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La cucina messinese

Informazioni gastronomiche  

Nell'area dello Stretto, la tradizione millenaria della pesca del pescespada è alla base di una cucina, quella messinese appunto, famosa per i tanti piatti che esaltano la tenerezza e l'aroma della sua carne.

Già nell'antichità il pescespada figurava nelle mense più raffinate, come attesta il gastronomo e poeta Archèstrato di Gela (IV secolo a.C.)

Una ricetta tipica è quella del pescespada a gghiotta, cucinato cioè in una gustosa salsa di pomodoro, cipolla, arricchita con capperi, sedano e olive verdi snocciolate. Secondo gli intenditori per esaltare la carne del pescespada bisogna arrostirne le trance sulla brace e condire col sammarigghiu, cioè con un battuto di olio, limone, sale aglio, prezzemolo tritato e molto origano.

Squisite sono poi le braciole di pescespada ottenute dal caciocavallo, cioè dalla parte anteriore dell'addome che viene tagliata a fettine, le quali vengono poi riempite di pan grattato condito con poco olio, prezzemolo, aglio e pepe.

Le braciole si possono arrostire alla griglia o cucinare a gghiotta.

Col pescespada si farcisce nel messinese anche un pasticcio di pastafrolla in cui oltre alla polpa del pesce cucinata a gghiotta si possono aggiungere zucchine fritte, piselli, carciofi affettati, e che è detta impanata di pescespada. Col sugo di pescespada a gghiotta si può condire naturalmente la pasta che nel messinese trova i suoi sapori più originali nel condimento a base di pesce o frutti di mare.

Tra i primi piatti tradizionale è la pasta ncasciata tipica di Messina; tra i secondi piatti rinomato è lo stoccafisso alla messinese o a gghiotta. Per quanto riguarda la carne, il falsomagro, gli involtini, la carne alla pizzaiola e, come piatto pasquale tradizionale, l'agnello.

Al tradizionale allevamento ovino e caprino è legata una rinomata produzione di formaggi, il pecorino pepato e no, la ricotta fresca, salata e al forno, la tuma, il caciocavallo nelle tradizionali forme a pera.

Accanto ai piatti che rimandano ad una cucina più ricca, ve ne sono altri nella tradizione gastronomica che si servono di condimenti piu' poveri e che sono legati non solo all'alimentazione quotidiana tipica del mondo contadino ma anche a certi rituali festivi. Così le varie zuppe di verdura, finocchietti, borragini, condite con olio crudo, le minestre di riso con ceci e con le verdure, il maccu saporita pietanza a base di fave secche che per la lunga cottura si riducono in una morbida crema.

Notissimo dolce di Messina è la pignolata bianca e/o nera di difficile preparazione e vanto delle migliori pasticcerie della città insieme alla non meno rinomata frutta martorana di pasta reale.

Nel messinese si trovano i dolci piu conosciuti della dolciaria siciliana: cassate, cannoli, torroni, frutta di pasta di mandorle (frutta martorana), nonche' una gelateria di prim'ordine soprattutto nella costa jonica a saldatura con la non meno famosa gelateria catanese.

Panorama enologico di antichissime tradizioni, nel mondo antico due vini avevano solida fama: il Turomenio e il Mamertino. Oggi rinomati vini messinesi sono il Faro, vino a denominazione d'origine controllata, dal colore rubino, secco, adatto a tutto il pasto, con una gradazione minima di 12 gradi. Ottimi anche i vini di Milazzo e Barcellona. Tra i primi un bianco secco, il Capobianco, un rosso, il Caporosso, vino di collina, dal colore rubino, asciutto e pieno di corpo. Tra i secondi, vini bianchi e rossi di Barcellona. Vino di grande pregio il Mamertino di Taormina, vino da fine pasto, dal colore ambrato, dal sapore dolce e dall'intenso profumo con una gradazione di 16 gradi. Ottimo ancora il vino da dessert Malvasia di Lipari