Quest’anno la Slovacchia va di moda.

Dopo gli Europei di Slalom a Liptovsky Mikulas, si sono svolti a Trencin gli Europei di Maratona, a cui hanno partecipato 17 nazioni.

Trencin si trova a circa 120 km. da Bratislava ed è vicina al confine con la Repubblica Ceca. Il monumento più importante di Trencin è il Castello, dove è custodita un’incisione risalente al periodo romanico e dove si è svolto il rinfresco offerto dal Comitato Organizzatore.

 

Quando sono arrivato Giovedì 12 ho avuto tristi pensieri perché la città non si presentava bene sia per la pioggia sia per il vento e ho preso i rimbrotti di mia moglie, che aveva deciso di seguirmi in Slovacchia. Poi è andato tutto per il meglio

Venerdì 13 si è svolto il Team Leader Meeting dove è stato spiegato il percorso di gara e le novità che la Commissione Maratona dell’ICF ha proposto di adottare per la prossima stagione agonistica e che erano sperimentate a Trencin e saranno riproposte a Gyor (HUN) in occasione dei Campionati del Mondo.

 

In pratica sino a questi Campionati Europei le gare delle varie categorie si svolgevano con giri abbastanza lunghi (ca. 6/7 km) e quindi anche pochi trasbordi. Da quest’anno i giri hanno una lunghezza di poco più di 4 km. per un totale gara di 32/33 km e, conseguentemente, un aumento del numero dei trasbordi (uno per ogni giro).

 

Questo cambiamento è motivato dal fatto che si è voluto creare un maggiore interesse per chi segue la gara, e si è voluto fare in modo che i migliori rimangano in gruppo il più possibile. La novità del cambiamento di svolgimento della gara è stata accettata bene dai Team Leader.

 

Ciò che ha dato origine ad una protesta è stato che ad ogni giro corrispondeva un trasbordo. Nel programma provvisorio delle gare, presente su Internet, era stato indicato, per ogni categoria che il primo giro si svolgeva senza trasbordi. La risposta della Commissione è stata che si era trattato di un errore e che si dispiacevano del disguido.

 

Poi la protesta si è fata un po’ più viva, quando è stato comunicato che nel primo trasbordo non era consentito fare rifornimento. I vari Team Leader hanno fatto presente che questo avrebbe potuto creare dei problemi agli atleti. La risposta della Commissione è stata che era stato deciso di non far fare rifornimento al primo giro perché al primo trasbordo, che si effettuava, dopo 1.8 km, sarebbero arrivati molti atleti contemporaneamente. Le lamentele successive alla spiegazione sono state blande.

 

Dopo il Team Leader Meeting c’è stata la riunione della Giuria, con l’assegnazione degli incarichi. Mi hanno assegnato il primo trasbordo, quello dove gli atleti arrivavano tutti assieme. Da un lato mi ha fatto piacere quest’assegnazione perché erano tre anni che non partecipavo ad una gara Internazionale e mi aspettavo un incarico più “tranquillo”, dall’altro mi ha creato un po’ di timore considerando le novità presentate. Timore che si è rivelato più che fondato.

 

Infatti, nel K1 Senior Maschile hanno preso il via 24 atleti che sono arrivati in gruppo alla prima virata ed è stato molto difficile prendere il numero di tutti i partecipanti e controllare che non vi fossero scorrettezze nell’entrata in virata. Ma è andato tutto bene grazie anche all’aiuto datomi dal motoscafista, ex canoista che si trovava con me sul barchino in mezzo al fiume.

Le gare sono andate bene, infatti, negli Junior l’Italia ha conquistato il 2° e 3° posto nel K1 Maschile, ed il 2° posto nel K2 Femminile con ottimi piazzamenti, rispettivamente 6° e 4° nel K1 Femminile e nel K2 Maschile

 

Nel K1 Senior Maschile, Marco Lipizer ha fatto una grandissima gara che lo ha visto sempre con i migliori sin dall’inizio e lo ha visto concludere al 4° posto dietro il “solito” Manuel Busto Fernandez e due Ungheresi, ad appena 13 secondi dal podio.

Cosa aggiungere? Ben poco.

 

Il rapporto con i colleghi è stato buono, come si può vedere dalla foto fatta con i colleghi Ungheresi e con la collega Olandese, e di gran collaborazione. I membri la Commissione Maratona dell’ICF mi hanno chiesto notizie di Nicola Bevilacqua, ed anche questo è un buon risultato per l’Italia perché vuol dire che come Arbitri il nostro “lavoro” è apprezzato.

 

Stefano Zsigmond