ANNI 2000
Le elezioni Regionali del 16 Aprile del 2000, videro, nella nostra
Provincia, un buon risultato delle forze di destra: Alleanza Nazionale
11,6%, Forza Italia 19,4% e Lega Nord 2,5%. A Sinistra i DS raggiunsero
il 40,8% e rifondazione comunista il 5,0%.
Le elezioni politiche del 13 Maggio del 2001 riportano al Governo la
coalizione di Centro-Destra guidata da Silvio Berlusconi. La casa delle
Libertà nel sistema uninominale raggiunge il 45,40%, mentre l’Ulivo si
attesta al 42,99. Nel sistema proporzionale primo partito risulta Forza
Italia che con 10.923431 e il 29,43% conquista il primo posto tra i
partiti seguita dai Democratici di Sinistra che arrivano al 16,57%, la
formazione della Margherita, il 14,52%, Alleanza Nazionale il 12,02%,
Rifondazione comunista il 5,03%, la Lega Nord il 3,94%, la Lista Di
Pietro il 3,89%, la CCD-CDU il 3,22 e a seguire tanti altri partiti
minori.
Predappio 2002
A Modena questi furono i risultati: AN l’8,9%, Forza Italia il 22,2% e
la lega Nord il 2,0%; a sinistra i DS si ridussero al 32,4%, la
Margherita ottenne il 14,6% e Rifondazione comunista il 4,9%.
Nel mese di febbraio del 2004, Gianfranco Fini, in qualità di Vice
Presidente del Consiglio dei Ministri, in visita in Israele, sostiene,
pubblicamente, che il fascismo può essere considerato come il “male
assoluto del XX secolo”. La polemica e la rabbia, a destra, fu notevole.
L’ On. Alessandra Mussolini, la nipote del “Duce”, in conformità a
queste dichiarazioni, e già in contrasto con il Segretario, matura
l’abbandono di Alleanza Nazionale costituendo un nuovo partito
denominato: “Alternativa Sociale”. L’esordio di As e subito positivo in
quanto alle Elezioni Europee, avendo creato il cartello assieme alle
altre forze di estrema destra, riesce ad ottenere un seggio al
Parlamento Europeo, occupato ancor oggi da Alessandra Mussolini, a
Modena riusci ad avere 750 voti: ovviamente l’effetto del cognome
Mussolini è servito alla verace napoletana ad avere un certo successo
politico.
Pino Rauti, che venne espulso dal Movimento Sociale-Fiamma Tricolore, da
lui stesso fondato, non riesce a darsi per vinto e il 7 Maggio 2004
fonda il “Movimento Idea Sociale”. L’esordio, anche per Rauti avvenne
alle elezioni europee quell’anno, ma fu un fiasco assoluto, patito ancor
più pesantemente, dato che i suoi concorrenti, Luca Romagnoli, (Fiamma
Tricolore) e Alessandra Mussolini (Alternativa Sociale) riuscirono a
farsi eleggere al Parlamento Europeo.
A Modena, alle Elezioni amministrative del 12-13 Giugno 2004, abbinate
alle elezioni europee, si ebbero questi risultati: Alleanza Nazionale in
leggera flessione raggiunge il 6,3%, cosi come Forza Italia al 15,5% e
la Lega Nord al 3,1, mentre sempre nell’area di centro-destra meglio và
l’UDC, che raggiunge il 5,0% e la formazione Modena a Colori che arriva
al 3,3%: A sinistra i DS vanno al 39,4%, la Margherita l’8,9% e
Rifondazione comunista il 5,0%.
Entrano in Consiglio Comunale a Modena, Andrea Galli e Michele
Barcaiuolo. Ottimi i risultati in vari comuni della Provincia, dove
entrano nei consigli comunali di: Guiglia, Gabriella Bartolamasi; Carpi,
Leda Tirelli; Castelvetro, Bruno Rinaldi; Cavezzo, Stefano Venturini; a
Finale Emilia, Gianluca Borgatti e Mirko Garutti; a Formigine, PierLuigi
Taddei; a Lama Mocogno, Enrico Managlia; a Mirandola, Robertto Lodi,
Giulia Bellodi e Mariagrazia Zagnoli.
Nelle circoscrizioni del Comune di Modena sono eletti consiglieri: alla
circoscrione Centro Storico: Luca Ratti e Carlo Pallotti, alla
circoscrizione San Faustino: Gabriele Gibellini e Anna Aimi; alla
circoscrizione Buon Pastore: Giovanni De Niederhausen.
Alle elezioni europee i dati non si modificarono di molto: erano
presenti anche le tre formazioni dell’estrema destra che a Modena
ottennero questi risultati: “Idea Sociale-Rauti” 103 voti lo 0,1%;
“Alternativa Sociale-Mussolini” 750 voti e lo 0,7%; Movimento
Sociale-Fiamma Tricolore, 312 voti e lo 0,3%.
Il 3 e 4 Aprile 2005 si svolgono le elezioni Regionali. Per il Comune di
Modena, i risultati di quella consultazione furono i seguenti: Alleanza
Nazionale con 8177 l’8,2%, Alternativa Sociale , 679 voti e lo 0,7%,
Lega Nord, 3470 voti con il 3,5%, Forza Italia 16.514 con il 16,6%,
l’UDC il 4,7% a sinistra l’Ulivo ottiene, con 51.716 voti il 52,15 e
Rifondazione Comunista 4.484 voti e il 4,5%.
Con Alternativa Sociale si presentano i modenesi: Ugo Bertaglia, Luigi
Casto, Steno La Monica e Azia Santini. Alleanza Nazionale riporta in
Consiglio Regionale l’Avv. Enrico Aimi.
Elezioni politiche del 9-10 Aprile 2006. Si presentano due coalizioni,
quella di Romano Prodi e quella di Silvio Berlusconi che spaccheranno a
metà il Paese. Vince, per una manciata di voti, il raggruppamento
pilotato da Romano Prodi che con 19.002.598 vot raggiunge il 49,815,
mentre il raggruppamento con a capo Silvio Berlusconi con 18.977.84 voti
và al 49,74%. Dunque, 24.755 voti pari allo 0,007%, portano alla
conquista del potere il centro-sinistra e i vetero-comunisti che entrano
alla camera dei deputati con 340 Seggi contro i 277 della coalizione
Berlusconiana attraverso una legge, varata dal centro-destra. Al Senato
la situazione sarà molto più complicata per la piccola differenza dei
numeri e per la presenza dei senatori a vita, non eletti dal popolo, che
condizioneranno la tenuta del Governo Prodiano.
A Modena la coalizione di Romano Prodi raggiunge il 62,95%, mentre la
“Casa delle Libertà” si ferma al 37,1%. La coalizione di centro destra
cosi suddivide il suo elettorato: Forza Italia con 22.046 voti ottiene
il 19,9%; Alleanza Nazionale con 11.107 voti arriva al 9,0%; La Lega
Nord con 3818 voti si ferma al 3,1%; Unione di centro con 7.177 voti il
5,8%; Alternativa Sociale con 492 voti lo 0,4% e il Movimento Sociale
Fiamma Tricolore con 342 voti avrà lo 0,3%.
Due episodi, di questi anni duemila, stanno a dimostrare che anche nella
“rossissima” provincia di Modena qualche cosa si stà muovendo per
cercare di superare, l’ancora presente, spirito nefasto della guerra
civile.
In sessanta anni, dalla fine del secondo conflitto mondiale sono stati
ricordati, con cippi, monumenti e targhe commemorative, solamente i
caduti partigiani. A San Possidonio, per opera del Prof. Giorgio Zavagli,
docente universitario di medicina all’Università di Ferrara, del Dott.
Romolo Magnani, del Geom. Carlo Bellini e dell’Avv. Roberto Lodi, su di
un lotto di terreno acquistato da privati e sul posto dove fu compiuta
la strage della “Corriera fantasma” nel maggio del 1945 e dove furono
trucidati una trentina di giovani fascisti provenienti dal bresciano, è
stata eretta una semplice croce, alta quattro metri e mezzo con su
scritto: “In ricordo delle vittime trucidate dal piombo partigiano a
guerra finita”. Nel 2006, grazie ad una donazione dell’autrice, la
scultrice ferrarese, Mirella Guidetti Giacomelli, ai piedi della croce è
stata posta una scultura bronzea raffigurante una donna che piange i
propri figli.
Iln
ricordo dei caduti fascisti a San Possidonio
Le autorità locali, l’Anpi e tutto il mondo legato, ancor oggi, alle
formule più becere dello stalinismo di vecchia maniera, non hanno mai
voluto riconoscere ufficialmente quella tragica vicenda ed hanno infatti
tentato di ostacolare la costruzione del monumento, avvenuta pertanto in
terra privata. Gli artefici dell’iniziativa hanno spiegato che, non
hanno inteso e non intendono, riattizzare odi e rancori a stento sopiti
o riaprire ferite faticosamente rimarginate, ma si sono voluti collocare
in uno spirito di pacificazione e di riconciliazione. Malgrado questo,
il giorno dopo alla cerimonia d’inaugurazione, fu compiuto un atto
vandalico a danno del monumento.
Il secondo episodio appartiene al 28 Aprile 2007. A Modena in zona
Cialdini, una strada laterale al cavalcavia, è titolata a Sergio Ramelli.
L’iniziativa, partita da “Azione Giovani”, ha ottenuto il beneplacito
delle autorità comunali e alla presenza dell’On. Teodoro Buontempo
(ancora a quel tempo in Alleanza Nazionale e poco dopo promotore della
nuova formazione politica de “La Destra”), di Guido Girando, autore del
libro “Sergio Ramelli: gli anni 70 che fanno ancora paura” e di Michele
Barcaiuolo, Consigliere Comunale di AN, con una grossa partecipazione di
folla e di tantissimi giovani, anche nella nostra città viene ricordata
la tragica fine del giovane del “Fronte della Gioventù” del Movimento
Sociale Italiano, sprangato da una decina di comunisti di “Avanguardia
Operaia” a Milano il 13 Marzo 1975. Dopo una lunga agonia, il fatto
sconvolse tutta l’Italia, il giovane cessò di vivere il 29 Aprile di
quell’anno. Il 26 Luglio 2007, Francesco Storace, già in polemica con i
vertici di Alleanza Nazionale e pur continuando a condividere le tesi
che hanno portato il Msi alla “svolta di Fiuggi” e di cui lui stesso ne
è stato un artefice, esce da AN e fonda, assieme a Teodoro Buontempo,
altro leader del vecchio MSI, il partito: “La Destra”. Obiettivo del
nuovo movimento è di rappresentare i valori tradizionali della destra.
Per Storace questi valori non sono stati più rappresentati da Alleanza
Nazionale e dal suo Segretario Gianfranco Fini, in particolare per una
serie di scelte, non corrispondenti i sentimenti della base, fatte da
quest’ultimo.
A Modena, sempre in quei giorni, nasce il primo “Comitato per la Destra”
per merito di Paolo Casolari, uscito anche lui da AN. Oltre a Casolari,
giornalista, a suo tempo membro della direzione regionale, ex
consigliere e capogruppo di AN in Consiglio Comunale di Modena troviamo,
tra i fondatori de “La Destra” modenese, Daniele Alberti, dirigente
industriale e presidente dimissionario del Circolo “Sergio Ramelli”,
Alberto Leardini, Avvocato, già membro dei probiviri di AN e consigliere
del Circolo “Ulixes”, Andrea Ortalli imprenditore modenese dell’agroalimentare,
da tempo impegnato in “Azione Giovani”, Francesco Marino membro del
direttivo provinciale di Azione Giovani, oltre a Dante Olmi di Sassuolo
e Dario Venturelli ex consigliere Comunale al Comune di Sassuolo. L’11
Novembre, a Roma, “La Destra”, in una grande manifestazione al Palazzo
dei Congressi dell’EUR completava la fase costituente.
All’inizio del 2008, dopo lunghi anni di attesa e di notevoli
difficoltà, lo scrivente vede finalmente uscire nelle librerie e nelle
edicole di Modena e Provincia il volume di 650 pagine, “Vista dai Vinti:
la guerra civile nel modenese” edito dall’associazione “Terra e
Identità”, che racconta, tra cronaca e storia, il tragico periodo della
lotta tra fratelli nel nostro territorio.
La presentazione ufficiale si tenne alla “Rocca di Montefiorino” nella
sala E. Gorrieri, con la partecipazione dell’autore, dell’editore Gianni
Braglia, del Sindaco di Montefiorino e con la presentazione del
giornalista modenese Sandro Bellei. La soddisfazione fu quella, oltre
alla presenza di un considerevole pubblico attento e partecipe, di aver
portato, nel cosiddetto tempio della resistenza modenese, la voce di chi
mai aveva potuto parlare fuori dagli schemi imposti dai nipotini della
resistenza da oltre sessanta anni. Gran parte del merito di questa
iniziativa và data al giovane “montfiurin” Stefano Corti. Altre
iniziative analoghe si sono tenute anche a Modena e a Carpi, per
l’attivismo della nuova formazione politica de “La Destra”, guidata a
Modena da Paolo Casolari.
Nel frattempo la situazione politica nazionale stava precipitando e la
formazione governativa guidata da Romano Prodi, che già da qualche tempo
aveva dato segnali di sbandamento, crollava miseramente, con enorme
soddisfazione di tutte le forze di centro-destra. Si và incontro così,
dopo nemmeno 24 mesi di governo, di quella “raffazzonata” formazione
politica, alle elezione anticipate del 13 e 14 Aprile.
La nuova formazione de “La Destra”, guidata da Francesco Storace e
Daniela Santachè e a Modena da Paolo Casolari e da Roberto Lodi di
Mirandola, pur costituitasi da pochi mesi si mobilita per andare
incontro ad una battaglia elettorale che si annuncia molto difficile se
non impossibile, per gli sbarramenti alla Camera del 4% e, al Senato
dell’8%.
La gente, moltissimi giovani, vecchi militanti e una larga fetta
dell’opinione pubblica si dimostra favorevole alla nuova leader, che
buca lo schermo, si dimostra notevolmente preparata e che riesce ad
accattivarsi le simpatie di tante donne, notevole è l’affluenza attorno
ai vari banchetti nelle strade e nelle piazze di tutta la provincia,
oltre che nelle sale e nei locali dove si tengono dibattiti e
conferenze. La presenza a Modena, presso le sale del Caffè Concerto in
Piazza Grande, di Daniela Santanchè alla presenza di una vera folla, fa
veramente ben sperare. Nella notte precedente la conferenza erano state
imbrattate di vernice rossa, probabilmente da parte di elementi della
sinistra antagonista, le vetrine dei locali dove la candidata premier
della destra ha tenuto il suo discorso. Un gesto vandalico a dimostrare
che a Modena l’odio politico non è ancora scomparso.
Saranno presenti nelle liste della Destra della nostra circoscrizione
dieci modenesi e precisamente per la Camera dei Deputati: Paolo
Casolari, portavoce regionale del nuovo partito; l’imprenditore edile di
Castelnuovo Rangone Stefano Barbieri; il consigliere comunale di Finale
Emilia , Mirco Garutti; l’assicuratore Guido Franciosi di Mirandola; e
la responsabile della sezione di Vignola, Marinella Marchi.
Al Senato si presentano: l’Avv. Roberto Lodi capogruppo nel Consiglio
comunale di Mirandola; il dirigente aziendale Daniele Alberti di Modena;
il responsabile per il Frignano de “La Destra” Fabrizio Predieri; l’Avv.
Alessandro Roncaglia di Modena; e la storica “pasionaria” di Mirandola:
Maria Grazia Zagnoli. La Destra è alleata con la Fiamma Tricolore di
Luca Romagnoli che anche a Modena ha un discreto seguito,
particolarmente nel mondo giovanile.
Si presenta anche la formazione “Forza Nuova” di Roberto Fiore
rappresentata a Modena dall’Avv. Ugo Bertaglia.
Il risultato elettorale per la Destra, pur restando di buone proporzioni
non permetterà di superare la fatidica soglia del 4%.
Molti elettori vicini alle posizioni della Destra e anche molti di Area
si sono lasciati convincere dalla propaganda elettorale di Fini e
Berlusconi che hanno martellato con la formula “non disperdere il voto”.
Il Popolo della Libertà, che ha riunito Alleanza Nazionale e Forza
Italia, con l’appoggio della Lega Nord e per merito (o demerito) del
disastroso governo “pateracchio” delle sinistre, di Romano Prodi, darà
la soddisfazione a Berlusconi per la sua clamorosa rivincita a discapito
anche della formazione che candidava Daniela Santanchè. Così a sinistra
dove il Partito Democratico di Walter Veltroni riuscirà, con la sua
bruciante sconfitta a distruggere l’area della sinistra massimalista che
non avrà, anch’essa, nessuna rappresentanza parlamentare.
Le elezioni del 13 e 14 Aprile 2008 sono state un vero terremoto e anche
nella “paludosa” Modena si è visto un cenno di risveglio dell’area di
centro-destra che potrebbe essere il preludio a quell’avvicendamento di
cui si sente, da troppo tempo, il bisogno. Le prossime elezioni
amministrative, se i politici modenesi di centro destra sapranno
lavorare nel modo giusto, potrebbero essere il momento per un vero
cambiamento di quell’arrogante potere locale, inamovibile da oltre
sessanta anni.
A Modena e Provincia i risultati dell’ultima tornata elettorale sono
stati i seguenti: Popolo drella Libertà, 115.354 voti con il 26,40%; La
Destra, con 10.860 voti, il 2,49%; la Lega Nord con 38.851 voti l’8,89%
raggiunge un clamoroso risultato; Forza Nuova prende 1.484 voti e lo
0,34%. Il Partito di Casini “Unione di Centro” con 17.695 voti raggiunge
il 4,5%. A Sinistra il PD di Veltroni ottiene il 47,58% con 207.910
voti; l’Italia de Valori raggiunge il 4,01% con 17.513 voti.
Clamoroso “flop” dell’estrema sinistra con il partito di Bertinotti
” Sinistra Arcobaleno” che, con 11.547 voti và al 2,64%, mentre le altre
piccole formazioni dell’estrema sinistra non raggiungono lo 0,5%.
Anche l’anno 2009 è favorevole alle formazioni di centro destra, sia a
Modena, sia in tutta Italia. A Marzo, nell’area della destra
tradizionalista, avviene una vera e propria rivoluzione: Alleanza
Nazionale, la formazione nata come erede del Movimento Sociale Italiano,
confluisce, assieme al Partito di Forza Italia, nella nuova formazione
fortemente voluta da Silvio Berlusconi, “ Popolo della Libertà”. E’
sicuramente la fine di un’epoca. A Modena le “grandi manovre” iniziano
con l’ultimo congresso della destra modenese al Palazzo Europa, dove
sono eletti i dieci delegati che prenderanno parte al congresso romano
il 27 Marzo, per la costituzione della nuova formazione politica e
precisamente sette nominati, che sono: Enrico Aimi, Roberto Ricco, Anna
Gibertini, Bruno Rinaldi; Antonio Platis, Luciano Biolchini e Mauro
Sighinolfi e tre di diritto: Luca Caselli, Andrea Galli e Michele
Barcaiuolo.
Rimangono, di conseguenza, all’estrema destra una miriade di piccoli
partiti e di movimenti che non si presentano alle competizioni
elettorali e frequentemente sono litigiosi o divergenti nelle linee di
condotta da tenere al momento di supportare quel gruppo di persone che
decide di candidarsi. Sono questi gli ultimi rappresentanti e portatori
di quell’idea che rappresenta il pensiero che ha caratterizzato il XX°
Secolo. Sono partiti come, la “Fiamma Tricolore”, “La Destra” e “Forza
Nuova”, presenti nel modenese; mentre sul territorio nazionale, con
rappresentanze di una certa consistenza in alcune città, troviamo anche:
il “Movimento Nazional Popolare”, la “Sinistra Nazionale, “Fascismo e
Libertà”, il “Movimento Idea Sociale”, di Pino Rauti, il “Fronte Sociale
Nazionale” di Adriano Tilgher e altri piccoli movimenti d’opinione che
si limitano a pubblicare qualche periodico e ad essere presenti in
internet con i loro siti. Molto attivi, specialmente a Roma e in
Lombardia, in questi ultimi tempi, troviamo alcuni centri sociali, quali
“Casa Pound” e “Cuore Nero” che, con manifestazioni di un certo rilievo,
si portano frequentemente all’attenzione dei mass-media e dell’opinione
pubblica. Esiste anche un “Fronte Nazionale Europeo” che raggruppa i
movimenti della destra antagonista europea e che si caratterizza per la
forte connotazione nazionalista, anticomunista ed anticapitalista, vi
fanno parte alcuni movimenti di nazioni quali: Romania, Spagna,
Germania, Italia, Francia e Polonia, oltre a rappresentanti dei Paesi
Bassi, della Bulgaria e del Portogallo
A Giugno, il nuovo “Partito della Libertà”, si presenta alle elezioni,
europee e amministrative ottenendo, in tutto il Paese, un ottimo
risultato complessivo. La consultazione elettorale si svolge il 7 e l’ 8
Giugno al primo turno e, due settimane dopo, il 20 e 21, per i
ballottaggi, assieme al referendum sulla legge elettorale, che incassa
uno storico flop, essendosi presentato alle urne solamente il 23% degli
elettori. Il centro destra conquista le Provincie di Milano e Venezia e
strappa al centro sinistra nove Comuni capoluogo e 25 Provincie. Per il
Partito Democratico si tratta di un'altra cocente sconfitta, mantiene i
fortini rossi di Bologna, Firenze e Modena, dove, per pochissimi voti
contestati dal centro destra, riesce a non effettuare il ballottaggio,
ma nella nostra Provincia farà clamore il fragoroso risultato di
Sassuolo, dove avviene uno storico ribaltone, ed è eletto sindaco un ex
missino, Luca Caselli, che batte l’uomo delle sinistre, Graziano
Pattuzzi. Vediamo come, globalmente, sono andate le votazioni a Modena e
Provincia
Elezioni Europee. Lega Nord, 10.148 voti pari al 9,8%; Rifondazione
Comunista, 2.562 con il 2,5%; Fiamma Tricolore, 538 voti e lo 0,5%; il
PdL, 26.262 voti pari al 25,3% e il Partito Democratico che, con 45.830
voti, raggiunge il 44, 1%.
Elezioni Provinciali: la Lega Nord con 11.703 voti raggiunge l’11,8% uno
dei suoi migliori risultati di sempre; Rifondazione Comunista, 2.326
voti e il 2,3%; l’UDC con 2.989 voti conquista il 3,0%; il Popolo della
Libertà con 22.560 voti raggiunge il 22,8%; l’Italia dei Valori, 6.311
voti e il 6,4%: la formazione de “La Destra” conquista 770 voti e lo
0,8% e il Partito democratico arriva al 43, 3% con i suoi 42.866 voti.
Elezioni Comunali di Modena: tra parentesi i capilista candidati a
Sindaco: la Lega Nord (Mauro Manfredini) 11.327 voti e il 10,9%; La
Destra (Alessandro Roncaglia) 739 voti e il 0,7%; il PDL (Giancarlo
Pellacani) 24.036 voti con il 23,2%; l’UDC-Modena a colori (Davide
Torrini), 4.248 voti e il 4,1%; la Lista Civica Grillo (Vittorio
Ballestrazzi) 3.625 voti e il 3,5%; Rifondazione Comunista (Eugenio
Rossi) conquista 5.131 voti e il 5,0%; la Lista dei Consumatori (Fabio
Galli) 479 voti e lo 0,5%; la Lista che accorpava le sinistre e cioè, il
PD, i Comunisti italiani, i Socialisti, i Verdi, e la sinistra per
Modena (Giorgio Pighi) conquistano la maggioranza con il 50,1% e 51.850
voti, mantenendo il potere al Comune di Modena.
Entrano in Consiglio Comunale, come rappresentanti dell’elettorato di
centrodestra: per “Popolo della Libertà”, Gian Carlo Pellacani, Andrea
Leoni, Michele Barcaiuolo, Adolfo Morandi, Sergio Celloni, Andrea Galli,
Luigi Santoro, Olga Vecchi in Altomonte, Pier Luigi Taddei.
Per la Lega Nord: Mauro Manfredini, Sandro Bellei, Stefano Barberini,
Nicola Rossi.
Al Consiglio Provinciale sono eletti: per la Lega Nord: Denis Zavatti,
Livio Degliesposti, Lorenzo Biagi e Stefano Corti.
Per il “Popolo della Libertà”: Mauro Sighinolfi, Dante Mazzi, Giovanni
Bertolini, Bruno Rinaldi, Luca Guelfi, Matteo Malaguti e Claudia Severi.
Al termine del 2009, confermando così le lotte interne da sempre
presenti nella destra modenese, si verifica un piccolo terremoto che
rimane pur sempre circoscritto nell’ambito della coalizione di centro
destra; escono dalle file del PDL i consiglieri Comunali, ex Alleanza
Nazionale, Andrea Galli e PierLuigi Taddei per trasferirsi nella Lega
Nord, mentre il consigliere Sergio Celloni, proveniente dall’UDC, dal
Pdl si trasferisce al MPA..
A conclusione di questo lungo periodo storico della destra modenese,
presentiamo i profili di un ulteriore elenco di personaggi che hanno
mantenuto vivo il pensiero e la posizione di ideali contrastanti il
lunghissimo strapotere socio-economico delle sinistre, sul nostro
territorio, per oltre sessanta anni.
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