Verso l’infinito
“<<sai
contare?>> chiese
Lewis Carroll, Alice nel
Paese delle Meraviglie
I paradossi di
Zenone
“Gli studiosi di greco
sono dei privilegiati; alcuni di loro conoscono il greco, e la maggior parte di
questi non conosce nient’altro”
Gorge Bernhard Shaw
Prendiamo in considerazione una freccia che
deve raggiungere una destinazione finale. Per raggiungere la sua destinazione
la freccia deve compiere prima metà della distanza compresa fra l’arciere e il
bersaglio, poi la metà della distanza che resta, poi la metà della metà, e così
via, all’infinito.
La feccia arriverà alla sua destinazione
soltanto dopo aver percorso una distanza infinita!!!!! E già! Infatti il tutto
può essere rappresentato dalla seguente serie infinita:
che è la serie geometrica di ragione ½ ,
quindi la sua somma infinita vale 1.
NOTA SULLA SERIE GEOMETRICA:
Serie
indeterminate
“Le serie divergenti sono
un’invenzione del diavolo, ed è una vergogna fondare su di esse qualsiasi
dimostrazione”
Niels Henrik Abel
“L’eternità è molto
noiosa, soprattutto verso la fine”
Woody Allen
Altri famosi paradossi hanno a che fare con
le serie indeterminate, alcune delle quali hanno sviato i più grandi
matematici. Si consideri la seguente serie:
S = 1 – 1 + 1 – 1 + 1 – 1
+ 1 - ………
Da questa serie segue:
- S = - 1 + 1 – 1 + 1 – 1
+ 1 – 1 + 1 – 1 + ….
Disponiamo le due serie nel seguente modo:
S = 1 – 1 + 1 – 1 + 1 – 1 + 1 - ………
- S = - 1 + 1 – 1 + 1 – 1 + 1
–…….
Sottraendo la riga inferiore da quella
superiore, otteniamo
S-(-S)=2S=1
Cioè
S
= ½
Possiamo anche riscrivere la serie
originale come:
S = (1 – 1) + (1 – 1) + (1
– 1) + ………
che fa zero, o anche come:
S = 1 + (– 1 + 1) + (– 1 +
1) + ………
Che fa uno.
In base al modo in cui viene manipolata
algebricamente, la serie vale 1 , 0 o ½. La serie è cioè indeterminata, e
non può essere uguagliata ad alcuno dei tre valori.
Serie armonica
“Anche dopo esservi stati
anni diecimila, come il sole brillando luminosi per innalzare a Dio preghiere,
non meno giorni abbiam di fila di quando la prima volta iniziammo festosi”
Amazing Grace, gospel
Un’altra famosa serie che sconcertò intere
generazioni di matematici è conosciuta come serie armonica:
Nel quattordicesimo secolo, il dotto francese
Nicola di Oresme, autore del Tractatus de
figuratione potentiarum et mensurarum, dimostrò che la serie armonica è
divergente, cioè che tende all’infinito quando il numero dei suoi termini tende
all’infinito.
La sua dimostrazione fu ottenuta raggruppando
i termini della serie nel modo seguente:
Si costruisca una seconda serie sostituendo
ogni denominatore all’interno di ogni parentesi sopra con il massimo
denominatore presente all’interno della parentesi stessa. Dunque:
Ovviamente, la somma all’interno di una
qualsiasi parentesi della seconda serie è minore della corrispondente somma
nella prima serie. Ne consegue che la seconda serie è minore della prima. Dato
che le somme fra parentesi nella seconda sono tutte uguali a 1/2 , è chiaro che
la seconda diverge. Di conseguenza anche la prima diverge, nonostante il fatto
che i suoi termini siano infinitesimali. La proprietà dei termini successivi di
una serie di essere progressivamente decrescenti, non costituisce dunque una
condizione sufficiente per la convergenza.
Quindi:
Bibliografia: “Il numero” di Midhat Gazalè
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