"SCHLOMO"
Antonio M. Ferreri

La psicologia umanistica

Storia della
Psicologia


 Carl  R.  Rogers

 

I fondatori della psicologia umanistica

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Gordon W. Allport I

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Gordon W. Allport II

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Abraham H. Maslow I

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Abraham H. Maslow II

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Rollo May

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Carl R. Rogers

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La psic. umanistica come "terza forza"

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Principi base condivisi

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Olismo

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Fiducia nella tendenza attualizzante

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Fiducia nella capacità di autodeterminazione

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Centralità della persona e della relazione

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Riferimento all'appr. fenomenologico

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La nascita della psicologia umanistica I

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La nascita della psicologia umanistica II

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La nascita della psicologia umanistica III

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Una prima introduzione

Sviluppatasi negli Stati Uniti intorno agli anni Cinquanta-Sessanta, la psicologia umanistica diventa un vero e proprio movimento psicologico nel 1962, quando un gruppo di psicologi si riunisce attorno ad Abraham Maslow (1908-1970 – www.maslow.com  e www.nidus.org) per fondare una nuova associazione.

Presto questo movimento viene denominato la “terza forza” della psicologia, alternativa alla psicologia oggettivistica e meccanomorfica del comportamentismo e al freudismo ortodosso.

Gli psicologi e psicoterapeuti che si riconoscono in questo movimento condividono idee e principi che li distinguono nettamente dal resto della comunità scientifica psicologica, ma non hanno di fatto un unico punto di riferimento teorico e metodologico. Il principale e comune obiettivo è, comunque, quello di esplorare le caratteristiche del comportamento e la dinamica delle emozioni di una vita umana piena e sana.

Nello statuto della “American Association for Humanistic Psychology” si legge: «Come ‘terza forza’ della psicologia contemporanea, [la psicologia umanistica] si interessa di argomenti che hanno avuto uno spazio limitato nelle teorie e nei sistemi esistenti: ad esempio, amore, creatività, sé, crescita, organismo, bisogno fondamentale di gratificazione, autorealizzazione, valori superiori, essere, divenire, spontaneità, gioco, umorismo, affetto, naturalezza, calore, trascendenza dell’io, oggettività, autonomia, responsabilità, significato, fair-play, esperienza trascendentale, esperienza culminante, coraggio e concetti relativi».

Gli elementi che accomunano tutti i diversi approcci umanistici sono:

·      la centralità e l’unità della persona: il centro di interesse psicologico diventa la persona come individuo unico e peculiare, “l’unico membro della sua classe”. In questo quadro è solo l’incontro io-tu, ‘da persona a persona’ a dare significato alla relazione psicologica; per poter afferrare l’esperienza soggettiva è necessario che lo psicologo/psicoterapeuta riesca a condividere il mondo dell’altro come ‘un tutto in relazione’, trascendendo la dicotomia ‘oggettivo-soggettivo’. Il punto di riferimento è l’opera di Martin Buber (1878-1965) e specificamente la forte sottolineatura data da questo autore al rapporto “io-tu” come condizione essenziale per promuovere il pieno sviluppo di ogni persona (1957);

·      il riferimento all’approccio fenomenologico: «Qualsiasi terminologia venga preferita, tutti [gli psicologi umanistici] sembrano d’accordo sull’inevitabile unicità della consapevolezza umana e sull’importanza della comprensione del tipo di percezione della realtà che ha una determinata persona, se vogliamo capire realmente il suo comportamento» (Tageson, p. 33). È il cliente il vero esperto della propria esperienza personale; il significato dell’esperienza del cliente è nell’esperienza stessa; per lo psicologo e lo psicoterapeuta è centrale comprendere in modo empatico la “struttura di riferimento interna” del cliente stesso;

·      la rilevanza data alla tendenza alla realizzazione e alla crescita (Maslow, 1970): ogni persona ha dentro di sé la tendenza alla crescita, alla autoregolazione, alla autorealizzazione; ha, inoltre, la capacità di autoconsapevolezza. Un contributo particolarmente significativo in questa direzione viene dalle ricerche del neurologo clinico Kurt Golstein (1878-1965) e dalla formulazione della sua “teoria organismica”;

·      la fiducia nella capacità umana di autodeterminazione: le persone non sono determinate solo dal loro passato o dal loro ambiente, ma sono agenti attivi nella costruzione del loro mondo.

Tra il 1957 e il 1958 Maslow e Clark Moustakas organizzano a Detroit due meeting per gli psicologi interessati a fondare un’associazione professionale dedita a una visione umanistica della psicologia e della psicoterapia.

Nel 1962 questo movimento diventa ufficialmente la “American Association for Humanistic Psychology”. Il primo numero della rivista «The Journal of Humanistic Psychology» era già uscito nella primavera del 1961.

Nel 1964 a Old Saybrook, nel Connecticut, si tiene la prima conferenza che raccoglie psicologi (tra cui Gordon Allport, J.F.T. Bugental, Charlotte Buhler, Abraham Maslow, Rollo May, Gardner Murhpy, Henry Murray e Carl R. Rogers) e umanisti provenienti da altre discipline (come Jacques Barzun, Rene Dubos e Floyd Matson) (vedi ahpweb.org/aboutahp/whatis.htm). Nell’agosto 1970 si tiene presso la Nuova Università di Amsterdam il primo congresso internazionale di psicologia umanistica.

Negli anni successivi sono soprattutto Maslow, Rollo May (1909-1994) e Carl R. Rogers (1902-1987) i propulsori di questo nuovo movimento.

Ribadendo la diversità del nuovo movimento dalla vecchia psicologia, Maslow scrive: «Devo confessare che sono giunto a ritenere questa tendenza umanistica nel campo psicologico una rivoluzione nel più vero e antico senso del termine, nel senso in cui Galileo, Darwin, Einstein, Freud e Marx hanno compiuto rivoluzioni; vale a dire, nel senso di modi nuovi di percepire e pensare, immagini nuove dell’uomo e della società, concezioni nuove dell’etica e dei valori, direzioni nuove lungo le quali muovere» (tr. it., 1971, p. 5).

Da un punto di vista strettamente psicoterapeutico, già durante gli anni Quaranta e poi tra i Cinquanta e i Sessanta Carl Rogers introduce un nuovo modo di intendere e fare psicoterapia: la Psicoterapia Centrata sulla Persona.

Rollo May riprende specificamente la psicoanalisi esistenziale europea.

Fritz Perls (1893-1970) sviluppa la terapia della Gestalt.

La “terza forza” ha di fatto generato un largo spettro di approcci che si espandono sempre più: tra questi, la bioenergetica  (Wilhem Reich e Alexander Lowen), il movimento della consapevolezza sensoriale (Moshe Feldenkreis), il focusing (Eugene Gendlin), la psicologia di incontro (Carl R. Rogers e Will Schults) la terapia razionale-emotiva (Albert Ellis), la terapia della realtà (William Glasser), la psicosintesi (Roberto Assagioli), la logoterapia (Viktor Frankl), la terapia familiare (Virginia Satir), la programmazione neuro-linguistica (Richard Bandler e John Grinder).

Informazioni sui teorici della psicologia umanistica possono essere trovate sul sito www.csun.edu/~hbhlt058/ahp.

Tra le riviste più significative che pubblicano i lavori degli psicologi e psicoterapeuti umanistici ricordo:

·        «Journal of Humanistic Psychology»: fondato nel 1961 da Abraham Maslow e Anthony Sutich è l’organo ufficiale della “Association for Humanistic Psychology. Il direttore in carica in questo momento è Thomas Greening; attualmente è al suo 41° volume.

·        «Human Potential Journal of Humanistic Psychology»

·        «Self & Society: European Journal of Humanistic Psychology»

·        «The Humanistic Psychologist», organo ufficiale della Divisione 32 di Psicologia Umanistica della “American Psychological Association” fondata nel 1972; il direttore attuale della rivista è Christopher M. Aanstoos.

·        «The Journal of Traspersonal Psychology»

In Giappone la “Association for Japanese Humanistic Psychology” pubblica «The Japanese Journal of Humanistic Psychology».

Si può consultare una bibliografia sulla psicologia umanistica al sito ahpweb.org/pub/bibliography.html.

Nel dipartimento delle raccolte della biblioteca “Donald C. Davidson” dell’università della California di Santa Barbara (UCSB) sono conservati gli “archivi di psicologia umanistica” (AHP). Costruiti nel 1986, scopo di questi archivi è di raccogliere, organizzare, conservare e rendere disponibili agli studiosi le fonti primarie connesse agli sviluppi della psicologia umanistica.

Informazioni specifiche su Rogers possono essere trovate sul sito della figlia Natalie. Tra l’altro, dal 25 al 28 luglio 2002 si terrà all’università della California di San Diego (UCSD), La Jolla, un simposio in onore del Centenario della nascita di Rogers.

Un ottimo sito dove si può trovare una bibliografia completa di (e su) Rogers è www.pfs-online.at, specificamente members.1012surfnet.at/pfs/indexbiblios.htm

Alcuni testi di Maslow e Rogers possono essere trovati al sito curato da Christopher D. Green “Cassics in the History of Psychology.

Bibliografia

Buber M. (1923), Io e tu; tr. it in Il principio dialogico e altri saggi, Milano, San Paolo, 1993, pp. 59-157.

Buhler C., Allen M., Introduzione alla psicologia umanistica, Roma, Armando, 1972.

Ehrenwald J. ed., The History of Psychotherapy, Northwale, NJ, Jason Aronson Inc., 1991.

Frankl V.E., Alla ricerca di un significato della vita, Mursia, 1990.

Frankl V.E., Kreuzer F., In principio era il senso. Dalla psicoanalisi alla logoterapia, Queriniana, 1995.

Gendlin E. (1978, 1981), Focusing, Roma, Astrolabio, 2001.

Giordani B., Psicoterapia umanistica da Rogers a Carkhuff, Assisi, Cittadella Editrice, 1988.

Hilgard E.R., Psychology in America. A Historical Survey, San Diego, Harcourt Brace Jovanovich Publishers, 1987.

Lowen A., Bienergetica, Milano, Feltrinelli, 1983.

Lowen A., Arrendersi al corpo. Il processo dell’analisi bioenergetica, Roma, Astrolabio, 1994.

Maslow A.H. (1962, 1968), Verso una psicologia dell’essere, Roma, Astrolabio, 1971.

Maslow A.H. (1970), Motivazione e personalità, Roma, Armando.

Mecacci L., Storia della psicologia del Novecento, Roma-Bari, Laterza, 1992.

Perls F., La terapia della Gestalt. Testimone oculare della terapia, Roma, Astrolabio, 1977.

Perls F., La terapia gestaltica parola per parola, Roma, Astrolabio, 1980.

Reisman J.M. (1991), Storia della psicologia clinica, Milano, Raffaello Cortina editore, 1999.

Rice L.N., Greenberg, Approccio umanistico alla psicoterapia, in Freedheim D.K. ed. (1992), Storia della psicoterapia. Un secolo di cambiamenti, Roma, Edizioni Scientifiche Magi, 1998, pp. 217-246.

Rogers C.R. (1942), Psicoterapia di consultazione, Roma, Astrolabio, 1971.

Rogers C.R. (1951), Terapia centrata sul cliente (a cura di Lucia Lumbelli), Firenze, La Nuova Italia Editrice, 1997.

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Rogers C.R., Kinget M. (1965), Psicoterapia e relazioni umane, Torino, Bollati Boringhieri, 1975

Tageson W.C., Humanistic Psychology: A Synthesis, Homewood, IL, Dorsey Press, 1982.

Zimring F.M., Raskin N.J., Carl Rogers e la terapia centrata sul cliente/persona, in Freedheim D.K. ed. (1992), Storia della psicoterapia. Un secolo di cambiamenti, Roma, Edizioni Scientifiche Magi, 1998, pp. .

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