
"ubbidisce".
Poi mi chiamano di corsa all'arrivo. Un C2
ha tagliato il traguardo rovesciato e il Giudice di Arrivo ha qualche
dubbio su quanta parte del corpo era sott'acqua. Vicino c'è anche
l'onnipresente Prono che ha visto bene e...squalifichiamo. Nel
pomeriggio anche un altro C2 taglia il traguardo rovesciato ma questa
volta gli atleti erano proprio sotto e non ci sono dubbi.
Più tardi è la volta del peso di una
barca. All'interno c'è un piombo non fissato e quando svuotano la
barca dall'acqua, il piombo cade per terra. Senza questo piombo la
barca pesa "9,95": fatico un po' a convincere ancora una volta il
Boat-Controller che non è il caso di procedere alla squalifica visto,
peraltro, che l'atleta aveva fatto la gara portandosi dietro i suoi
bravi due etti in più.
Una giornata lunghissima. Tutti i migliori
sono in semifinale compresi tutti gli equipaggi Italiani. Molmenti rischia moltissimo
saltando l'ultima porta ma poi inserisce il "turbo" e in pochissimi
secondi la rimonta e conquista comunque l'accesso alle semifinali.
Si modifica il tracciato ed effettuo
alcuni cambiamenti nelle postazioni dei Giudici di Settore Per semifinali e finali hanno
piazzato due porte (la 5 e la 12) in discesa completamente in morta,
molto difficili.
Nuova dimostrazione e rapida approvazione
da parte dei Team Leaders. Siamo tutti stanchi: un'insalata con i
ragazzi della nostra squadra e poi ...a nanna.
Domenica 28 maggio 2006
Prono non è tanto d'accordo su come ho
distribuito gli incarichi per le fasi finali; secondo lui alcune porte
meritavano maggiore attenzione ed avrei dovuto posizionare su queste i
Giudici "migliori". Discutiamo un po' e lo convinco, facendogli vedere
ogni singola posizione, che il percorso è ben presidiato e che non
avremo problemi. Fra me e me penso che mi sarebbe piaciuto sapere
quali erano i Giudici "migliori" ma che è un po' dura capirlo dopo
averli visti all'opera solo una volta. E poi, se sono Giudici
Internazionali spero proprio che siano tutti bravi !
La giornata inizia con le donne e proprio
con le donne arriva il primo reclamo ufficiale. La Ceka Hilgertova
(una delle migliori al mondo) prende un 50 alla porta 5. Rapido
controllo con il Giudice di Settore e conferma: l'atleta ha spinto
intenzionalmente la palina di sinistra per entrare. Ma i due Giudici
di Porta non sono d'accordo. Sono entrambi molto ben posizionati
(meglio del Giudice di Settore) e vedono di fronte e di dietro la
porta in questione: per loro l'atleta al momento della spinta, vista
come volontaria dal Giudice di Settore, era comunque nella luce della
porta. Chiedo a Maria, la mia assistente, se i Giudici di Porta sono
assolutamente affidabili. Maria me lo conferma e allora accetto il
reclamo assegnando il beneficio del dubbio, l'Hilgertova va in finale
e vince la gara.
In finale ci vanno anche Molmenti ed il C2
di Masoero e Benetti.
Ogni volta che in segreteria arriva una
segnalazione di 50 punti, non aspettiamo nemmeno che arrivi il Team
Leader a chiederci notizie; partiamo immediatamente alla ricerca delle
informazioni più puntuali e diamo risposte assolutamente
incontestabili.
Nel primo pomeriggio ancora un reclamo
ufficiale. Ancora una volta nel K1 donne: un 2 punti assegnato alla
Slovacca Kaliska la tira fuori dalla zona medaglie. Secondo
l'allenatore è stata l'acqua a muovere la palina. Parto in
ricognizione e questa volta fra Settore e Giudice di Porta c'è
accordo: la penalità c'è. Reclamo respinto !
Il resto della gara (C1, K1 uomini e C2)
scorre tranquillamente. Nelle fasi finali non sbaglia quasi più
nessuno. Diamo ancora un 50 all'atleta che è in testa dopo le
semifinali nel K1 uomini: l'ha fatta grossa; dopo aver passato in
retro la porta 12 l'ha risalita per raggiungere la 13. Il Giudice di Settore era in linea sulla porta ed è sicurissimo. I Cechi brontolano
un po' ma poi non insistono.
Mi fermo un attimo a guardare la discesa
di Molmenti: è uno spettacolo, non lo ferma nessuno e non sbaglia
niente. E' primo. Poi è il turno del C2. All'intertempo sono primi,
una gara bellissima ma gli errori della prima manche li tengono fuori
dalla zona medaglie. Peccato, grande gara !
Abbiamo finito il nostro lavoro ed è
andato tutto bene. Peccato per quei due reclami.
Riunione finale, ringraziamenti saluti,
scambi di Mail con gli amici vecchi e nuovi. Non c'è nemmeno il tempo
di assistere alla premiazione; la navetta che ci porta all'Aeroporto è
già pronta e si parte. La tensione ora è finita e mentre aspetto il
mio volo ripasso mentalmente le intense giornate: è andato tutto bene,
tutti hanno fatto al meglio la loro parte ed anche io mi sento molto
gratificato da questa nuova eccezionale esperienza. Mi hanno persino
capito quando parlavo in Inglese e Francese (o un misto delle due !).
Ora ho un sacco di cose nuove da raccontare ai colleghi e presto ce ne
sarà occasione...la stagione continua.
Giuseppe D'Angelo
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