Qualche immagine di
Nottingham, la
cittadina inglese che ha ospitato i Campionati Europei. Poteva mancare Robin Hood ?
La splendida cornice del "National
Water Sport Centre" di Nottingham ha ospitato l'edizione 2009 del
Campionato Europeo di Slalom. Quello di Nottingham è uno dei primi impianti
artificiali di slalom per l'acqua mossa, ma indubbiamente risulta tecnicamente
più che adeguato ad ospitare manifestazioni di tale livello.
Il Centro è posizionato sulla
sponda destra del fiume Trent, oltre al percorso di slalom, presenta un bacino
per le attività di canottaggio, di acqua piatta, di vela e di sci nautico;
piccoli laghetti consentono l'avvio dei neofiti alla disciplina della pagaia.
Sono presenti chilometri di
passeggiate da percorre a piedi o in bicicletta.
Immerso nel tipico paesaggio
inglese (dove il verde è ovviamente sempre più verde) i bacini ospitano la più
svariata fauna lacustre che gira indisturbata fra canoe, canoisti e spettatori.
La diga sul fiume Trent (che
serve a regolare il livello in caso di piena) è superabile tramite una piccola
chiusa. Numerose sono le caratteristiche imbarcazioni che sono transitate nel
corso del nostro soggiorno. Lunghe e strette, consentono la navigazione nei
piccoli canali inglesi. Decorate con molta cura, in molti casi sono addirittura
addobbate con piante e fiori.
Le gare prevedevano l'assegnazione di titoli
sia individuali sia a squadre e si sono svolte (in barba alle più nefaste
consuetudini britanniche) durante quattro giorni di tempo splendido con la
costante presenza di un sole "mediterraneo".
Sono arrivato
dall'Italia, via Parigi, sin dal giorno 27/5. Prelevato
dall'organizzazione all'aeroporto di Birmingham insieme al
Presidente della Commissione Slalom dell'ICF, Jean Michel Prono
(con cui ho viaggiato da Parigi), ho potuto partecipare alla
cerimonia di inaugurazione che ha visto sfilare le nazioni
partecipanti, i classici discorsi di benvenuto ed infine le
esibizioni spericolate (e davvero poco attinenti con il
nostro ecologico sport) di incoscienti centauri senza casco su moto d'acqua.
Alcuni arbitri
erano ospitati presso il Jurys Inn Hotel, e li ho ritrovato alcuni
degli amici che avevo
lasciato a Pechino lo scorso anno. La nostra prima riunione è
fissata per il mattino successivo. Chief Judge è l'inglese
Alison Setchell assistita da Colin Woodgate, colleghi
che non avevo mai avuto modo di incontrare sui campi
internazionali.
Siamo davvero tanti (la maggior parte di
provenienza britannica) e faremo addirittura i turni nelle nostre
postazioni di Giudici di Porta.
Vengono assegnate le postazioni ed
illustrata la compilazione del
modulo di
rilevazione delle penalità; ovviamente non si sprecano le
raccomandazioni. Ogni settore ha un giudice addetto alla trasmissione
che controlla anche le porte del suo settore ed uno o più giudici di
porta che controllano anch'essi tutte le porte.
Le nuove regole sul posizionamento dei
giudici di porta vengono applicate decisamente in modo diverso quando
la gara è organizzata dall'I.C.F. o quando viene organizzata dall'E.C.A.
Prono non ha nascosto il suo disappunto sul lavoro di qualche giudice.
La prima giornata è dedicata alle prove di
qualifica del K1 donne e C2, individuali e a squadre.
Il percorso prevede 21 porte e la maggior
parte di quelle in discesa è provvista di una sola palina. Molto
angolate come in un percorso di sci, faciliteranno molto gli atleti
nel passaggio senza tocchi da due punti.
Le porte che mi vengono assegnate (12 - 13
- 14) sono molto facili. Qualche raro tocco alla 12 in risalita, ma
per toccare la 13 e la 14 bisogna proprio farlo volontariamente.
L'unica volta che è stata toccata la porta 14 (e hanno anche fatto
ricorso) Ray ed io abbiamo gridano insieme "alè", quasi a voler
dire..."finalmente !". Ovviamente quel tocco lo ricordavamo entrambi
molto bene ed il reclamo è stato respinto.
Nessun italiano in gara in queste due
discipline. Vanno in semifinale 20 imbarcazioni per le categorie
individuali ed il 50% delle squadre va direttamente in finale.
Sono piazzato sulla sponda opposta del
canale e vengo costretto ad indossare un salvagente per maggior
sicurezza. Non valgono le mie rimostranze: quelli che sono vicino
all'acqua lo devono indossare obbligatoriamente. Infatti ce
l'hanno tutti.
Con Ray controlliamo con molta
attenzione i passaggi e parliamo un po' di tutto. In realtà lui
parla (un inglese stretto e velocissimo nonostante le mie
suppliche di parlare slowly) ed io capisco la metà di quello che
dice ma confermo sempre tutto ripetendo..yes...yes...a qualsiasi
cosa mi dica. Per fortuna che Ray è fornito di crema solare,
altrimenti la mia scottatura sarebbe presto diventata un'ustione.
Le gare finiscono nel tardo pomeriggio
e con lo spagnolo Francisco Javier Martinez (Musku) e con
la greca Athanasia Papachatsi (Natascia) ci organizziamo
per il rientro in albergo e per la cena.
Ci divertiremo molto a raccontare le
nostre storie parlando un po' in inglese, un po' in italiano, un
po' in spagnolo e tanto francese.
Ci si capisce benissimo mischiando le
lingue quando non ci si ricorda un sostantivo o un aggettivo e si
passa una bella serata. Il gruppetto si riformerà tutte le sere.
Il giorno dopo le qualifiche sono per
il il K1 uomini e per il C1. Tre italiani in gara nel K1.
Molmenti e Costa agguantano la
semi-finale e Pontarollo, con il suo 22° posto, resta fuori per un
soffio. Questa nuova regola dei "primi 20" è davvero selettiva e
restano fuori molti atleti di valore. Niente da fare per la
squadra che arriva nona mentre ne vanno in finale soltanto sette. Davvero un peccato; lo scorso anno a Cracovia era stata
medaglia d'argento.
L'Italia non è presente nemmeno con i
C1.
Anche oggi nessun problema con le
penalità. Anzi, vista dalla nostra postazione, la gara è un
po' noiosa e la giornata davvero lunga.
Questa sera ci sono gli esami per
diventare Giudici Internazionali di Slalom e dall'Italia sono
arrivati Raffaella De Serafini e Gianni Pidia. Si
vede chiaramente che sono appena, appena tesi !
Mi unisco a loro insieme a Camporesi
(che fa parte della commissione Slalom dell'ECA) e ci rechiamo
nella sede dove si svolgeranno gli esami. In commissione ci sono
Jean Michel Prono e Zbigniew Kudlik e sono presenti una decina di
altri candidati inglesi.
Uno alla volta escono tutti gli
esaminandi soddisfatti e sorridenti a dimostrazione del
superamento dei test e, alla fine, escono anche Raffaella e Gianni
non del tutto ancora rilassati. Raffaella ripeteva: "meno male
che doveva essere facile!....."
L'Italia ha due nuovi arbitri
internazionali.
Sabato 30/5 ci sono le semi-finali
per donne e C2 e per tutte le gare a squadre.
Il percorso è stato variato e la
porta 12 ora è in discesa.
Ray è stato spostato su un'altra
postazione e sono solo a controllare le tre porte.
Mi posiziono in fronte alla 12 e
13, in linea alla 14, per controllare bene eventuali passaggi
di testa dentro-fuori, ma anche oggi nessun problema.
Vincono come sempre gli Slovacchi
ma anche gli Inglesi si portano a casa qualche bella medaglia
sostenuti da un pubblico numeroso ed entusiasta.
Finalmente arriva l'ultimo giorno
con i due italiani in gara. Gare tiratissime che si giocano a
livello di centesimi di secondo.
Niente da fare per Costa, ma per
Daniele Molmenti è finale anche se un po' al "cardiopalma". Il
suo ottavo posto lo porta in finale, ma quanta sofferenza fino
alla fine della discesa dell'ultimo dei venti semifinalisti !
Per fortuna che in finale si ricomincia da zero.
Nella finale Molmenti parte per
secondo e colleziona un tempo incredibile con una seconda
parte del percorso discesa in modo perfetto. Ora seguire la
gara in questa noiosa postazione è diventato più interessante.
Un occhio alle tre porte e poi subito lo sguardo si rivolge al
tabellone per vedere il tempo finale degli atleti che man mano
si susseguono.
Visto che in quattro giorni di
gara avrò dato si e no 4 o 5 penalità, posso sicuramente
allentare la tensione e dedicarmi a seguire un po' la gara.
Scendono uno dopo l'altro gli
atleti del K1, ma sono tutti dietro Molmenti. Qualcuno per
centesimi ma la maggior parte addirittura per molti secondi.
Manca solo più Fabien Lefevre che è indubbiamente il
più favorito e può fare meglio di Molmenti.
Ma proprio alla mia porta 13,
mentre mi accingo a scrivere i consueti noiosi tre zero,
Lefevre mette dentro solo un pezzetto di testa.
Alzo subito la mia mano aperta con
le cinque dita bene stese: 50 ! Il Giudice addetto alla
trasmissione, che è dall'altra parte, conferma. Senza il 50
Lefevre avrebbe vinto di due centesimi, ma invece è ORO per
Molmenti.
Sono sicuro che faranno ricorso ed
immagino già i commenti dei più maligni sulla combinazioni
astrale "giudice italiano - concorrente francese sfigato
- concorrente italiano".
Invece la penalità è evidente e nessuno presenta reclamo. Fiuuuu....tiro un lungo sospiro
di sollievo.
Come sempre è un'emozione vedere
salire il tricolore sul pennone più alto ed il volto raggiante
di Daniele sul maxi-schermo.
Ma pensa un po' i casi della vita:
quattro giorni di noia assoluta su porte insignificanti e poi
in pochi attimi un concentrato di adrenalina incredibile. Se su quella porta ci fosse stato
un giudice francese (era su quella dopo) avrebbe dato quel 50
? Mah ?!
Saluti a tutti, ringraziamenti,
qualche ultima foto. Ancora una serata a spasso per Nottingham
e domani si torna finalmente a casa.
Giuseppe D'Angelo
(Le foto sono di Giuseppe D'Angelo e di
Athanasia Papachatsi)