Leibniz e il triangolo
armonico
“La facoltà
che mette in moto l’invenzione matematica non è il ragionamento,
bensì l’immaginazione”
Augustus De Morgan
Gottfried Wilhelm Leibniz
Nato a Lipsia, fece studi di teologia,
legge, filosofia e matematica: per questo viene descritto come l’ultimo
grande erudito dotato di conoscenze universali. Il tratto più
caratteristico della personalità di Leibniz
è la fede in un ordine del mondo, dinamico e aperto all’invenzione
e alla possibilità.
Il problema e la
soluzione
Nel 1676 Leibniz
visitò Londra per la seconda volta. Huygens
gli aveva proposto il problema di trovare la somma dei reciproci dei numeri
triangolari: ossia,
Utilizzando un trucchetto
Leibniz scrisse ciascun termine come somma di due
frazioni:
quindi ho:
I termini in mezzo se ne vanno
(perché opposti) e quindi per n che tende all’infinito rimane 1-0
che moltiplica 2 quindi 2 è la somma infinita della serie.
Questo successo lo indusse a credere
ingenuamente che sarebbe stato in grado di trovare la somma di qualsiasi serie
infinita. La somma di serie fece poi di nuovo la sua comparsa a proposito del
triangolo armonico, le cui analogie con il triangolo aritmetico di Pascal affascinavano Leibniz.
TRIANGOLO ARITMETICO
TRIANGOLO ARMONICO
Nel triangolo aritmetico ciascun elemento
(tranne quelli che si trovano nella prima colonna) è uguale alla
differenza tra il termine immediatamente al di sotto di esso e quello alla
sinistra di quest’ultimo; nel triangolo armonico ciascun termine (tranne quelli
che si trovano nella prima fila) è uguale alla differenza tra il termine
immediatamente al di sopra di esso e il termine alla destra di
quest’ultimo. Inoltre nel triangolo aritmetico ciascun elemento (tranne
quelli che si trovano nella prima colonna o nella prima fila) è uguale
alla somma di tutti i termini della linea sovrastante che vanno da quello
immediatamente al di sopra di esso verso sinistra, mentre nel triangolo
armonico ciascun elemento è uguale alla somma di tutti i termini della
linea sottostante che vanno dal termine immediatamente al di sotto di esso
verso destra. Poiché in quest’ultimo caso il numero dei termini
è infinito, Leibniz ebbe modo di esercitarsi
nel calcolare somme di serie infinite. La serie della prima riga è la
serie armonica, che diverge; su tutte le altre righe la serie converge. I
numeri della seconda riga sono la metà dei reciproci dei numeri
triangolari, e Leibniz sapeva che la somma di questa
serie è uguale a 1. I numeri della terza riga sono un terzo dei
reciproci dei numeri piramidali:
e il triangolo armonico mostra che la somma
di questa serie è uguale a 1/2 ; i numeri della quarta fila sono un
quarto dei reciproci dei numeri figurati corrispondenti all’analogo
quadri-dimensionale del tetraedro, e la loro somma è uguale a 1/3 ; e così via, per tutte le righe
successive del triangolo armonico.
I numeri della n-esima fila diagonale di questo
triangolo sono i reciproci dei numeri della corrispondente n-esima riga
diagonale del triangolo aritmetico divisi per n.
Bibliografia:“Storia della matematica” di Carl B. Boyer Oscar saggi mondadori
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