Le Isole Eolie

LIPARI

Lipari, la più estesa delle Eolie, è l'unico centro urbano dell'arcipelago. Il promontorio roccioso di origine vulcanica, abitato fin dal Neolitico, sede di civiltà antichissime prima ancora degli Etruschi e delle Città della Magna Grecia, divide le due insenature di Marina Corta e Marina Lunga. I Greci vi costruirono l'acropoli della Lipara di allora e anche i Romani vi fondarono una città. La posizione nevralgica di Lipari consentiva una difesa efficace contro gli attacchi dei nemici e, per questo, fu il rifugio ideale delle popolazioni durante gli attacchi e le scorrerie dei pirati. 

Lipari oggi si presenta con le mura del Castello spagnolo a testimonianza del suo tipico aspetto di borgo fortificato del Cinquecento. Nell'XI secolo venne eretta da Ruggero il Normanno la Cattedrale dedicata a San Bartolomeo. La Chiesa, distrutta nel 1544 dal pirata Barbarossa, fu ricostruita nell'area delimitata dalle mura del Castello, in forme barocche nel XVI secolo. All'interno dell'ex Palazzo Vescovile è stato ricavato un Museo, all'esterno, di fronte alla Chiesa dell'Immacolata,  vi è tutta la zona archeologica ed è qui che si ha la testimonianza tangibile di quanto la civiltà eoliana sia iniziata prima di ogni altra cultura meridionale. Gli scavi condotti dagli archeologi Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier hanno evidenziato ben cinque livelli di vita dell'area del Castello di cui quattro riferibili all'Età del Bronzo e del Ferro e una riferibile all'epoca greco-romana. Molto suggestive sono le spiagge di Lipari caratterizzate dalla presenza della pomice e dell'ossidiana.

Le Isole Eolie

VULCANO

L'isola, la più vicina alla costa siciliana, è costituita da tre vulcani di cui il più antico è inattivo sin dalla preistoria e forma il massiccio più elevato quello del Monte Aria e del Monte Saraceno che sono alti circa 500 mt.; Vulcanello è alto poco più di 100 mt. e si trova all'estremità nord-est dell'isola; il Gran Cratere o Fossa Grande, la montagna degli dei, alto circa 385 mt. è tutt'ora attivo con numerose fumarole e, anche se l'ultima disastrosa eruzione risale al 1888, il pericolo secondo i vulcanologi è sempre presente. Nell'antichità il vulcano, per la sua prorompente attività sismica, incuteva nei popoli molta paura tanto che quest'isola fu considerata la sede di Vulcano dio del fuoco, isola sacra a Eolo dio dei venti e ritenuta l'anticamera dell'inferno. Ancora oggi, come già accennato, il Gran Cratere è attivo ed è considerato tra i più pericolosi vulcani al mondo.

Sedi principali di un turismo sempre in grande sviluppo qui alle Eolie, sono le due baie di Porto di Levante e di Porto di Ponente. L'attracco all'isola è al Porto di Levante. Una delle maggiori attrattive di Vulcano è costituita da un grande bacino di fango caldo che si incontra dirigendosi verso il Porto di Ponente. Le acque di questo bacino sono considerate curative per le malattie reumatiche e le malattie della pelle. Al Porto di Ponente si ammira la particolarissima e suggestiva spiaggia più popolare dell'isola: le Sabbie Nere. Tra il Gran Cratere e il Monte Aria vi è la zona del Piano straordinariamente lussureggiante di vegetazione; la parte alta, adibita a pascolo, è ricoperta di boschi di querce; la parte bassa è coltivata a frutteti e vigneti.

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SALINA

Dopo Lipari è Salina l'isola più grande delle Eolie formata da due rilievi di origine vulcanica, il Monte dei Porri e il Monte Fossa delle Felci (962 mt.) separati da una valle. L'isola ha sorgenti proprie di acqua dolce e questo ha consentito un certo sviluppo agricolo dando nel contempo l'aspetto di isola verde. Vari torrenti raccolgono l'acqua piovana costituendo una vera rete idrografica, i colli sono coltivati a vigneto e producono la famosa malvasia. Oltre la vite si coltivano anche l'olivo e il cappero. Sui rilievi sono presenti pini, querce e castagni.

Come le altre Isole Eolie, anche Salina fu abitata sin dall'età del Bronzo e poi in età classica. Anche Salina dovette subire le incursioni dei saraceni e in quel periodo l'isola si spopolò completamente ma riprese a ripopolarsi nel Settecento e nell'Ottocento, grazie alla viticoltura, raggiunse una popolazione di 12.000 abitanti, successivamente la peronospera danneggiò e distrusse gran parte delle viti costringendo la popolazione ad emigrare. Oggi il numero degli abitanti si aggira intorno ai 2500 abitanti. I centri abitati sono tre: Santa Marina, Malfa e Leni prevalentemente agricoli A Salina sorge il Santuario della Madonna del Terzito, centro spirituale dell'Isola e meta di pellegrinaggi.. 

A Punta Lingua 

Il  Laghetto  degli  Aironi,  così  chiamato  perché  qui  si  posano   gli   aironi   cinerini  durante  la  loro migrazione  annuale  dall'Africa.  La spiaggia più bella dell'isola è raggiungibile da Pollara un piccolo agglomerato di case disposte, alla base del Monte dei Porri, al centro di un naturale anfiteatro.  La baia è chiusa dal un promontorio forato: la Punta del Perciato.

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PANAREA

Capo Milazzese, una vera e propria fortezza naturale inespugnabile e ciò spiega come quest'isola fosse abitata sin dal 1400 a. C. da una popolazione piuttosto evoluta: di quel periodo, infatti, sono state ritrovate ceramiche e manufatti di vario tipo. I materiali ritrovati negli scavi sono stati trasportati a Lipari e sono esposti nel Museo Eoliano. Oltre ad essere abitata nel periodo dell'età del Bronzo alcuni ritrovamenti alla Calcara dimostrano che l'Isola fu abitata sin dal neolitico

Cala Junco è sicuramente la località più bella di Panarea. Partendo dal piccolo abitato di Drauto e camminando per circa mezz'ora si raggiunge  una grande, stupenda piscina naturale dalle acque assolutamente trasparenti dai colori, brillantati dal sole, che variano dal verde al turchese al blu intenso. Sul promontorio a forma di falce, che chiude scenograficamente ad effetto la baia, sono state scoperte le tracce di pietra di ventitre capanne.