Chitosan e polimeri biodegradabili
Questo articolo, è tratto da: “Study on mechanical properties of photocured films of Chitosan/PVA
and PEO/PVA blend with acrylic monomers” di Shaheda Ferdous, A.I. Mustafa and
Mubarak A. Khan.
La
traduzione e la rielaborazione qui presentata è stata eseguita da:
Andrea Adelmo Asci, Francesco Massimino, Simone Muratori (studenti al secondo
anno del corso di laurea in scienza dei materiali all’università
di Torino).
Introduzione
La
fotopolimerizzazione è un processo di
polimerizzazione indotto dalla luce su polimeri fotoreticolanti
che possiedono gruppi funzionali sensibili alla radiazione ultravioletta. Se
tali gruppi funzionali sono in numero superiore a due per
ciascuna catena, si avrà la formazione di un
reticolo tridimensionale attivato da un fotoiniziatore.
La
chitina è il secondo polimero più abbondante in natura ed
è un polisaccaride lineare caratterizzato da legami 2-acetamido-2-deossi-D-glicosidici.
Il prncipale derivato della chitina è il chitosan, prodotto dalla deacetilazione
della chitina. La sua struttura principale corrisponde ad una catena lineare di
residui 2-ammino-2-deossi-D-glucopiranosi legati da
legami ß-1-4. Sia la chitina che il chitosan
hanno innumerevoli applicazioni e sono biodegradabili. La chitina è
ricavata dagli scarti di lavorazione dei gamberetti, abbondantissimi in ogni
parte del mondo.
Le
miscele di biopolimeri con polimeri comuni sono di
grande importanza per la sintesi di materiali biodegradabili. L'alcol
polivinilico (PVA) è un polimero idrosolubile in grado di formare
polimeri reticolati sotto l'azione della radiazione solo se allo stato fuso o
in soluzione acquosa, e che risulta reticolato allo stato solido a
Come
sintetizzare le pellicole
Il
chitosan è stato è stato estratto dai
carapaci di gamberetti, lavati in acqua calda e asciugati in forno a
Dopo
24 ore le pellicole polimerizzate sono state testate.
Risultati
dei test eseguiti sulle pellicole
I
risultati migliori sono stati ottenuti per miscele chitosan/PVA
e PEO/PVA in rapporto 14,29/85,71; tra le due miscele quella di chitosan è nettamente migliore per quanto riguarda
le proprietà tensili.
Per
quanto riguarda la composizione di EHA/EHMPTA migliori risultati sono stati
ottenuti con una 25/73 (+2% di fotoiniziatore) con 6
passaggi agli UV per il chitosan/PVA e 8 passaggi per
il PEO/PVA.
Autori:
Andrea Adelmo Asci
Francesco Massimino
Simone Muratori