Cap. 14 anni duemila

MODENA VISTA DA DESTRA

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ANNI 2000

Le elezioni Regionali del 16 Aprile del 2000, videro, nella nostra Provincia, un buon risultato delle forze di destra: Alleanza Nazionale 11,6%, Forza Italia 19,4% e Lega Nord 2,5%. A Sinistra i DS raggiunsero il 40,8% e rifondazione comunista il 5,0%.
Le elezioni politiche del 13 Maggio del 2001 riportano al Governo la coalizione di Centro-Destra guidata da Silvio Berlusconi. La casa delle Libertà nel sistema uninominale raggiunge il 45,40%, mentre l’Ulivo si attesta al 42,99. Nel sistema proporzionale primo partito risulta Forza Italia che con 10.923431 e il 29,43% conquista il primo posto tra i partiti seguita dai Democratici di Sinistra che arrivano al 16,57%, la formazione della Margherita, il 14,52%, Alleanza Nazionale il 12,02%, Rifondazione comunista il 5,03%, la Lega Nord il 3,94%, la Lista Di Pietro il 3,89%, la CCD-CDU il 3,22 e a seguire tanti altri partiti minori.

   Predappio 2002


A Modena questi furono i risultati: AN l’8,9%, Forza Italia il 22,2% e la lega Nord il 2,0%; a sinistra i DS si ridussero al 32,4%, la Margherita ottenne il 14,6% e Rifondazione comunista il 4,9%.
Nel mese di febbraio del 2004, Gianfranco Fini, in qualità di Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, in visita in Israele, sostiene, pubblicamente, che il fascismo può essere considerato come il “male assoluto del XX secolo”. La polemica e la rabbia, a destra, fu notevole. L’ On. Alessandra Mussolini, la nipote del “Duce”, in conformità a queste dichiarazioni, e già in contrasto con il Segretario, matura l’abbandono di Alleanza Nazionale costituendo un nuovo partito denominato: “Alternativa Sociale”. L’esordio di As e subito positivo in quanto alle Elezioni Europee, avendo creato il cartello assieme alle altre forze di estrema destra, riesce ad ottenere un seggio al Parlamento Europeo, occupato ancor oggi da Alessandra Mussolini, a Modena riusci ad avere 750 voti: ovviamente l’effetto del cognome Mussolini è servito alla verace napoletana ad avere un certo successo politico.
Pino Rauti, che venne espulso dal Movimento Sociale-Fiamma Tricolore, da lui stesso fondato, non riesce a darsi per vinto e il 7 Maggio 2004 fonda il “Movimento Idea Sociale”. L’esordio, anche per Rauti avvenne alle elezioni europee quell’anno, ma fu un fiasco assoluto, patito ancor più pesantemente, dato che i suoi concorrenti, Luca Romagnoli, (Fiamma Tricolore) e Alessandra Mussolini (Alternativa Sociale) riuscirono a farsi eleggere al Parlamento Europeo.
A Modena, alle Elezioni amministrative del 12-13 Giugno 2004, abbinate alle elezioni europee, si ebbero questi risultati: Alleanza Nazionale in leggera flessione raggiunge il 6,3%, cosi come Forza Italia al 15,5% e la Lega Nord al 3,1, mentre sempre nell’area di centro-destra meglio và l’UDC, che raggiunge il 5,0% e la formazione Modena a Colori che arriva al 3,3%: A sinistra i DS vanno al 39,4%, la Margherita l’8,9% e Rifondazione comunista il 5,0%.
Entrano in Consiglio Comunale a Modena, Andrea Galli e Michele Barcaiuolo. Ottimi i risultati in vari comuni della Provincia, dove entrano nei consigli comunali di: Guiglia, Gabriella Bartolamasi; Carpi, Leda Tirelli; Castelvetro, Bruno Rinaldi; Cavezzo, Stefano Venturini; a Finale Emilia, Gianluca Borgatti e Mirko Garutti; a Formigine, PierLuigi Taddei; a Lama Mocogno, Enrico Managlia; a Mirandola, Robertto Lodi, Giulia Bellodi e Mariagrazia Zagnoli.
Nelle circoscrizioni del Comune di Modena sono eletti consiglieri: alla circoscrione Centro Storico: Luca Ratti e Carlo Pallotti, alla circoscrizione San Faustino: Gabriele Gibellini e Anna Aimi; alla circoscrizione Buon Pastore: Giovanni De Niederhausen.
Alle elezioni europee i dati non si modificarono di molto: erano presenti anche le tre formazioni dell’estrema destra che a Modena ottennero questi risultati: “Idea Sociale-Rauti” 103 voti lo 0,1%; “Alternativa Sociale-Mussolini” 750 voti e lo 0,7%; Movimento Sociale-Fiamma Tricolore, 312 voti e lo 0,3%.
Il 3 e 4 Aprile 2005 si svolgono le elezioni Regionali. Per il Comune di Modena, i risultati di quella consultazione furono i seguenti: Alleanza Nazionale con 8177 l’8,2%, Alternativa Sociale , 679 voti e lo 0,7%, Lega Nord, 3470 voti con il 3,5%, Forza Italia 16.514 con il 16,6%, l’UDC il 4,7% a sinistra l’Ulivo ottiene, con 51.716 voti il 52,15 e Rifondazione Comunista 4.484 voti e il 4,5%.
Con Alternativa Sociale si presentano i modenesi: Ugo Bertaglia, Luigi Casto, Steno La Monica e Azia Santini. Alleanza Nazionale riporta in Consiglio Regionale l’Avv. Enrico Aimi.


Elezioni politiche del 9-10 Aprile 2006. Si presentano due coalizioni, quella di Romano Prodi e quella di Silvio Berlusconi che spaccheranno a metà il Paese. Vince, per una manciata di voti, il raggruppamento pilotato da Romano Prodi che con 19.002.598 vot raggiunge il 49,815, mentre il raggruppamento con a capo Silvio Berlusconi con 18.977.84 voti và al 49,74%. Dunque, 24.755 voti pari allo 0,007%, portano alla conquista del potere il centro-sinistra e i vetero-comunisti che entrano alla camera dei deputati con 340 Seggi contro i 277 della coalizione Berlusconiana attraverso una legge, varata dal centro-destra. Al Senato la situazione sarà molto più complicata per la piccola differenza dei numeri e per la presenza dei senatori a vita, non eletti dal popolo, che condizioneranno la tenuta del Governo Prodiano.
A Modena la coalizione di Romano Prodi raggiunge il 62,95%, mentre la “Casa delle Libertà” si ferma al 37,1%. La coalizione di centro destra cosi suddivide il suo elettorato: Forza Italia con 22.046 voti ottiene il 19,9%; Alleanza Nazionale con 11.107 voti arriva al 9,0%; La Lega Nord con 3818 voti si ferma al 3,1%; Unione di centro con 7.177 voti il 5,8%; Alternativa Sociale con 492 voti lo 0,4% e il Movimento Sociale Fiamma Tricolore con 342 voti avrà lo 0,3%.
Due episodi, di questi anni duemila, stanno a dimostrare che anche nella “rossissima” provincia di Modena qualche cosa si stà muovendo per cercare di superare, l’ancora presente, spirito nefasto della guerra civile.
In sessanta anni, dalla fine del secondo conflitto mondiale sono stati ricordati, con cippi, monumenti e targhe commemorative, solamente i caduti partigiani. A San Possidonio, per opera del Prof. Giorgio Zavagli, docente universitario di medicina all’Università di Ferrara, del Dott. Romolo Magnani, del Geom. Carlo Bellini e dell’Avv. Roberto Lodi, su di un lotto di terreno acquistato da privati e sul posto dove fu compiuta la strage della “Corriera fantasma” nel maggio del 1945 e dove furono trucidati una trentina di giovani fascisti provenienti dal bresciano, è stata eretta una semplice croce, alta quattro metri e mezzo con su scritto: “In ricordo delle vittime trucidate dal piombo partigiano a guerra finita”. Nel 2006, grazie ad una donazione dell’autrice, la scultrice ferrarese, Mirella Guidetti Giacomelli, ai piedi della croce è stata posta una scultura bronzea raffigurante una donna che piange i propri figli.

Iln ricordo dei caduti fascisti a San Possidonio


Le autorità locali, l’Anpi e tutto il mondo legato, ancor oggi, alle formule più becere dello stalinismo di vecchia maniera, non hanno mai voluto riconoscere ufficialmente quella tragica vicenda ed hanno infatti tentato di ostacolare la costruzione del monumento, avvenuta pertanto in terra privata. Gli artefici dell’iniziativa hanno spiegato che, non hanno inteso e non intendono, riattizzare odi e rancori a stento sopiti o riaprire ferite faticosamente rimarginate, ma si sono voluti collocare in uno spirito di pacificazione e di riconciliazione. Malgrado questo, il giorno dopo alla cerimonia d’inaugurazione, fu compiuto un atto vandalico a danno del monumento.
Il secondo episodio appartiene al 28 Aprile 2007. A Modena in zona Cialdini, una strada laterale al cavalcavia, è titolata a Sergio Ramelli.


L’iniziativa, partita da “Azione Giovani”, ha ottenuto il beneplacito delle autorità comunali e alla presenza dell’On. Teodoro Buontempo (ancora a quel tempo in Alleanza Nazionale e poco dopo promotore della nuova formazione politica de “La Destra”), di Guido Girando, autore del libro “Sergio Ramelli: gli anni 70 che fanno ancora paura” e di Michele Barcaiuolo, Consigliere Comunale di AN, con una grossa partecipazione di folla e di tantissimi giovani, anche nella nostra città viene ricordata la tragica fine del giovane del “Fronte della Gioventù” del Movimento Sociale Italiano, sprangato da una decina di comunisti di “Avanguardia Operaia” a Milano il 13 Marzo 1975. Dopo una lunga agonia, il fatto sconvolse tutta l’Italia, il giovane cessò di vivere il 29 Aprile di quell’anno. Il 26 Luglio 2007, Francesco Storace, già in polemica con i vertici di Alleanza Nazionale e pur continuando a condividere le tesi che hanno portato il Msi alla “svolta di Fiuggi” e di cui lui stesso ne è stato un artefice, esce da AN e fonda, assieme a Teodoro Buontempo, altro leader del vecchio MSI, il partito: “La Destra”. Obiettivo del nuovo movimento è di rappresentare i valori tradizionali della destra. Per Storace questi valori non sono stati più rappresentati da Alleanza Nazionale e dal suo Segretario Gianfranco Fini, in particolare per una serie di scelte, non corrispondenti i sentimenti della base, fatte da quest’ultimo.
A Modena, sempre in quei giorni, nasce il primo “Comitato per la Destra” per merito di Paolo Casolari, uscito anche lui da AN. Oltre a Casolari, giornalista, a suo tempo membro della direzione regionale, ex consigliere e capogruppo di AN in Consiglio Comunale di Modena troviamo, tra i fondatori de “La Destra” modenese, Daniele Alberti, dirigente industriale e presidente dimissionario del Circolo “Sergio Ramelli”, Alberto Leardini, Avvocato, già membro dei probiviri di AN e consigliere del Circolo “Ulixes”, Andrea Ortalli imprenditore modenese dell’agroalimentare, da tempo impegnato in “Azione Giovani”, Francesco Marino membro del direttivo provinciale di Azione Giovani, oltre a Dante Olmi di Sassuolo e Dario Venturelli ex consigliere Comunale al Comune di Sassuolo. L’11 Novembre, a Roma, “La Destra”, in una grande manifestazione al Palazzo dei Congressi dell’EUR completava la fase costituente.
All’inizio del 2008, dopo lunghi anni di attesa e di notevoli difficoltà, lo scrivente vede finalmente uscire nelle librerie e nelle edicole di Modena e Provincia il volume di 650 pagine, “Vista dai Vinti: la guerra civile nel modenese” edito dall’associazione “Terra e Identità”, che racconta, tra cronaca e storia, il tragico periodo della lotta tra fratelli nel nostro territorio.
La presentazione ufficiale si tenne alla “Rocca di Montefiorino” nella sala E. Gorrieri, con la partecipazione dell’autore, dell’editore Gianni Braglia, del Sindaco di Montefiorino e con la presentazione del giornalista modenese Sandro Bellei. La soddisfazione fu quella, oltre alla presenza di un considerevole pubblico attento e partecipe, di aver portato, nel cosiddetto tempio della resistenza modenese, la voce di chi mai aveva potuto parlare fuori dagli schemi imposti dai nipotini della resistenza da oltre sessanta anni. Gran parte del merito di questa iniziativa và data al giovane “montfiurin” Stefano Corti. Altre iniziative analoghe si sono tenute anche a Modena e a Carpi, per l’attivismo della nuova formazione politica de “La Destra”, guidata a Modena da Paolo Casolari.
Nel frattempo la situazione politica nazionale stava precipitando e la formazione governativa guidata da Romano Prodi, che già da qualche tempo aveva dato segnali di sbandamento, crollava miseramente, con enorme soddisfazione di tutte le forze di centro-destra. Si và incontro così, dopo nemmeno 24 mesi di governo, di quella “raffazzonata” formazione politica, alle elezione anticipate del 13 e 14 Aprile.
La nuova formazione de “La Destra”, guidata da Francesco Storace e Daniela Santachè e a Modena da Paolo Casolari e da Roberto Lodi di Mirandola, pur costituitasi da pochi mesi si mobilita per andare incontro ad una battaglia elettorale che si annuncia molto difficile se non impossibile, per gli sbarramenti alla Camera del 4% e, al Senato dell’8%.
La gente, moltissimi giovani, vecchi militanti e una larga fetta dell’opinione pubblica si dimostra favorevole alla nuova leader, che buca lo schermo, si dimostra notevolmente preparata e che riesce ad accattivarsi le simpatie di tante donne, notevole è l’affluenza attorno ai vari banchetti nelle strade e nelle piazze di tutta la provincia, oltre che nelle sale e nei locali dove si tengono dibattiti e conferenze. La presenza a Modena, presso le sale del Caffè Concerto in Piazza Grande, di Daniela Santanchè alla presenza di una vera folla, fa veramente ben sperare. Nella notte precedente la conferenza erano state imbrattate di vernice rossa, probabilmente da parte di elementi della sinistra antagonista, le vetrine dei locali dove la candidata premier della destra ha tenuto il suo discorso. Un gesto vandalico a dimostrare che a Modena l’odio politico non è ancora scomparso.
Saranno presenti nelle liste della Destra della nostra circoscrizione dieci modenesi e precisamente per la Camera dei Deputati: Paolo Casolari, portavoce regionale del nuovo partito; l’imprenditore edile di Castelnuovo Rangone Stefano Barbieri; il consigliere comunale di Finale Emilia , Mirco Garutti; l’assicuratore Guido Franciosi di Mirandola; e la responsabile della sezione di Vignola, Marinella Marchi.
Al Senato si presentano: l’Avv. Roberto Lodi capogruppo nel Consiglio comunale di Mirandola; il dirigente aziendale Daniele Alberti di Modena; il responsabile per il Frignano de “La Destra” Fabrizio Predieri; l’Avv. Alessandro Roncaglia di Modena; e la storica “pasionaria” di Mirandola: Maria Grazia Zagnoli. La Destra è alleata con la Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli che anche a Modena ha un discreto seguito, particolarmente nel mondo giovanile.
Si presenta anche la formazione “Forza Nuova” di Roberto Fiore rappresentata a Modena dall’Avv. Ugo Bertaglia.
Il risultato elettorale per la Destra, pur restando di buone proporzioni non permetterà di superare la fatidica soglia del 4%.
Molti elettori vicini alle posizioni della Destra e anche molti di Area si sono lasciati convincere dalla propaganda elettorale di Fini e Berlusconi che hanno martellato con la formula “non disperdere il voto”.
Il Popolo della Libertà, che ha riunito Alleanza Nazionale e Forza Italia, con l’appoggio della Lega Nord e per merito (o demerito) del disastroso governo “pateracchio” delle sinistre, di Romano Prodi, darà la soddisfazione a Berlusconi per la sua clamorosa rivincita a discapito anche della formazione che candidava Daniela Santanchè. Così a sinistra dove il Partito Democratico di Walter Veltroni riuscirà, con la sua bruciante sconfitta a distruggere l’area della sinistra massimalista che non avrà, anch’essa, nessuna rappresentanza parlamentare.
Le elezioni del 13 e 14 Aprile 2008 sono state un vero terremoto e anche nella “paludosa” Modena si è visto un cenno di risveglio dell’area di centro-destra che potrebbe essere il preludio a quell’avvicendamento di cui si sente, da troppo tempo, il bisogno. Le prossime elezioni amministrative, se i politici modenesi di centro destra sapranno lavorare nel modo giusto, potrebbero essere il momento per un vero cambiamento di quell’arrogante potere locale, inamovibile da oltre sessanta anni.
A Modena e Provincia i risultati dell’ultima tornata elettorale sono stati i seguenti: Popolo drella Libertà, 115.354 voti con il 26,40%; La Destra, con 10.860 voti, il 2,49%; la Lega Nord con 38.851 voti l’8,89% raggiunge un clamoroso risultato; Forza Nuova prende 1.484 voti e lo 0,34%. Il Partito di Casini “Unione di Centro” con 17.695 voti raggiunge il 4,5%. A Sinistra il PD di Veltroni ottiene il 47,58% con 207.910 voti; l’Italia de Valori raggiunge il 4,01% con 17.513 voti.
Clamoroso “flop” dell’estrema sinistra con il partito di Bertinotti
” Sinistra Arcobaleno” che, con 11.547 voti và al 2,64%, mentre le altre piccole formazioni dell’estrema sinistra non raggiungono lo 0,5%.
Anche l’anno 2009 è favorevole alle formazioni di centro destra, sia a Modena, sia in tutta Italia. A Marzo, nell’area della destra tradizionalista, avviene una vera e propria rivoluzione: Alleanza Nazionale, la formazione nata come erede del Movimento Sociale Italiano, confluisce, assieme al Partito di Forza Italia, nella nuova formazione fortemente voluta da Silvio Berlusconi, “ Popolo della Libertà”. E’ sicuramente la fine di un’epoca. A Modena le “grandi manovre” iniziano con l’ultimo congresso della destra modenese al Palazzo Europa, dove sono eletti i dieci delegati che prenderanno parte al congresso romano il 27 Marzo, per la costituzione della nuova formazione politica e precisamente sette nominati, che sono: Enrico Aimi, Roberto Ricco, Anna Gibertini, Bruno Rinaldi; Antonio Platis, Luciano Biolchini e Mauro Sighinolfi e tre di diritto: Luca Caselli, Andrea Galli e Michele Barcaiuolo.
Rimangono, di conseguenza, all’estrema destra una miriade di piccoli partiti e di movimenti che non si presentano alle competizioni elettorali e frequentemente sono litigiosi o divergenti nelle linee di condotta da tenere al momento di supportare quel gruppo di persone che decide di candidarsi. Sono questi gli ultimi rappresentanti e portatori di quell’idea che rappresenta il pensiero che ha caratterizzato il XX° Secolo. Sono partiti come, la “Fiamma Tricolore”, “La Destra” e “Forza Nuova”, presenti nel modenese; mentre sul territorio nazionale, con rappresentanze di una certa consistenza in alcune città, troviamo anche: il “Movimento Nazional Popolare”, la “Sinistra Nazionale, “Fascismo e Libertà”, il “Movimento Idea Sociale”, di Pino Rauti, il “Fronte Sociale Nazionale” di Adriano Tilgher e altri piccoli movimenti d’opinione che si limitano a pubblicare qualche periodico e ad essere presenti in internet con i loro siti. Molto attivi, specialmente a Roma e in Lombardia, in questi ultimi tempi, troviamo alcuni centri sociali, quali “Casa Pound” e “Cuore Nero” che, con manifestazioni di un certo rilievo, si portano frequentemente all’attenzione dei mass-media e dell’opinione pubblica. Esiste anche un “Fronte Nazionale Europeo” che raggruppa i movimenti della destra antagonista europea e che si caratterizza per la forte connotazione nazionalista, anticomunista ed anticapitalista, vi fanno parte alcuni movimenti di nazioni quali: Romania, Spagna, Germania, Italia, Francia e Polonia, oltre a rappresentanti dei Paesi Bassi, della Bulgaria e del Portogallo
A Giugno, il nuovo “Partito della Libertà”, si presenta alle elezioni, europee e amministrative ottenendo, in tutto il Paese, un ottimo risultato complessivo. La consultazione elettorale si svolge il 7 e l’ 8 Giugno al primo turno e, due settimane dopo, il 20 e 21, per i ballottaggi, assieme al referendum sulla legge elettorale, che incassa uno storico flop, essendosi presentato alle urne solamente il 23% degli elettori. Il centro destra conquista le Provincie di Milano e Venezia e strappa al centro sinistra nove Comuni capoluogo e 25 Provincie. Per il Partito Democratico si tratta di un'altra cocente sconfitta, mantiene i fortini rossi di Bologna, Firenze e Modena, dove, per pochissimi voti contestati dal centro destra, riesce a non effettuare il ballottaggio, ma nella nostra Provincia farà clamore il fragoroso risultato di Sassuolo, dove avviene uno storico ribaltone, ed è eletto sindaco un ex missino, Luca Caselli, che batte l’uomo delle sinistre, Graziano Pattuzzi. Vediamo come, globalmente, sono andate le votazioni a Modena e Provincia
Elezioni Europee. Lega Nord, 10.148 voti pari al 9,8%; Rifondazione Comunista, 2.562 con il 2,5%; Fiamma Tricolore, 538 voti e lo 0,5%; il PdL, 26.262 voti pari al 25,3% e il Partito Democratico che, con 45.830 voti, raggiunge il 44, 1%.
Elezioni Provinciali: la Lega Nord con 11.703 voti raggiunge l’11,8% uno dei suoi migliori risultati di sempre; Rifondazione Comunista, 2.326 voti e il 2,3%; l’UDC con 2.989 voti conquista il 3,0%; il Popolo della Libertà con 22.560 voti raggiunge il 22,8%; l’Italia dei Valori, 6.311 voti e il 6,4%: la formazione de “La Destra” conquista 770 voti e lo 0,8% e il Partito democratico arriva al 43, 3% con i suoi 42.866 voti.
Elezioni Comunali di Modena: tra parentesi i capilista candidati a Sindaco: la Lega Nord (Mauro Manfredini) 11.327 voti e il 10,9%; La Destra (Alessandro Roncaglia) 739 voti e il 0,7%; il PDL (Giancarlo Pellacani) 24.036 voti con il 23,2%; l’UDC-Modena a colori (Davide Torrini), 4.248 voti e il 4,1%; la Lista Civica Grillo (Vittorio Ballestrazzi) 3.625 voti e il 3,5%; Rifondazione Comunista (Eugenio Rossi) conquista 5.131 voti e il 5,0%; la Lista dei Consumatori (Fabio Galli) 479 voti e lo 0,5%; la Lista che accorpava le sinistre e cioè, il PD, i Comunisti italiani, i Socialisti, i Verdi, e la sinistra per Modena (Giorgio Pighi) conquistano la maggioranza con il 50,1% e 51.850 voti, mantenendo il potere al Comune di Modena.
Entrano in Consiglio Comunale, come rappresentanti dell’elettorato di centrodestra: per “Popolo della Libertà”, Gian Carlo Pellacani, Andrea Leoni, Michele Barcaiuolo, Adolfo Morandi, Sergio Celloni, Andrea Galli, Luigi Santoro, Olga Vecchi in Altomonte, Pier Luigi Taddei.
Per la Lega Nord: Mauro Manfredini, Sandro Bellei, Stefano Barberini, Nicola Rossi.
Al Consiglio Provinciale sono eletti: per la Lega Nord: Denis Zavatti, Livio Degliesposti, Lorenzo Biagi e Stefano Corti.
Per il “Popolo della Libertà”: Mauro Sighinolfi, Dante Mazzi, Giovanni Bertolini, Bruno Rinaldi, Luca Guelfi, Matteo Malaguti e Claudia Severi.
Al termine del 2009, confermando così le lotte interne da sempre presenti nella destra modenese, si verifica un piccolo terremoto che rimane pur sempre circoscritto nell’ambito della coalizione di centro destra; escono dalle file del PDL i consiglieri Comunali, ex Alleanza Nazionale, Andrea Galli e PierLuigi Taddei per trasferirsi nella Lega Nord, mentre il consigliere Sergio Celloni, proveniente dall’UDC, dal Pdl si trasferisce al MPA..
A conclusione di questo lungo periodo storico della destra modenese, presentiamo i profili di un ulteriore elenco di personaggi che hanno mantenuto vivo il pensiero e la posizione di ideali contrastanti il lunghissimo strapotere socio-economico delle sinistre, sul nostro territorio, per oltre sessanta anni.
 

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