L’epoca di
Eulero
“Ci sono alcuni misteri
che la mente umana non penetrerà mai. Per convincercene non dobbiamo fare altro
che gettare un’occhiata alle tavole dei numeri primi. Ci accorgeremo che non
regna ne ordine ne legge”.
Leonhard Euler
La vita di
Eulero
Il padre di Eulero era un pastore
protestante che, come il padre di Jacques Bernoulli, sperava che il figlio entrasse
nella carriera ecclesiastica. Il giovane Eulero, però, studiò sotto la guida di
Jean Bernoulli, collaborò con i suoi figli Nicolaus e Daniel, e attraverso
costoro scoperse la propria vocazione. Godette di un’educazione di vasto
respiro, poiché allo studio della matematica aggiunse quello della teologia,
della medicina, dell’astronomia, della fisica e delle lingue orientali. Nel
1730 Eulero si
trovò ad occupare all’accademia di Pietroburgo la cattedra di filosofia
naturale. All’età di 26 anni si ritrova ad essere il matematico più importante
dell’accademia. Sposatosi, si dedicò alla pura ricerca matematica, e ad
allevare una famiglia di tredici figli. Nel 1735 aveva perduto la vista
dell’occhio destro, riguardo questo fatto lo stesso Eulero si pronunciò:<<
così avrò minor occasione di distrarmi>>. Durante la sua vita pubblicò
più di 500 lavori, tra libri e articoli, e per quasi mezzo secolo dopo la sua
morte fra le pubblicazioni dell’Accademia di Pietroburgo continuavano ad
apparire i suoi lavori. Eulero morì a 76 anni improvvisamente mentre prendeva
il tè in compagnia di uno dei suoi nipoti.
La somma dei
reciproci dei quadrati perfetti
“Il
matematico è assolutamente libero, entro i limiti della sua immaginazione, di
costruire i mondi che più gli piacciono. Quello che immagina è materiale per il
suo capriccio e basta; infatti non sta scoprendo nuovi
principi fondamentali dell'universo né si sta avvicinando alla conoscenza di
Dio. Se riesce a trovare, sperimentalmente, insiemi di entità che obbediscono
allo stesso schema logico delle sue entità matematiche, allora ha applicato la
sua matematica al mondo esterno; ha creato una nuova branca delle scienze.”
William Navin Sullivan
Uno dei problemi che Eulero affrontò fu di riuscire
a determinare la seguente somma infinita:
Eulero prese le mosse dal noto sviluppo in
serie:
L’uguaglianza sin(z)=0 poteva allora essere
concepita come l’equazione polinomia infinita:
(ottenuta dividendo tutto per z), oppure, sostituendo
z2 con w, come l’equazione:
In base alla teoria delle equazioni
algebriche è noto che, se il termine costante è 1, la somma dei
reciproci delle radici è uguale al coefficiente del termine lineare cambiato di
segno: in questo caso 1 / (3!). Si sa, inoltre, che le radici dell’equazione
nell’incognita z sono date da p,2p,3p, e così via; pertanto le radici
dell’equazione nell’incognita w sono p2,(2p)2,(3p)2, e così via. Dunque:
ossia
La formula di
Eulero
“Chi
non apre con devozione un libro di matematica e non lo legge come la parola di
Dio, costui non l'intende.”
Friedrich Leopold von Hardenberg
Una formula molto importante scoperta da
Eulero è la seguente:
dove i = (-1)^(1/2) è il numero immaginario.
Se poi pongo x = p ottengo la
relazione di Eulero (una formula di estrema bellezza):
La formula lega i cinque numeri più
importanti della matematica : 0, 1 , i, e, p .
Dimostriamo la formula di Eulero partendo
dallo sviluppo in serie dell’ esponenziale:
quindi esprimendo e^(ix) ho che:
sviluppando le potenze e raggruppando gli i ho:
Riconoscendo lo sviluppo le
coseno nella prima parentesi e lo sviluppo del seno nella seconda ho trovato la
formula di Eulero.
Bibliografia: “Storia della matematica” di
Carl B.Boyer
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