Preolimpica atene 15÷17 agosto 2003

Velocità olimpica

 

 

Premessa

La partecipazione all’OLYMPIC TEST di ATENE mi è stata confermata telefonicamente da Franco Conforti nel mese di Luglio.

In data 5 Agosto ho ricevuto via e-mail la convocazione con un breve programma di viaggio dalla segreteria FICK. Tutti i convocati: atleti, tecnici, accompagnatori ed il sottoscritto, hanno ricevuto il “biglietto elettronico” pre-pagato presso i rispettivi aeroporti di partenza.

È molto comodo e funzionale l’uso del biglietto elettronico pre-pagato perché è sufficiente presentarsi direttamente al check-in con il documento di riconoscimento ed in pochi secondi viene emessa automaticamente la carta d’imbarco (o le carte se il volo è multiplo) e la ricevuta per il ritorno dove è sufficiente eseguire la stessa procedura.

  

NOTA

Dall’ICF non ho ricevuto alcuna comunicazione per cui quando parto non so nulla del programma o di ciò che dovrò fare.

  

VIAGGIO DI ANDATA

Partenza da Bologna con volo per Milano Malpensa ore 6,50 in perfetto orario.

A Malpensa incontro con tutto il gruppo (vedi convocazione) e partenza per Atene alle ore 11 circa (era prevista alle 10,20). Anche Carmen Della Rupe fa parte della comitiva perché è candidata a sostenere l’esame da G.A. Internazionale.

Arrivo ad Atene ore 14,10 (locale), siamo attesi dall’organizzazione che dopo un breve controllo dei componenti (uno mancava perché soppresso il volo Pisa – Milano, ci ha poi raggiunto in serata) ci hanno accompagnato al pullman per il trasferimento allo Sport Village di ATHITAKIS dove alloggiano tutti (o quasi) i partecipanti alla manifestazione. Il viaggio dura poco più di un’ora attraverso un paesaggio abbastanza dimesso. Praticamente per circa 40 km abbiamo visto un cantiere ininterrotto ancora molto indietro rispetto ai tempi delle olimpiadi e anche male organizzato. Comunque nessuno stava lavorando. Arriviamo al villaggio così detto olimpico in realtà è una specie di centro turistico sportivo che si presenta bene alla vista, di recente costruzione e apparentemente finito e funzionante. Però si trova a 20 km dal campo di regata in una zona completamente isolata e lontano da qualsiasi forma di attività umana. È una specie di campus nel deserto roccioso. L’alloggiamento è previsto in bungalows e cosiddette stanze da 2 a 6-8 posti letto più simili alle camerate delle caserme italiane di 20 anni fa. Per fortuna abbastanza pulite, ma tanto per intenderci non c’è sapone, shampoo ecc., neppure un’abat-jour. Una sola luce ed un asciugamano. Il resto (da un punto di vista alberghiero) si può intuire specialmente per quanto riguarda il mangiare che avveniva in un ristorante self-service in armonia con quanto sopra descritto. A titolo informativo la nazionale tedesca di canottaggio è rientrata prima della fine delle gare perché 7 dei suoi componenti sono stati colpiti da gastrointerite. Al contrario le strutture sportive del villaggio (2 piscine, campi da calcio ecc.) erano valide. Ma a parte tutto, il contesto ha sicuramente contribuito a rafforzare il clima di solidarietà e di fratellanza che è sempre un obiettivo nello sport.

Per quanto mi riguarda ero stato alloggiato in stanza con il collega francese Ohion, ma poiché la Federazione aveva pagato il prezzo di una singola, dopo le decise proteste di Claudio Agnisetta mi hanno dato una singola.

  

IL CAMPO DI GARA E L’ORGANIZZAZIONE LOGISTICA

Il campo di gara è stato realizzato in un sito appositamente progettato per le gare di canoa e canottaggio in una zona scarsamente abitata denominata SCHINIAS.

 Essendo stata progettata ad hoc per le Olimpiadi ovviamente risulta funzionale e gradevole all’aspetto, soprattutto quando sarà finita. Grossomodo allo stato attuale si può dire ultimata per l’80%.

Per celebrare la 1° Olimpiade del 2° millennio e per di più in Grecia, si poteva fare di più e meglio. Mi pare modesta la tribuna ed anche la torre di arrivo completamente vetrata, pur avendo alcuni accorgimenti molto validi tipo l’uso di vetri oscuranti anti-riflesso e un ottimo condizionamento, ha una colonna di 50 cm di diametro che impedisce ai giudici di arrivo di arrivo di vedere i concorrenti dai 350 ai 250 m finali.

L’altro argomento di valore è stato il gruppo dei cronometristi circa una dozzina dotati di apparecchiature in doppio e in triplo molto professionali ed affiatati, ma si trattava dell’equipe ufficiale della SWATCH ed erano tutti SVIZZERI e TEDESCHI. Gli stessi di Sidney e di Atlanta. Ma il problema più importante è il vento che spira con altissima frequenza e con notevole forza quasi sempre a favore che crea notevoli difficoltà.

  

INCARICHI RICOPERTI E COSE VARIE

Non avendo ricevuto nulla dall’ICF (programma, convocazione, orari ecc.) mi sono dato da fare per sapere le cose. La riunione degli ufficiali era finita un’ora prima del mio arrivo e mi era stato affidato (sulla fiducia) il compito di TIMEKEEPER. In campo internazionale è prevista questa figura, è il responsabile dei tempi di gara ufficiali ed è il collegamento fra i cronometristi ed il COMPETITION MANAGER. È una cosa diversa dal cronologico di cui è responsabile il capo dei giudici di arrivo (per l’occasione il grande Cornelio Barsanescu). In realtà ho fatto insieme a Barsanescu il giudice di arrivo ed ho “cliccato” il sistema manuale di rilevamento tempi differenziali fra i concorrenti ed era quello collegato con la tromba che segnala gli arrivi. Non ha funzionato bene in alcune gare in cui non si è sentito il suono.

Il rapporto con i colleghi internazionali è stato ottimo, li conoscevo quasi tutti, e quelli che erano stati ai mondiali del ’99 a Milano (la maggior parte) hanno ricordato con grande piacere quel evento. In particolare John Leckmans Elly Muller e Frank Gerner (per l’occasione Chief Official) sono stati molto calorosi nei miei confronti e la cosa è stata veramente gradita anche in considerazione della mia scarsa partecipazione a gare internazionali (all’estero era la prima volta che andavo).

  

CONSIDERAZIONI ARBITRALI

Due cose mi hanno colpito.

La prima è stata lo scoramento di Elly Muller (che conosco molto bene per l’entusiasmo e la competenza) che da mesi è stipendiata dal comitato olimpico greco per organizzare gli eventi che porteranno alle olimpiadi e mi ha detto che visto il ritardo e l’inerzia di reazione, intende mollare prima (non so se lo farà).

La seconda è la conferma assoluta che una efficiente organizzazione tecnica favorisce enormemente l’attività arbitrale e ne riconduce i compiti e una sorta di supervisione. Se tutti compiono il loro dovere l’arbitro scandisce i tempi, dà il via e osserva attentamente il resto è automatico.

La cosa è più evidente in postazione di arrivo dove 2 persone sono state sufficienti a svolgere le mansioni richieste. Anche tutte le altre postazioni sono state agevolate da una efficiente organizzazione e capacità tecnica. Per esempio il controllo imbarcazioni ed il percorso sono stati effettuati con l’ausilio di personale e piloti di grande valore e capacità ma anche disponibilità a recepire gli ordini o solamente consigli. Ma attenzione, questa situazione non sminuisce il ruolo degli arbitri, tutt’altro, permette all’arbitro concentrato e capace di cogliere quelle sfumature che ci permettono di raggiungere l’eccellenza, cosa che dobbiamo sognarci se l’organizzazione è scarsa.

  

LA PARTECIPAZIONE

È stata scarsa: 20 nazionali per un totale di 51 gare, batterie mai piene e alcune finali dirette. La concorrenza del Giappone e i costi alti pare che siano le cause di questo non soddisfacente risultato.

A titolo indicativo il costo dell’alloggio pro capite alle condizioni di cui sopra, era 75 € in camera da 3 e più letti, 100 € a 2 letti, 150 € in camera (la stessa dei multipli) ad uso singolo. La nostra squadra pare che fosse la più numerosa e forse anche per questo, dal personale greco in genere, siamo stati trattati molto bene.

  

VITA DA ARBITRI

Le gare iniziavano alle 8 (venerdì e sabato) e alle 9 (domenica), per cui dovendo stare sul campo 1 ora prima, la sveglia era alle 5,30 per prendere il pullman delle 6,30 (20÷25 minuti il percorso). Soliti preliminari e raccomandazioni da parte di Frank Garner (canadese e ottima persona sotto tutti i punti di vista) e sistemazioni nelle rispettive postazioni. Programma della manifestazione anche troppo leggero (v. partecipazione), con gare ogni 7÷10 minuti. Tutto è filato liscio, solo squalifiche per barche sottopeso e ritardato o non arrivo in partenza con conseguente esclusione di questi ultimi atleti per tutta la manifestazione anche per le altre barche a cui erano iscritti.

Termine delle gare al mattino 12,30÷13,00 (domenica alle 14,00 circa) e rientro nel villaggio. Pomeriggi liberi….di andare a riposare.

Sabato pomeriggio ai soli arbitri è stata offerta una gita ad Atene per visitare il Partenone (partenza ore 16,00, rientro ore 22,30).

  

NOTA LIETA

Sabato nella pausa di mezza mattina, Carmen Della Rupe ha sostenuto l’esame da G.A. Internazionale e lo ha superato brillantemente.

Era molto emozionata ed anche preoccupata perché non le dicevano mai quando l’avrebbero esaminata. Poi è passata la paura e tutto è filato liscio. La commissione d’esame era composta da John Leukemans, Elly Muller e Frank Garner (in questo momento il top della categoria arbitrale “olimpica” a livello mondiale).

Brava Carmen! E speriamo che questo risultato sia di buon auspicio per Nicola Bevilacqua e Gianluca Zannoni che si apprestano ad analoghe “competizioni”.

Carmen Della Rupe è la prima donna arbitro Internazionale della canoa italiana.

  

I RISULTATI TECNICI DELLA NOSTRA NAZIONALE

Premesso che la nostra squadra era la più numerosa di tutte le 20 partecipanti, avevamo due equipaggi in molte gare, i risultati non sono stati esaltanti, ma avevamo la squadra più giovane.

Questa esperienza è sicuramente servita per capire cosa significa partecipare ad una gara internazionale e come e quanto lavoro si dovrà fare per raggiungere livelli di eccellenza.

·      Nel K1 m 1000 Luca Malusà è arrivato 6°, ma era una gara di buon livello, forse poteva aspirare a qualcosa di più (anche il podio).

·      Nel K4 F. m 1000 bel 3° posto delle nostre giovanissime ragazze Bigliardi, Zanirato, Michelini, Aquilani con un distacco decente dalle ungheresi 1° classificate. È un buon auspicio.

·      Nel K2 m 1000 Costantini e Corallo hanno ottenuto un ottimo (ed inaspettato) 5° posto appena a ridosso del podio.

·      7° posto nel C2 m 1000 Adiletta e Zordan.

·      7° posto nel K4 m 1000 Santoro, Fagioli, Rigolin, Tessarini.

·      9° posto nel K1 m 500 Carollo.

·      7° posto nel C2 m 500 Adiletta, Zordan.

·      7° posto nel K2 m 500 F. Aquilani, Michelini.

  

IL VIAGGIO DI RITORNO

Sveglia alle ore 3,15 del mattino, autobus alle 3,45, volo Atene - Roma alle 6,45.

Arrivo a Roma alle 8,15 e da lì ognuno per la propria destinazione. Personalmente sono rientrato a casa alle 11,30.

  

CONSIDERAZIONI FINALI

Sicuramente si è trattato di una ottima esperienza sotto tutti i punti di vista. A parte gli orari non è stato faticoso perché ha funzionato tutto bene per quanto riguarda le questioni arbitrali, ma proprio per questo è stato possibile curare dei dettagli e prestare attenzione a particolari che normalmente si trascurano.

Un esempio per tutti se un concorrente deviava dal centro della corsia (ma mantenendo una perfetta linea retta senza andare minimamente in scia) veniva immediatamente richiamato il team leader. Prevenire è meglio che curare! Poi c’è stato vento, ma non quello che si temeva, e questo ha agevolato.

I rapporti sia fra gli atleti che fra il gruppo degli arbitri è stato di grande cordialità, amicizia e collaborazione.

Un’ultima annotazione: il comitato organizzazione ha distribuito a tutti i giudici che hanno lavorato per la manifestazione una diaria di 25 € al giorno (con tanto di ricevuta detratta dal relativo prelievo fiscale), quindi ho ricevuto 75 € che, ovviamente, sono stati usati per la cena di domenica sera.

 

Alcuni momenti della trasferta ad Atene 

(clicca sulle foto per ingrandire)

 

gli starter la postazione in arrivo pausa caffè la Giuria al completo
prima dell'esame di Carmen

Carmen e Leckmans ( il n. 1dell'olimpica!)

...mi sono spiegata...?

dopo l'esame ....

indovina chi è l'arbitro ?

 

 

 

Sante Tarabusi

Lagaro, 25 settembre 2003