Campionati Europei di Canoa Slalom

Nottingham (GB) - 28/31 maggio 2009

                                         

Qualche immagine di Nottingham, la cittadina inglese che ha ospitato i Campionati Europei. Poteva mancare Robin Hood ?

La splendida cornice del "National Water Sport Centre" di Nottingham ha ospitato l'edizione 2009 del Campionato Europeo di Slalom. Quello di Nottingham è uno dei primi impianti artificiali di slalom per l'acqua mossa, ma indubbiamente risulta tecnicamente più che adeguato ad ospitare manifestazioni di tale livello.

Il Centro è posizionato sulla sponda destra del fiume Trent, oltre al percorso di slalom, presenta un bacino per le attività di canottaggio, di acqua piatta, di vela e di sci nautico; piccoli laghetti consentono l'avvio dei neofiti alla disciplina della pagaia.

Sono presenti chilometri di passeggiate da percorre a piedi o in bicicletta.

 

 

Immerso nel tipico paesaggio inglese (dove il verde è ovviamente sempre più verde) i bacini ospitano la più svariata fauna lacustre che gira indisturbata fra canoe, canoisti e spettatori.

La diga sul fiume Trent (che serve a regolare il livello in caso di piena) è superabile tramite una piccola chiusa. Numerose sono le caratteristiche imbarcazioni che sono transitate nel corso del nostro soggiorno. Lunghe e strette, consentono la navigazione nei piccoli canali inglesi. Decorate con molta cura, in molti casi sono addirittura addobbate con piante e fiori.

Le gare prevedevano l'assegnazione di titoli sia individuali sia a squadre e si sono svolte (in barba alle più nefaste consuetudini britanniche) durante quattro giorni di tempo splendido con la costante presenza di un sole "mediterraneo".

Sono arrivato dall'Italia, via Parigi, sin dal giorno 27/5. Prelevato dall'organizzazione all'aeroporto di Birmingham insieme al Presidente della Commissione Slalom dell'ICF, Jean Michel Prono (con cui ho viaggiato da Parigi), ho potuto partecipare alla cerimonia di inaugurazione che ha visto sfilare le nazioni partecipanti, i classici discorsi di benvenuto ed infine le esibizioni spericolate (e davvero  poco attinenti con il nostro ecologico sport) di incoscienti centauri senza casco su moto d'acqua.

Alcuni arbitri erano ospitati presso il Jurys Inn Hotel, e li ho ritrovato alcuni degli amici che avevo lasciato a Pechino lo scorso anno. La nostra prima riunione è fissata per il mattino successivo. Chief Judge è l'inglese Alison Setchell assistita da Colin Woodgate, colleghi che non avevo mai avuto modo di incontrare sui campi internazionali.

Siamo davvero tanti (la maggior parte di provenienza britannica) e faremo addirittura i turni nelle nostre postazioni di Giudici di Porta.

Vengono assegnate le postazioni ed illustrata la compilazione del modulo di rilevazione delle penalità; ovviamente non si sprecano le raccomandazioni. Ogni settore ha un giudice addetto alla trasmissione che controlla anche le porte del suo settore ed uno o più giudici di porta che controllano anch'essi tutte le porte.

Le nuove regole sul posizionamento dei giudici di porta vengono applicate decisamente in modo diverso quando la gara è organizzata dall'I.C.F. o quando viene organizzata dall'E.C.A. Prono non ha nascosto il suo disappunto sul lavoro di qualche giudice.

 

La prima giornata è dedicata alle prove di qualifica del K1 donne e C2, individuali e a squadre.

Il percorso prevede 21 porte e la maggior parte di quelle in discesa è provvista di una sola palina. Molto angolate come in un percorso di sci, faciliteranno molto gli atleti nel passaggio senza tocchi da due punti.

Le porte che mi vengono assegnate (12 - 13 - 14) sono molto facili. Qualche raro tocco alla 12 in risalita, ma per toccare la 13 e la 14 bisogna proprio farlo volontariamente. L'unica volta che è stata toccata la porta 14 (e hanno anche fatto ricorso) Ray ed io abbiamo gridano insieme "alè", quasi a voler dire..."finalmente !". Ovviamente quel tocco lo ricordavamo entrambi molto bene ed il reclamo è stato respinto.

Nessun italiano in gara in queste due discipline. Vanno in semifinale 20 imbarcazioni per le categorie individuali ed il 50% delle squadre va direttamente in finale.

Sono piazzato sulla sponda opposta del canale e vengo costretto ad indossare un salvagente per maggior sicurezza. Non valgono le mie rimostranze: quelli che sono vicino all'acqua lo devono indossare obbligatoriamente. Infatti ce l'hanno tutti.

Con Ray controlliamo con molta attenzione i passaggi e parliamo un po' di tutto. In realtà lui parla (un inglese stretto e velocissimo nonostante le mie suppliche di parlare slowly) ed io capisco la metà di quello che dice ma confermo sempre tutto ripetendo..yes...yes...a qualsiasi cosa mi dica. Per fortuna che Ray è fornito di crema solare, altrimenti la mia scottatura sarebbe presto diventata un'ustione.

Le gare finiscono nel tardo pomeriggio e con lo spagnolo Francisco Javier Martinez (Musku) e con la greca Athanasia Papachatsi (Natascia) ci organizziamo per il rientro in albergo e per la cena.

Ci divertiremo molto a raccontare le nostre storie parlando un po' in inglese, un po' in italiano, un po' in spagnolo e tanto francese.

Ci si capisce benissimo mischiando le lingue quando non ci si ricorda un sostantivo o un aggettivo e si passa una bella serata. Il gruppetto si riformerà tutte le sere.

Il giorno dopo le qualifiche sono per il il K1 uomini e per il C1. Tre italiani in gara nel K1.

 

Molmenti e Costa agguantano la semi-finale e Pontarollo, con il suo 22° posto, resta fuori per un soffio. Questa nuova regola dei "primi 20" è davvero selettiva e restano fuori molti atleti di valore. Niente da fare per la squadra che arriva nona mentre ne vanno in finale soltanto sette. Davvero un peccato; lo scorso anno a Cracovia era stata medaglia d'argento.

L'Italia non è presente nemmeno con i C1.

Anche oggi nessun problema con le penalità. Anzi, vista dalla nostra postazione,  la gara è un po' noiosa e la giornata davvero lunga.

Questa sera ci sono gli esami per diventare Giudici Internazionali di Slalom e dall'Italia sono arrivati Raffaella De Serafini e Gianni Pidia. Si vede chiaramente che sono appena, appena tesi !

Mi unisco a loro insieme a Camporesi (che fa parte della commissione Slalom dell'ECA) e ci rechiamo nella sede dove si svolgeranno gli esami. In commissione ci sono Jean Michel Prono e Zbigniew Kudlik e sono presenti una decina di altri candidati inglesi.

Uno alla volta escono tutti gli esaminandi soddisfatti e sorridenti a dimostrazione del superamento dei test e, alla fine, escono anche Raffaella e Gianni non del tutto ancora rilassati. Raffaella ripeteva: "meno male che doveva essere facile !....."

L'Italia ha due nuovi arbitri internazionali.

Sabato 30/5 ci sono le semi-finali per donne e C2 e per tutte le gare a squadre.

Il percorso è stato variato e la porta 12 ora è in discesa.

Ray è stato spostato su un'altra postazione e sono solo a controllare le tre porte.

Mi posiziono in fronte alla 12 e 13, in linea alla 14, per controllare bene eventuali passaggi di testa dentro-fuori, ma anche oggi nessun problema.

Vincono come sempre gli Slovacchi ma anche gli Inglesi si portano a casa qualche bella medaglia sostenuti da un pubblico numeroso ed entusiasta.

Finalmente arriva l'ultimo giorno con i due italiani in gara. Gare tiratissime che si giocano a livello di centesimi di secondo.

Niente da fare per Costa, ma per Daniele Molmenti è finale anche se un po' al "cardiopalma". Il suo ottavo posto lo porta in finale, ma quanta sofferenza fino alla fine della discesa dell'ultimo dei venti semifinalisti ! Per fortuna che in finale si ricomincia da zero.

 

Nella finale Molmenti parte per secondo e colleziona un tempo incredibile con una seconda parte del percorso discesa in modo perfetto. Ora seguire la gara in questa noiosa postazione è diventato più interessante. Un occhio alle tre porte e poi subito lo sguardo si rivolge al tabellone per vedere il tempo finale degli atleti che man mano si susseguono.

Visto che in quattro giorni di gara avrò dato si e no 4 o 5 penalità, posso sicuramente allentare la tensione e dedicarmi a seguire un po' la gara.

Scendono uno dopo l'altro gli atleti del K1, ma sono tutti dietro Molmenti. Qualcuno per centesimi ma la maggior parte addirittura per molti secondi. Manca solo più Fabien Lefevre che è indubbiamente il più favorito e può fare meglio di Molmenti.

Ma proprio alla mia porta 13, mentre mi accingo a scrivere i consueti noiosi tre zero, Lefevre mette dentro solo un pezzetto di testa.

Alzo subito la mia mano aperta con le cinque dita bene stese: 50 ! Il Giudice addetto alla trasmissione, che è dall'altra parte, conferma. Senza il 50 Lefevre avrebbe vinto di due centesimi, ma invece è ORO per Molmenti.

Sono sicuro che faranno ricorso ed immagino già i commenti dei più maligni sulla combinazioni astrale "giudice italiano - concorrente francese sfigato - concorrente italiano". Invece la penalità è evidente e nessuno presenta reclamo. Fiuuuu....tiro un lungo sospiro di sollievo.

Come sempre è un'emozione vedere salire il tricolore sul pennone più alto ed il volto raggiante di Daniele sul maxi-schermo.

 

Ma pensa un po' i casi della vita: quattro giorni di noia assoluta su porte insignificanti e poi in pochi attimi un concentrato di adrenalina incredibile. Se su quella porta ci fosse stato un giudice francese (era su quella dopo) avrebbe dato quel 50 ? Mah ?!

 

Saluti a tutti, ringraziamenti, qualche ultima foto. Ancora una serata a spasso per Nottingham e domani si torna finalmente a casa.

 

Giuseppe D'Angelo

 (Le foto sono di Giuseppe D'Angelo e di Athanasia Papachatsi)