Cap. 13 anni novanta

MODENA VISTA DA DESTRA

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                                                                           ANNI 90

Al 16° Congresso del Movimento Sociale Italiano, che si tenne a Rimini dal 11 al 14 Gennaio 1990, dopo tante battaglie e scontri con la linea almirantiana del Segretario Gianfranco Fini, Pino Rauti riusci a prevalere a diventare Segretario Nazionale del Partito. Da sottolineare che il Segretario uscente, fece alcune interessanti dichiarazioni che alla luce di oggi risultano sufficientemente emblematiche. Pochi giorni prima in una dichiarazione al “Giornale” Fini dichiarò che, “Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice fascista…..Non si capisce appieno il Ventesimo Secolo e quel che accadde all’Est, se non si comprende la natura del Fascismo”. E relativamente al MSI-DN affermò che “Il Movimento Sociale Italiano è nato per difendere la libertà di pensiero e di azione di quanti furono sconfitti nel 1945”.

 

1990 Il Senatore del MSI

Giorgio Pisanò Direttore del

Settimanale "Candido"

ad una conferenza a Modena

alla Camera di Commercio


Al termine del Congresso si sciolsero le quattro correnti che avevano sostenuto la candidatura Rauti, precisamente quelle di Servello, Menniti, Lo Porto e Parlato. Nella sua prima conferenza stampa Rauti tenne a sottolineare lo stato di degrado della situazione politica italiana, precisando subito che la sua linea politica sarà sempre piu sociale in appoggio ai ceti più deboli e al recupero di tutti coloro che nel corso del tempo si sono allontanati dal partito.
Il 6 Maggio di quell’anno si svolsero le Elezioni Regionali ed Amministrative che a Modena videro un leggero calo del Movimento Sociale che si attestò, alle Regionali al 2,64%, mentre al Comune con 3.871 voti pari al 2,9% elegge il Segretario Giuseppe Vandelli con 371 voti di preferenza. In Provincia è eletto Cesare Falzoni. In calo netto il PCI che si ferma al 45,7% e la DC 22,4%.
Si presentarono candidati nelle liste del Movimento Sociale Italiano, le seguenti persone: al Comune di Modena, Vandelli Giuseppe, Ledi Vittorio, Boni Mario, Bernardi Loredano, Araldi Michele, Baldessarri Gabriella, Baraldi Barbara, Bartolamasi Franco, Bellei Paolo, Beltrami Arnaldo, Beltrami Enzo, Braida Zaira, Calusio Alba, Casadio Gianfranco, Ciccia Giuseppe, Di Marino Anna Carmela, Famiglietti Pasquale, Fangareggi Nicola, Ferraro Francesco, Fontana Afro, Galantini Adelia, Galli Andrea, Giberti Mauro, Malavolti Teresa, Mazzoli Walter, Rebucci Fabio, Romor Andrea, Sighinolfi Mauro, Silvestri PierLuigi, Tazioli Francesco, Tralli Giorgio, Varini Dante, Zambrano Francesco.
Alla Provincia di Modena si candidarono: Burzacchini Candido, Grazzi Gino, Ferretti Fernando, Oddi Giorgio, Rocchi Donatella, Vandelli Mario, Falzoni Cesare, Tralli Giorgio, Predieri Claudio, Marchini Giorgio, Beltrami Enzo, Romor Andrea, Vandelli Celso, Vandelli Mario, Bernardi Loredano, Ciccia Giuseppe, Cavazza Enzo, Gianaroli Ermanno, Bigarelli Giorgio, Ronchi Giuseppe, Sirotti Giuseppe, La Monica Steno, Lavorato Ettore.
Candidati modenesi in Regione furono: Vandelli Giuseppe, Boni Mario, Burzacchini Candido, Cazzaroli Massimo, Rocchi Donatella, Ronchi Giuseppe, Tazioli Francesco.
Il giorno 9 Settembre si verificarono incidenti tra missini e comunisti a Reggio Emilia in occasione di un incontro organizzato dal MSI reggiano con una conferenza del Senatore Giorgio Pisanò, che parlò dei delitti del “triangolo della morte”. Mobilitazione delle associazioni partigiane e grossa partecipazione di folla anche da parte missina, con una buona presenza di modenesi; le due fazioni ben controllate dalla forza pubblica si scambiarono reciproche accuse e insulti, ma non avvenne il “contatto” e la conferenza di Giorgio Pisanò potè concludersi correttamente.
Il Senatore venne a Modena qualche tempo dopo, il 20 Novembre, a presentare il suo libro presso la sede della Camera di Commercio in Via Ganaceto. Notevole anche in quella circostanza la presenza del pubblico che applaudì calorosamente Giorgio Pisanò. Contrariamente a Reggio Emilia non vi furono contestazioni di sorta.
Nel 1991, nel mese di Luglio, ritorna alla Segreteria del Movimento Sociale Italiano, Gianfranco Fini, in seguito alle varie contestazioni piovute addosso a Pino Rauti, in particolare per la sua linea politica ritenuta troppo a sinistra.
Gianfranco Fini, il 5 Febbraio 1992, esalta la figura di Benito Mussolini: "Il pensiero e la figura di Mussolini sono un riferimento di carattere storico e per certi aspetti di carattere politico non soltanto indispensabile al Msi, ma necessario all’Italia per capire se stessa e riconciliarsi con la sua storia". Tornando alcuni giorni dopo sul tema della pacificazione fra gli italiani, afferma: "La pacificazione nazionale sotterrerebbe definitivamente un mito ipocrita: quello di una Repubblica che, più che sulla resistenza, è nata e pretende di continuare a campare sull’odio fra gli italiani".
A Milano, il 17 Febbraio, il presidente socialista del Pio albergo Trivulzio, Mario Chiesa, è arrestato mentre riceve una tangente di 7 milioni di lire. Il caso è destinato ad allargarsi e segna l’inizio della vicenda politico – giudiziaria, detta Tangentopoli.
Il segretario del MSI, Gianfranco Fini, il 14 Marzo 1992 ribadisce la richiesta di introduzione della pena di morte in Italia: "Non si può considerare la lotta alle cosche allo stesso modo della lotta al terrorismo…E’ molto più concreto decretare lo stato di guerra interno e passare per le armi gli assassini che imperversano ormai in tutta Italia". E il giorno seguente ribadisce: "La criminalità organizzata – dichiara – conta su vasti consensi e su forti appoggi politici. Se lo Stato vuole vincere deve caricare la pistola per tutelare la gente onesta". Inoltre il 19 settembre respinge l’ipotesi di poter condividere i valori della Resistenza: "Per archiviare davvero il dopoguerra italiano e seppellire gli odi della guerra civile, si deve chiedere non a noi di sottoscrivere i ‘valori’ resistenziali, bensì a tutti gli italiani, fossero ieri vincitori o vinti, di aprire finalmente la stagione della pacificazione".
Il 5 Aprile del 1992 alle elezioni politiche, si cominciano ad avere, con i primi sintomi della trasformazione politica che si avverte nel paese, le prime avvisaglie delle lotte all’interno dei partiti che andavano per la maggiore. La trasformazione dei comunisti in PDS, la nuova presenza della Lega, le liste di Pannella, dei referendari, di rifondazione comunista ecc., si presentarono a quelle elezioni numerosissimi partiti, portarono ad una frantumazione del voto tale che a distanza di nemmeno due anni si dovette tornare a votare.
Ancora la Democrazia Cristiana riuscì a mantenere le sue posizioni, con 11.637.569 voti conquistò il 29,65% e oltre 200 seggi, mentre il PDS si ridusse al 16,10%, mentre i socialisti raggiunsero un buon risultato con il 13,62%. Notevole scalpore suscitò il grosso successo della Lega Lombarda di Umberto Bossi che raggiunse l’8,65%, con 3.395.384 voti. Il Movimento Sociale Italiano (questa fu l’ultima presenza con il simbolo tradizionale) ebbe un certo calo, da molti attribuito alla Segreteria Rauti, ma in realtà dovuto alla presenza della Lega Nord che si attirò molte simpatie dell’elettorato di destra: raggiunse il 5,37% con 2.107.272 voti e 34 Deputati, mentre un po’ meglio andò al Senato dove con 2.170.134 voti raggiunse il 6,5% con l’elezione di 16 Senatori.
Al Comune di Modena il MSI mantenne le sue posizioni raggiungendo, con 4.403 voti, il 3,17%. La DC si ridusse al 17,51%, il PDS anche lui ridotto al 36,77%; buoni risultati per i socialisti al 9,43% e della Lega Lombarda che conquistò il 9,92%.
Alla fine del mese di aprile del 1993 in un articolo sul giornale del Partito, Il Secolo d’Italia, appare un articolo di Francesco Storace da dove si lancia l’idea di una nuova “Alleanza Nazionale” per cercare di mettere assieme le idee di parte della destra democristiana, di quella liberale e di altri intellettuali dell’area. Al momento la proposta viene praticamente bocciata, ma durante l’estate verrà ripresa e, in seguito al buon esito delle elezioni amministrative del mese di Novembre, dove il Msi diventa il primo partito a Roma e vengono eletti numerosi Sindaci in tanti piccoli centri, l’11 Dicembre, il Segretario Gianfranco Fini lancia ufficialmente il “Movimento Sociale Italiano-Alleanza Nazionale”.
Nel frattempo, il 29 Giugno di quell’anno, viene costituita a Milano, per l’iniziativa di Marcello Dell’Utri, Antonio Martino, Mario Valducci, Antonio Tajani, Cesare Previti e Silvio Berlusconi l’associazione: “Forza Italia – Associazione per il buon governo”. Già il 15 Dicembre viene inaugurata a Roma la sede centrale che in brevissimo tempo si darà una perfetta struttura organizzativa tanto da presentarsi alle Elezioni politiche del 27 Marzo 1994 raggiungendo il primo posto tra tutte le formazioni politiche che avevano ben più lunga tradizione. Ovviamente il crollo della “balena bianca” e del partito socialista di Craxi dovuto a “tangentopoli” favorirà le nuove formazioni di Alleanza Nazionale, di Forza Italia e della Lega Nord.
Difatti le elezioni del 27 Marzo daranno ad Alleanza Nazionale-MSI il 13,47% con 5.214.133 voti, 109 Deputati e 48 Senatori: Forza Italia si troverà ad essere il primo partito con il 21,01% e 8136.135 voti, la Lega Nord raggiungerà l’8,36%, il Partito Popolare Italiano (PPI) l’11,07% mentre a sinistra il PDS avrà il 20,36% e Rifondazione Comunista il 6,05%. A quella tornata elettorale si presentarono una miriade di piccoli partiti che frammentarono l’elettorato in modo incredibile, anche se quasi tutti ottennero risultati dallo 0,05 allo 0,01%.
Al Comune di Modena Alleanza Nazionale raccolse l’ 8,37% con 8.348 voti, Forza Italia raggiunse 16,48% mentre la Lega Nord ebbe il 5,98%. A sinistra il PDS rimase sulle sue forti percentuali con il 39,44% e Rifondazione Comunista ottenne il 6,06%.
Nasce il governo presieduto da Silvio Berlusconi.
Anche le elezioni europee del 12 Giugno confermarono, con piccole variazioni, i dati delle politiche.
La lunga stagione del Movimento Sociale Italiano si conclude. Desidero a questo punto ricordare alcuni degli uomini che si dedicarono attivamente, a prescindere dalle loro impostazioni ideologiche, alla vita del partito nella nostra città, il mio ricordo và in particolare a tutti quelli che ho maggiormente conosciuto e con i quali ho avuto rapporti, non solo di partito, ma di amicizia prolungata:; mi sarebbe difficile, attualmente, andare a fare una ricerca particolareggiata di tutti gli altri che, seppure non menzionati, hanno dedicato le loro energie al Movimento Sociale Italiano modenese.

Manzini Gianpaolo, Laureato in Scienze politiche. E’ stato funzionario della Camera di Commercio di Parma, in particolare si è dedicato ai problemi dell’economia e per molti anni è stato Dirigente del Partito e Commissario Federale di Modena. Uomo dotato di grande cultura e di spiccato senso politico, dopo la delusione della sua mancata elezione a Deputato nel 1972, venne eletto nella nostra circoscrizione il piacentino Carlo Tassi per soli pochi voti di vantaggio su Gianpaolo, aderì alla scissione di “Destra Nazionale”. Consigliere Comunale per molti anni, lo si può considerare uno degli uomini di maggior caratura del post fascismo in territorio modenese. E’ scomparso, improvvisamente, alla fine di Agosto del 2006.

Cerullo Pietro, unico Deputato modenese del Movimento Sociale Italiano, sino al suo passaggio, il 21 Dicembre 1976, alla Costituente “Destra- Democrazia Nazionale”. Ne fu anche Presidente sino al suo scioglimento nel Dicembre del 1979. Era stato Segretario del Msi modenese, Consigliere Comunale, presidente Nazionale della Giovane Italia e del Fuan. Era considerato il “Delfino” di Giorgio Almirante. Laureato in Lettere, ha diretto a Modena, per lunghi anni, un Istituto privato. E’ stato anche Federale del Msi di Bologna. Organizzatore di molte manifestazioni del Partito, anche di quelle più discusse. E’ da considerarsi uno degli uomini più rappresentativi della Destra modenese e Nazionale. La sua scelta di aderire alla scissione di DN, gli attirò a Modena, all’interno del partito, molte inimicizie. Continuò a fare politica schierandosi, nel meridione, con la formazione politica, che ebbe un successo clamoroso, ma limitato nel tempo, del tarantino Cito.

Bartolamasi Franco, è stato combattente della RSI nel “1° Battaglione Bersaglieri Volontari Mussolini”, attivo nel Movimento Sociale Italiano, dalla sua costituzione sino alla morte, avvenuta il 25 Febbraio 1991. Valente pittore, insegnante di disegno nella scuola Media, con lo scrivente ha avuto un duraturo rapporto professionale; il suo impegno politico nel direttivo del partito è sempre stato coerente e di stimolo per i più giovani. Ha ricoperto, per anni, la carica di Consigliere Comunale al Comune di Modena.

FRANCO BORTOLAMASI

Gigli Gianpaolo, Ragioniere; attivissimo e vulcanico, Gianpaolo si dedicava al Partito con una vera e propria passione e con totale dedizione. E’ stato Segretario della sezione di Sassuolo, ed anche Federale Provinciale, di lui si ricordano le spiccate doti organizzative. Morì’ a quarantasette anni, nel 1991, in un tragico incidente stradale a Castel d’Argile nella bassa bolognese, al ritorno da una serata trascorsa alla Festa Tricolore di Mirabello di Ferrara.

     Gigli Gianpaolo

Rebucci Corrado, fin da giovanissimo aderisce al raggruppamento giovanile del MSI. Costantemente fedele alle posizioni del Partito nelle sue vicissitudini, diventa Federale del Partito in anni difficili. Sostiene a spada tratta i giovani emergenti del Fronte della Gioventù. Diede un certo impulso e vivacità alla destra e durante la sua gestione prende vita l’unica voce radiofonica modenese “Radio Right” che riuscì a coagulare attorno alla Sezione modenese del MSI, moltissimi giovani. Alcune polemiche interne lo misero in contrasto con alcuni ambienti della destra modenese.

Sala Luciano, pur essendo stato per moltissimi anni Federale della Federazione del Msi di Modena, per il suo carattere intransigente e portatore di una cultura cattolica integralista, pur avendo dato al Partito molto attivismo e la possibilità di entrature in vari ambienti cittadini, vista anche la sua posizione di imprenditore di un certo livello, non riuscì a coagulare attorno a sé le forze vitali della Destra modenese. Si creò anche una serie di inimicizie e notevoli furono i contrasti durante gli anni della sua gestione.

Parigini Leopoldo, Avvocato; si iscrive, sin da giovanissimo alla Giovane Italia il raggruppamento giovanile del Movimento Sociale Italiano, partecipando sempre entusiasticamente a tutte le manifestazioni del Partito. Dotato di una fede adamantina è sempre presente anche laddove ci si trova ad affrontare i momenti più “caldi”. Partecipa, e sempre con una vivacità intellettuale degna di nota, anche alle lotte intestine che vedono per tanti anni contrapposizioni laceranti all’interno di quel mondo che, pur richiamandosi alla tradizione, cercava di portare avanti battaglie innovative per la società italiana fuori dalla contrapposizione tra marxismo e capitalismo. Per la sua natura vulcanica e per certe sue prese di posizione estreme venne invischiato in quella manovra del potere democristiano degli anni settanta che portò alla deflagrazione del cosiddetto “Golpe Borghese” e della “Rosa dei Venti”. Subì anche gli arresti e si fece un periodo prolungato di galera. Ne uscì particolarmente provato e la sua professione subì un certo contraccolpo. Seppe reagire con estrema dignità e con tanto coraggio.

Toni Valentina, è stata, senz’altro, una delle donne più attive del Movimento Sociale Italiano di Modena per moltissimi anni. Sempre presente in Sede. Da perfetta ex ausiliaria della Rsi, avendo avuto anche un fratello ucciso durante la Guerra Civile, improntò sempre la sua attività nel partito con spirito di dedizione alla causa. Era peraltro sempre pronta a rintuzzare qualsiasi battuta in particolare in un ambiente di tendenze “maschiliste” nel quale costantemente si trovava.

MMontecreto: Due ex ausiliarie della RSI, Valentina Tosi e Rosanna Orsi


Vandelli Giuseppe, delfino di Luciano Sala, venne eletto Segretario del MSI modenese dopo molte polemiche e contrasti in un Congresso arroventato. Anche Vandelli era legato agli ambienti clericali della nostra citta, e per questo non ci sarebbe stato nessun ostacolo da parte della base del Partito, ma in realtà la sua gestione, che si trovò ad affrontare il passaggio del Msi in Alleanza Nazionale, non ebbe quella vivacità e quella caratterizzazione che il Partito avrebbe dovuto avere. Durante la sua gestione si ricordano in particolare le Feste Tricolori a Montecreto che ottennero decisamente un grosso successo.

Venturelli Giuseppe, Farmacista di Serramazzoni. Per lunghi anni è stato Segretario sezionale del Msi in quel Comune. Da sempre fiero ed esemplare militante. Ha esercitato per oltre un quarantennio la professione di farmacista in Serramazzoni godendo della stima di tutta la popolazione per la rettitudine e l’onestà morale. Fu, per oltre diciotto anni, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Modena. Dal 1975 al 1980 fu Consigliere Comunale nel suo paese. Morì nel 1991 all’età di 87 anni.


    Venturelli Giuseppe

    
Beltrami Enzo, Geometra alla Bonifica di Burana. Da sempre nel Movimento Sociale Italiano. I partigiani, nel 1945, gli uccisero tre fratelli. Spirito ribelle, temerario: negli scontri ravvicinati con gli avversari ne usciva sempre vincente. In altro capitolo ho raccontato la sua avventura, con la Legione Straniera, in Indocina. Ha ricoperto varie cariche nel Partito; è stato inoltre Consigliere Comunale per il MSI al Comune di Modena.

Araldi Michele, nato a Modena il 26 ottobre del 1968. Maturità classica, metà esami passati a Scienze politiche, poi dedicatosi interamente allo sport. Negli anni ottanta Michele è per cinque volte campione italiano assoluto di Kung-fu e terzo agli europei. Tra il 1989 e il 1990 si dedica alla Kich-Boxing e nel 1995 diventa Campione Mondiale di quella specialità. Negli anni 1987 e 1988 è il responsabile modenese del “Fronte della Gioventù”, che conduce con serietà ed impegno, così come ha esercitato nello sport. Ovviamente questo non gli permette di dedicare altro tempo alla politica. Oggi è titolare di due aziende: la prima relativa a: vigilanza, body-guard, e sicurezza, la seconda un’azienda per pulizie e sanificazione ambienti.

Manara Enzo, entrato sin da giovanissimo nelle file del Fronte della Gioventù ne diventa il Segretario negli anni successivi. Dotato di una carica umana e di istintivo coraggio anche nelle situazioni più difficili sapeva trascinare i suoi coetanei e i più giovani anche quando ci si trovava a conflittuare con gli avversari “rossi”. Sportivo di notevoli qualità non disdegnava la conflittualità culturale quando all’interno del Partito si verificavano tensioni e battaglie per la conduzione, difficile nella nostra città, di una famiglia di uomini e donne che cercavano di contrastare lo strapotere comunista mantenendo fede a quegli ideali ai quali tanti si erano sacrificati. Valido disegnatore, proveniva dall’Istituto d’arte di Modena, si è poi dedicato all’imprenditoria nella ceramica artistica diventando anche Presidente di CerArte, la prestigiosa Associazione modenese che raggruppa
le Ditte che si dedicano a quel settore così importante nell’economia modenese.

Casolari Paolo, giornalista professionista da oltre venti anni, ebbe il battesimo di cronista sulle pagine locali de “Il Giornale” di Indro Montanelli. Ha collaborato al settimanale economico “Terra e Vita”, con all’attivo inchieste sul crac Federconsorzi e la scoperta del sistema di truffe a catena in agricoltura. E’ stato responsabile per tre anni della testata giornalistica di “Telemodena”. A Roma ha lavorato presso l’ufficio Stampa della Regione Lazio. E’ stato consigliere Comunale al Comune di Modena. Ha all’attivo oltre 800 articoli pubblicati e 350 Tg. Dal Mese di Luglio 2007 è responsabile per la Provincia di Modena della nuova formazione politica voluta da Francesco Storace: “La Destra”.

Falzoni Cesare, di Finale Emilia. Per molti anni nel Movimento Sociale Italiano, e dal Congresso di Fiuggi in Alleanza Nazionale. Ininterrottamente, dal 1985 ad oggi, è stato Consigliere provinciale. E’ Presidente della Commissione consigliare Affari Istituzionali, controllo e garanzia alla Provincia di Modena. Partecipa anche alle commissioni; Attività e servizi Generali e alla Commissione, “Governo del territorio e tutela dell’ambiente”. E’ capogruppo di Alleanza Nazionale in quel consesso.

Borgatti Gianluca, di Finale Emilia. Attivo Consigliere Comunale, da molti anni, nel suo Comune. Dirige una casa editrice che ha pubblicato volumi particolarmente pregiati per la loro composizione grafica.

Cavazza Enzo, carpigiano. Uomo partito, almirantiano doc. Si salvò, in modo rocambolesco, nel Giugno 1945, dall’eccidio commesso dai partigiani nelle carceri di Carpi. Trascinatore, organizzatore, dedito completamente alla causa, non solo della sezione di Carpi ma di tutto il Movimento Sociale Italiano modenese.

Piccinini Cesare; è stato Segretario Provinciale della CISNAL, oltre che collaboratore del “Secolo d’Italia” e di “Azione Sindacale”.

Ledi Vittorio, carpigiano da sempre nel partito. Preziosissimo collaboratore in tutte le Direzioni di cui ha fatto parte; è stato consigliere comunale nei Comuni di Carpi e di Mirandola. Per lunghi anni Direttore politico del periodico del Msi, “Corriere Modenese”.

Orsi Dino e Rosanna, entrambi, marito e moglie, ex appartenenti alla Repubblica Sociale Italiana: carpigiani, da sempre nelle file del Partito al quale hanno dedicato veramente la loro vita. Sempre presenti a tutte le manifestazioni, si è dovuto anche a loro se la sezione del MSI di Carpi, oltre che ad Enzo Cavazza, fosse ritenuta una delle meglio organizzate d’Italia. Fedelissimi anche loro al Segretario Giorgio Almirante.

Bernardi Loredano, è stato uno dei sarti più noti della nostra città, esercitando la sua attività nel campo dell’alta moda per uomo e per donna, partecipando anche a sfilate di moda a SanRemo e in altre città. E’ stato uno degli organizzatori del Premio Principessa Carlotta per la moda, l’arte e lo spettacolo. Da sempre ha aderito al Movimento Sociale Italiano. Dopo la svolta di Fiuggi ha aderito ad Alleanza Nazionale coprendo anche la carica di consigliere circoscrizionale.

Vandelli Celso, di Serramazzoni: funzionario Anas del Comune appenninico, è stato per lungo tempo nei Direttivi Provinciali del Partito, portandovi sempre la sua bonarietà e la sua schiettezza. Ha ricoperto anche la carica di Consigliere Comunale del Comune di Serramazzoni

Galli Andrea, Laurea in Giurisprudenza. Da prima attivo nel Movimento Sociale Italiano. Aderisce ad Alleanza Nazionale. E’ membro dell’Assemblea Nazionale. E’ stato dirigente del F.U.A.N./ Giovane Destra; Fondatore di Alternativa Universitaria. Consigliere del MSI nella Circoscrizione Centro Storico dal 1985 al 1990. Presidente del Circolo “Prof. Antonio Ruini”. Consigliere comunale al Comune di Modena. Come imprenditore ha aperto e gestito locali, quali il Mascherella e il Sala Corse Club. E’ membro dell’Assemblea Nazionale di Alleanza Nazionale.

Aimi Enrico, Avvocato penalista. E’ stato collaboratore dell’Ateneo di Modena presso le cattedre di Diritto Internazionale e di Diritto Processuale. Attivo fin da giovane nelle principali organizzazioni della destra; su incarico di Gianfranco Fini (nel 1993) ha dato vita, a Modena e provincia, ad Alleanza Nazionale (che nascerà ufficialmente due anni dopo), di cui è stato ed è il Presidente provinciale. E’ inoltre membro dell’Assemblea Nazionale e del coordinamento regionale di An. Nel 2000 è stato eletto in Consiglio Regionale.

Greco Massimo, sin da giovanissimo entrò nel raggruppamento Giovanile del Msi diventandone uno degli esponenti di maggior spicco. Assieme al Padre Fausto lo desidero ricordare sempre presente a tutte le manifestazioni del Partito. Si trovò a frequentare il Liceo Classico Muratori durante gli anni della contestazione giovanile conducendo memorabili battaglie. Era seguito da tanti giovani che vedevano in Lui un trascinatore e un organizzatore di eccezionali qualità.
Laureatosi, dopo alcuni anni si trasferì a Trieste in qualità di giornalista al prestigioso quotidiano di quelle zone “Il Piccolo”, dove fece una brillante carriera. Attualmente ricopre la carica di Assessore della Cultura al Comune di Trieste.

Sciascia Adriano, Avvocato; sin dagli inizi degli anni 50 nel Movimento Sociale Italiano, dove ha ricoperto parecchi incarichi nella Direzione. Cattolicissimo e dotato di sensibilità ed umanità come pochi altri, era legato alla linea politica del Federale Luciano Sala. E’ scomparso, prematuramente alcuni anni orsono.

Grasso Giuseppe, ex combattente della Repubblica Sociale Italiana. Da sempre nel Movimento Sociale Italiano ha ricoperto varie cariche. E’ stato Segretario Provinciale della Cisnal. Ha lavorato per moltissimi anni alle Officine Maserati, dove, pur ricoprendo un ruolo difficile, specialmente negli anni 60 e 70, è sempre stato rispettato e benvoluto anche dagli avversari.

Sbrozzi Turno, Ingegnere. Uno dei più noti progettisti della nostra città. Specializzato nelle costruzioni in cemento armato, ha firmato grandi opere sul nostro territorio e al di fuori di esso. Sin dai primi anni 50 ha aderito al movimento giovanile della “Giovane Italia”. Nel Movimento Sociale ha ricoperto vari incarichi nelle Direzioni guidate dai Federali, Gianpaolo Manzini e Luciano Sala. Uomo di sport è stato anche Presidente della Federazione Italiana Canottaggio.

Pellacani Luca, di Sassuolo; proveniente dalle file dell’organizzazione giovanile del MSI, “Fronte della Gioventù”; a soli 22 anni diventò Consigliere Comunale al Comune di Sassuolo, succedendo al posto di Gianpaolo Gigli. Carica che poi ha portato avanti per altri anni.

Bertaglia Ugo, Avvocato. Entra nel FdG molto giovane e porta sempre la sua attività alle manifestazioni e nelle riunioni di partito. Dopo il Congresso di Fiuggi, entra nella nuova formazione della Fiamma Tricolore e diventa Segretario della sezione di Modena. In seguito passerà a Forza Nuova. Si presenta per i partiti dell’estrema destra nelle ultime tornate elettorali.

Rossi Pierfrancesco, Avvocato. Sin da giovanissimo entra nelle file del Fronte della Gioventù diventando ViceSegratario del Fronte durante la gestione di Michele Araldi. All’Università diventa Presidente del FUAN, riuscendo a portare la formazione di destra nell’ambiente universitario, a percentuali tra il 25-30%. Fa parte della costituente del Cartur. Dopo il Congresso di Fiuggi e con la fine del Msi entra nella formazione di Pino Rauti, Fiamma Tricolore entrando a far parte del Comitato Centrale del partito.

Rocchi Donatella, di Montecreto, una delle più volenterose attiviste del Partito. Organizzatrice e perfetta conduttrice, assieme a Segio Casacci, delle Feste Tricolori svoltesi a Montecreto, nei primi anni novanta, con la presenza dei vertici Nazionali del Partito. Segretaria della Sezione del Msi di Montecreto.

Baldessarri Gabriella, vedova di Franco Bartolamasi, Gabriella si è impegnata in politica dopo la scomparsa del marito raggiungendo, in Alleanza Nazionale, la carica di Vice- Sindaco al Comune di Guiglia dove risiede. Si è impegnata a tempo pieno a favore della sua comunità, avendo in carico anche le deleghe per la cultura, la pubblica istruzione e i serivizi sociali.

Il 17° Congresso del Movimento Sociale Italiano, tenutosi a Fiuggi dal 25 al 29 Gennaio 1995 sancise la fine del Partito che si trasforma definitivamente in Alleanza Nazionale. Il Congresso di Alleanza Nazionale, subito dopo l’ultima assise del Msi, elegge Fini primo Presidente della nuova formazione, viene così convalidata, creando non poche crisi di coscienza in tanti militanti missini, la cosiddetta “svolta governista” cominciando ad abbandonare le tradizioni post fasciste, dando molto spazio ai cattolici moderati e conservatori e trovandosi cosi praticamente a conformarsi in una sorta di partito liberal-conservatore. Aderisce poi al “Polo per le Libertà” costituendo, assieme a Forza Italia, CCD e CDU, la coalizione del centrodestra che inizialmente non avrà l’appoggio della Lega.
Il 3 Marzo 1995, Pino Rauti, che non aveva aderito alla nuova formazione di Allenza Nazionale, fonda il “Movimento Sociale- Fiamma Tricolore”. A seguito di una sentenza del Tribunale Civile di Roma del 2003, lo stesso Rauti fu espulso dal partito: Attualmente è Segretario del Partito Luca Romagnoli, che venne eletto Deputato al Parlamento Europeo nel 1999 e nel 2004.
Il Governo che si costituì dopo le elezioni del 1994, il primo Berlusconi e che portò al Governo per la prima volta gli ex missini, non ebbe vita lunga per la rissosità all’interno della maggioranza, dato che una parte degli alleati del centro-destra, Bossi e Buttiglione, decisero di unirsi al centro-sinistra mandando in quel modo Silvio Berlusconi all’opposizione.
A Modena si tennero le elezioni amministrative il 23 aprile 1995, con Alleanza Nazionale e Forza Italia uniti nella lista “Il Polo per Modena” che ottenne il 26,2% con 31.883 voti, la Lega Nord presentatasi da sola ebbe il 3,5%, mentre a sinistra il PDS, con 55.774 voti raggiunse il 45,9% e rifondazione comunista conquistò il 7,2%.
Furono eletti al Comune di Modena, Nicola Rossi e Mauro Sighinolfi e alla Provincia di Modena, Falzoni Cesare, Morandi Filippo, Pallotti Carlo e Verna Gianpaolo, tutti di Alleanza Nazionale.
Il Polo per Modena concquista la circoscrizione Centro storico con il 40,1% dei voti mentre la sinistra si ferma al 27,7%
Le votazioni per il Consiglio Regionale diedero, con leggerissime variazioni, gli stessi risultati delle amministrative.
Le elezioni politiche anticipate si tennero il 21 Aprile 1996 e videro lo scontro tra il Polo per le Libertà e l’Ulivo; il Polo raggiunse il 40,29% mentre l’Ulivo raggiunse il 38,74% con il sistema uninominale. Al proporzionale il PDS raggiunse il primo posto con il 21,06%, seguito da : Forza italia, 20,57%, Alleanza Nazionale 15,66%, Lega Nord 10,07%, Rifondazione comunista, 8,57%, lista mista con prodi 6,81%, CCD-CDU assieme, 5,84%, Lista rinnovamento-Dini 4,34%, Verdi 2,50%, Pannella-Sgarbi 1,88%, Mov. Soc.- Fiamma Tricolore di Rauti 0,91%.
A Modena e Provincia fu deludente il risultato di Forza Italia che raggiunse il 14,6%, bene Alleanza Nazionale con il 10,2, la Lega Nord spuntò lo 6,3%, la CDU il 4,4%. A sinistra il PDS raggiunse il 39,1%, Rifondazione Comunista il 7,6% e i popolari per Prodi il 6,9%.
Vince pertanto la coalizione di sinistra e nasce il governo presieduto da Romano Prodi.
Nel 1997 nascono altre due formazioni di estrema destra: la prima, “Fronte Sociale Nazionale” viene fondata da Adriano Tilgher proponendosi l’obiettivo di ripristinare lo stato sociale, alternativo a quello liberal-capitalista, in pratica uno Stato che abbia come finalità l’attuazione di se stesso e quindi un fine etico, immanente e continuo nel tempo il cui contenuto principale sia :”il bene del Popolo”. Negli anni 2003-2006 collaborerà con “Alternativa Sociale” di Alessandra Mussolini, stringendo alcune collaborazioni con la coalizione di centro destra, mantenendo però una linea politica di autonomia.
La seconda, fondata da Roberto Fiore e Massimo Morsello, “Forza Nuova” si colloca sulle posizioni di una “destra antagonista” che si caratterizza per una certa capacità di trovare nuovi interlocutori politici, raccogliendo adesioni nei settori della destra molto differenziati: riesce ad avere simpatie sia negli ambienti legati al tradizionalismo cattolico sia in quelli non cattolici. Pu avendo perso, in parte, lo slancio rivoluzionario iniziale, lo si può considerare come la principale forza della destra radicale in Italia. Aderisce al cartello, dal 2003 al 2006, di Alternativa Sociale assieme al Fronte Sociale Nazionale di Adriano Tilgher. La presenza alle elezioni di questi movimenti sarà abbastanza deludente poiché non riusciranno ad ottenere nesun seggio rimanendo in pratica sotto l’1%.
A Modena, Forza Nuova riuscì ad aprire una sua sede in Corso Adriano dove, nel giorno dell’inaugurazione, accaddero alcuni incidenti per la manifestazione organizzata dagli estremisti di sinistra che contestavano l’apertura di una sede “fascista” nella città “medaglia d’oro della resistenza”.
Nel 1999 si svolgono a Modena le elezioni amministrative abbinate a quelle Europee che diedero questi risultati: Alleanza Nazionale, con 9.616 il 9,2%, Forza Italia il 17,1%, La Lega Nord il 2,9%, il raggruppamento “Modena a colori” il 4,9%; a sinistra i DS (gli ex comunisti) raggiungono il 40,0%, I democratici, il 6, % e Rifondazione comunista il 4,9%.
Le elezioni europee diedero, in linea di massima, gli stessi risultati con, a destra un calo di Alleanza Nazionale a favore di Forza Italia e a sinistra un calo dei DS a favore dei Democratici.
In Consiglio Comunale entrarono per Alleanza Nazionale Paolo Casolari, Nicola Rossi e Gian Paolo Verna; in Consiglio Provinciale, Cesare Falzoni e Morandi Filippo. Alla Circoscrizione Centro Storico-San Cataldo fù eletto Presidente il rappresentante di Alleanza Nazionale, Carlo Pallotti.


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