Campionati Mondiali di Maratona 2004 - Bergen (Norvegia)



Carissimi Colleghi,

nel ringraziarVi, cordialmente, per l’opportunità che mi avete dato facendomi partecipare ai Campionati Mondiali di Maratona 2004 di Bergen di seguito Vi riporto le mie impressioni sullo svolgimento di questa manifestazione, ivi comprese le emozioni per i brillanti risultati ottenuti dalla nostra squadra e una  documentazione fotografica completa.

 

L’unico mio riferimento di paragone e di giudizio potranno essere soltanto i Campionati del Mondo di Valladolid dello scorso anno e pertanto Vi chiedo scusa fin d’ora se non sarò sufficientemente esauriente.

 

L’impressione che fosse un Campionato un po’ “blindato” lo si è evinto già dall’arrivo in aeroporto a Bergen, il 29/07/04 alle ore 16,00, dove immediatamente, il Presidente della Federazione Canoa di Norvegia, nonché Responsabile del C. O., nel darci il benvenuto a me e mia moglie ci ha invitato ad accreditarci in un stand predisposto nello stesso aeroporto, messo a disposizione dal Comune di Bergen, impiegando appena 2 minuti. Successivamente, con Marcel Venot arrivato 15 minuti dopo, col volo successivo, siamo stati accompagnati da Lui stesso nel nostro albergo. Lo stesso ufficio per l’accredito di eventuali ritardatari si è spostato il giorno successivo sul campo di gara.

 

In confronto a Valladolid, se Stefano se lo ricorda, questa operazione si è fatta il giorno dopo attraversando la città a piedi per circa 3 km dove abbiamo atteso circa un’ora in una stanza con molta confusione prima di essere accreditati.

 

La nostra Nazionale è arrivata lo stesso giorno alle ore 22,30 capitanata solo dal tecnico Mario Montanari, senza la presenza di alcun consigliere Federale e con un congruo numero di accompagnatori e supporters.

 

Il campo di gara a circa 12 km dal centro abitato, descritto in tutti i suoi particolari su Internet e organizzato all’interno del territorio della residenza estiva dei Sovrani della Norvegia, è stato predisposto all’interno di un fiume di grossa portata ma molto calmo che si riversa in un fiordo.

Copy of KART

Il percorso prevedeva un giro breve di 4 Km e di seguito 2 giri lunghi per masters e juniores e 4 giri lunghi per i seniores ciascuno di 8 km per un totale di km 20 e/o km 36. Il trasbordo da compiere 2 volte o 4 volte era lungo circa 150 mt  su un saliscendi faticoso, in corrispondenza dell’arrivo, completamente diverso da quello di Valladolid, dove si effettuavano vere e proprie gare di corsa con la canoa in braccio su due rettilinei di 400 e 800 mt.

L’unica nota stonata di questo trasbordo era costituito da due stretti pontili di risalita e discesa dove se in tanti (appena tre o quattro) qualcuno finiva in acqua, come il nostro Sabino Candela che terzo al primo giro, urtato è caduto in acqua con la canoa in mano, ha rotto il timone ed è stato costretto a ritirarsi.

Alla riunione dei Team Leaders, visto il percorso, è stata richiesta da alcuni una attenta vigilanza alle curve per evitare eventuali scorrettezze. La Standing Committee ne ha preso atto ed il Chief Corse UmpiresTim Cornish” nella distribuzione degli incarichi, ha predisposto 3 postazioni: 2 alle curve ai mt 2.000 e mt 4.000 ed una terza alla curva breve, dopo il trasbordo, ove sono stato posizionato insieme alla collega tedesca Petra Harbusch. Il solito pontile sovradimensionato per la partenza, questa volta fisso, 50 mt oltre l’arrivo, con la possibilità per il pubblico di assistere contemporaneamente, senza doversi spostare come a Valladolid, alla partenza, trasbordo e arrivo.

 

In una stanza attrezzata per l’occasione vicino ai box per il deposito delle imbarcazioni, con accesso direttamente ai pontili di imbarco e sbarco o dall’esterno, è stata organizzata la postazione dei Boat Scrutineers e Raft Marshalls dove venivano effettuate tutte le operazioni di peso e controllo imbarcazioni prima e dopo le gare. Ogni postazione arbitrale aveva a disposizione una radio ricetrasmittente per comunicare, se necessario, con il corrispondente Chief Official di postazione.

 

Tutti gli atleti, officials ed accompagnatori vari sono stati sistemati in n. 3 alberghi di ottimo livello nella stessa zona, i trasporti, precisi e puntuali sia per l’andata che per il ritorno hanno ben funzionato. Come già altrove, colazione e cena in albergo e pranzo nella pausa tra le gare del mattino e pomeriggio sul campo di gara. Predisposto al contrario di Valladolid il punto di ristoro per V. I. P. e Officials. Distribuzione di materiale pubblicitario per i prossimi Mondiali di Perth in Australia nella zona del pubblico all’arrivo.  

 

I risultati che abbiamo ottenuto sono stati discreti, tenuto conto che con le 2 medaglie d’oro vinte dalla intramontabile Elisabetta Introini e dalla stella nascente Stefania Cicali ci siamo collocati al terzo posto nel medagliere dopo Spagna (1^) e Ungheria (2^) con profondo rammarico per il ritiro di Sabino Candela per la rottura del timone e del resto di tutta la squadra maschile che in confronto alle donne non ha brillato.

 

Le cerimonie di apertura e chiusura delle gare si sono tenute nella piazza principale di Bergen che ogni volta è stata attrezzata per l’occasione. Mario Montanari mi ha chiesto di premiare le nostre atlete in rappresentanza della Federazione poiché ero l’unico ad avere indosso giacca e cravatta con simboli di appartenenza alla nostra Federazione. La cosa mi ha particolarmente onorato oltre alla commozione provata nel  sentire il Nostro Inno Nazionale cantato ad alta voce da tutti quanti noi. Le uniche cose mondane che abbiamo vissuto in tutta la Manifestazione sono state le seguenti:

  • cena di gala del sabato sera 31/07/04 nel Museo delle Arti Marinare nel fantastico Centro Storico di Bergen costituito da case in legno del ‘600 ben conservate e riutilizzate per fini commerciali, (monumento dell’U.N.E.S.C.O.) a cui hanno partecipato Officials e Team Leaders (3 per nazione, ma dell’Italia non è venuto nessuno) offerta dal Major di Bergen (il Sindaco) dove oltre che mangiare era d’obbligo “bere” e se avevi il bicchiere vuoto c’era qualcuno che provvedeva a riempirlo con brindisi in tutte le lingue per chi volesse ogni minuto. Al momento del commiato e dei saluti con le gambe diventate pesanti, il rappresentante norvegese del Jury Geir Kvillum ha invitato tutti gli Officials ed il resto del Jury a bere “il bicchiere della staffa” (0,5 L. ) di birra in un Pub. Il ritorno in albergo non ve lo racconto;

  • visita del fiordo in cui è distribuita la città di Bergen tra il vecchio ed il nuovo porto dopo la cerimonia di chiusura dalle 21,00 fino all’una di notte a cui hanno partecipato atleti, accompagnatori, officials ed addetti ai lavori divisi su due motonavi traghetto di media portata dove chi volesse poteva bere e mangiare all’interno stesso.

E’ tutto e la documentazione fotografica allegata potrà completare qualche altro particolare. Resto a disposizione per qualsiasi altra cosa che vorrete chiedermi, Vi ringrazio ancora per l’opportunità che mi avete dato di arbitrare all’estero e Vi invito, se lo ritenete un buon lavoro, a diffonderlo sul nostro sito Federale.

 

Nicola Bevilacqua

 

Bitetto , 13/08/2004

 

 

 le foto pubblicate sono già nella loro dimensione reale