Mercoledì 1° agosto, parto per gli Europei Junior e Under 23 a Cracovia. E’ la mia prima esperienza GAI all’estero senza “tutor” !

A Torino Caselle incontro Daniela Capra il medico che segue la squadra nazionale: il viaggio condiviso è molto piacevole. In albergo incontriamo la squadra italiana, capitanata da Ferrazzi, Veronesi e Luca Baron che mi confermano l’orario della 1° riunione della giuria per le 8 del giorno successivo.

Puntuale mi presento all’appuntamento: una breve occhiata in giro ma non conosco nessuno. Dall’appello mi accorgo che la maggior parte dei cognomi sarebbero per me impronunciabili (tipicamente dell’est europeo) e spesso raddoppiano in quanto si tratta di “coppie" arbitrali (marito e moglie, madre e figlia, ecc). L’incontro con il Chief Judge Zbigniew Kudlik (Pol) è buono anche se rimane meravigliato nel vedere un GAI italiano “in gonnella”, probabilmente abituato ad incontrare Bibì e Bibò (Riccardo e Peppino) & Vittorio Cirini; di tutti mi chiede notizie e ai tre manda i suoi saluti !!!

Ci vengono presentati gli impegni per le quattro giornate, assegnati gli incarichi e fatte le raccomandazioni per la compilazione dei moduli, ma ci viene anche consegnato l’invito del sindaco di Cracovia per una serata di gala. Per quanto riguarda i moduli delle penalità si tratta di un formato A5, con lo spazio per 20 passaggi (5 atleti su 4 porte). In più - per un doppio riscontro - occorre riportare nelle 4 colonne a fianco degli schemini l’indicazione numerica delle penalità.

 

Vicino a me è seduta Danuta Gonciarz (Pol), moglie dell’assistant Chief Judge Marian Gonciarz. Parla inglese e mi indica tante informazioni utili per i prossimi giorni, compreso sollecitarmi a partecipare al “good dinner” della sera di gala.

Vengo assegnata al settore 5, (porte 12-14, la 13 in risalita) insieme ad Janna Kin (la figlia Elisabeth era assegnata alla porta 21) sotto l’attento coordinamento di Halicia Stanuch (suo marito Jerzy è coordinatore del settore 4). Entrambe polacche, Janna e Halicia non parlano inglese ma non abbiamo difficoltà a capirci né sulla gestualità, né sugli appunti da scrivere sui fogli. Pur essendo gate judge della porta n. 12, Halicia mi raccomanda di guardare con attenzione tutte e tre le porte annotando sempre tutti i passaggi.

Sia Janna che io siamo posizionate sulla parte opposta del canale rispetto al resto della giuria. La mia postazione è proprio al passaggio dell’intertempo: davanti a me c’è il maxi schermo mentre alle mie spalle (a 1 metro di distanza e senza alcuna protezione) sono sistemate le gradinate dove la claque polacca e quella tedesca non hanno fatto mancare alcunchè per sostenere rumorosamente gli atleti di casa e dove ho rischiato più di una volta di essere travolta “dall’onda” di fans scatenati fino al bordo del canale. L’ultimo giorno è stata messa una transenna che limitasse l’accesso alla postazione.

Per le semifinali e le finali le porte 12 e 13 saranno riposizionate pur mantenendo la direzione originaria ed io vengo assegnata alla 13, in risalita, sempre con la raccomandazione di osservare e segnare i passaggi su tutte e 3 le porte. Le giornate saranno lunghissime (con una media di poco meno di 1.000 passaggi al giorno) con breve pausa per il pranzo di un’ora scarsa. Giovedì e domenica molto calde, venerdì e sabato minacciose di pioggia e con un po’ di vento, ma fortunatamente non abbiamo mai dovuto aprire ombrello o cerata .Fortunatamente non ci saranno problemi su nessuno dei passaggi segnati nel nostro settore.

All’inizio di ogni giornata c’è la riunione per l’appello e per le varie raccomandazioni sulla compilazione dei moduli, alla sera, invece, un breve meeting dove Kudlik ci relaziona sulla casistica: l’unico rilievo di nota è stato il sabato dopo le finali “a squadre”. Pierpaolo Ferrazzi in qualità di team leader della squadra italiana ha presentato reclamo per un “2” sulla porta 19: a molti era parso che il tocco non ci fosse e che anche che da parte dei giudici assegnati al settore non ci fosse stata unanimità di giudizio. Il tentativo di provare con varie riprese amatoriali e da posizioni differenti non è stato possibile. Il nuovo regolamento internazionale, infatti, prevede l’utilizzo della prova TV solo con riprese ufficiali e Kudlik non ha ritenuto accoglibile la protesta. La telegrafica risposta al reclamo è stata in due righe a tergo del foglio di reclamo sostenendo che tutti i giudici avevano assegnato uguale penalità.

Il team italiano (Molmenti, Romeo, De Gennaro) si è dovuto così accontentare della conquista dell’argento con un distacco di 1”,81dall’oro vinto dai polacchi.

Purtroppo il cronometro nella finale del K1 Under 23 individuale condannerà Andrea Romeo al gradino più basso del podio per poco meno di 2” dopo uno splendido primo posto in semifinale e nessuna penalità.

Anche il C2 Under 23 Ferrari-Camporesi (di recente formazione) otterrà un onorevole posto in finale. Io approfitto dell’incontro con Roberto D’Angelo per congratularmi del successo del suo atleta Tsakmakis nel C1 Under 23.

Tutti i ragazzi con molto spirito sportivo dimostrano la loro perfetta sintonia di squadra gioendo comunque per tutti gli ottimi piazzamenti ottenuti. Durante la cerimonia di chiusura c’è già chi pensa ai prossimi impegni.

La domenica si festeggia la medaglia di Andrea Romeo, un’occasione per fare quattro chiacchiere con i ragazzi e capire un po’ come la pensano sulle giurie….ma hanno dimostrato di apprezzare anche l’impegno che mettiamo noi al loro servizio.

I ragazzi partono alle 5 del mattino alla volta dell’Italia.

 

 

In attesa dell’aereo del lunedì pomeriggio, con Daniela Capra, facciamo un breve giro per il centro di Cracovia (proclamato dall’Unesco “Patrimonio dell’umanità”). La Città ci accoglie assolata e piena di turisti, con molti riferimenti ai festeggiamenti per il suo 750° anno di fondazione che ricorrono proprio quest’anno. Iniziamo dal Kazimerz (il quartiere ebraico) per poi dirigerci alla collina Wawel con il Castello e la Cattedrale. Proseguiamo verso il Palazzo dell’Arcivescovado dove Woytila iniziò il cammino che lo portò al Pontificato. Due passi per la grande piazza del mercato, la Chiesa Mariacki con la torre Hejnalica. Lungo il tragitto per l’aeroporto si passa ancora sopra al campo gara ma oggi, come ogni “day after” c’è già aria di smantellamento.

I voli per Monaco e Torino sono in orario perfetto, alle 23.40 sono finalmente a Savona. L’esperienza trascorsa a Cracovia è stata bellissima, sicuramente molto coinvolgente. In attesa, non si sa mai, di una prossima occasione….

 

Enrica Berlingieri

 

(Le foto sono di Alex Rossi e Roberto D'Angelo - quelle di Cracovia sono scaricate dalla rete)