MINISTERO DELL'INTERNO - DIREZIONE GENERALE AFFARI DEI CULTI

 

CIRCOLARE N. 97 DEL 05/10/1996

AI SIGNORI PREFETTI DELLA REPUBBLICA

LORO SEDI

AL SIG. COMMISSARIO DEL GOVERNO PER LA PROVINCIA DI TRENTO

TRENTO

AL SIG. COMMISSARIO DEL GOVERNO PER LA PROVINCIA DI BOLZANO

BOLZANO

AL SIG. PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA

AOSTA

 

OGGETTO: Ricognizione degli edifici di culto cattolico presenti nel territorio nazionale.

 

La fondamentale importanza che ha avuto e continua ad avere la religione cattolica nel percorso storico-culturale della nazione è testimoniata, nella sua forma più evidente, dalla diffusa collocazione di numerosi luoghi di culto spesso espressione di un patrimonio di notevole rilevanza, quale è quello costituito da chiese monumentali nelle quali sono conservate opere artistiche di inestimabile valore.

La diffusione degli edifici di culto cattolico ha risentito, peraltro, dei mutamenti urbanistici che hanno determinato una diversa distribuzione della popolazione sul territorio: è nota, infatti, la progressiva espansione delle periferie soprattutto nelle grandi città.

Tale fenomeno ha comportato la realizzazione di nuovi centri di attività religiosa e socio-pastorale, che vanno ad aggiungersi a quelli preesistenti e che costituiscono una componente di aggregazione di preminente importanza soprattutto laddove maggiormente è avvertita la mancanza di infrastrutture sociali.

Alla luce di dette considerazioni, si è giunti nella determinazione di promuovere una ricognizione di tali realtà, sia di quelle che godono di un riconoscimento proprio - per le quali si è già in possesso dei relativi dati che andranno comunque verificati all'attualità - sia per quelle che costituiscono realtà esistenti solo canonicamente.

Riveste preminente importanza per la rilevazione l'accertamento della titolarità del diritto di proprietà dell'edificio sacro, considerato che - contrariamente a quanto potrebbe ritenersi - gli edifici in questione non sempre appartengono agli enti ecclesiastici.

Infatti giova ricordare che con le c.d. leggi eversive dell'asse ecclesiastico, nella seconda metà del secolo scorso, furono soppressi gli ordini religiosi ed i relativi beni incamerati dallo Stato. Una parte di tale patrimonio rimase al Demanio, un'altra, costituita principalmente dagli edifici ex conventuali, fu acquisita in massima parte da Comuni e Province e, un'altra ancora, comprendente le chiese ex conventuali ed altri beni di varia, natura fu appresa dalle "aziende di culto" variamente denominate.

Occorre sottolineare, inoltre, che gli edifici destinati all'esercizio del culto cattolico sono pervenuti in proprietà anche alle Regioni a seguito della soppressione delle Opere Pie e degli Enti ospedalieri.

Peraltro, il patrimonio già appartenente alle cennate aziende di culto variamente denominate è confluito, per effetto della legge n.222/1985, all'Ente Fondo Edifici di Culto, che, come noto, è gestito, in sede centrale, da questa Direzione Generale e, in periferia, dai Prefetti (art.57).

Con riguardo alla proprietà immobiliare del predetto Fondo, occorre integrare le notizie sinora acquisite con quelle riferite agli edifici chiesastici indicati negli acclusi prospetti provinciali e ricavati dai repertori degli ordini religiosi a suo tempo soppressi, per i quali si dovrà procedere ad accurati accertamenti da svolgersi secondo le modalità elencate nella scheda "A" . Tali notizie andranno a completare il quadro conoscitivo delle chiese di proprietà del Fondo, per le quali è stata richiesta la regolarizzazione dei rapporti con l'Autorità ecclesiastica mediante la stipula dei relativi atti di concessione in uso.

Per le altre chiese si individuano i dati più significativi da acquisire per la ricognizione in parola:

1) Denominazione ed ubicazione dell'edificio sacro

2) Proprietà della Chiesa e apertura o meno al culto.

Per ottenere i suddetti elementi ricognitivi, che consentiranno di avere un quadro completo di tutto il fenomeno, si prega di voler disporre gli opportuni accertamenti avvalendosi della collaborazione degli Enti locali, dell'Autorità ecclesiastica locale e delle Soprintendenze ai Beni Culturali.

Con l'occasione, si prega di far conoscere se esistono provvidenze regionali per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici sacri, trasmettendo, in caso affermativo, il testo di legge.

A fini di uniformità, ma anche per facilitare la catalogazione ed aggregazione dei dati che perverranno a questa Direzione Generale è stata predisposta l'allegata scheda "B" da utilizzare, una per ciascuna entità, per quest'ultima indagine.

Nel ringraziare per la collaborazione che verrà prestata si sottolinea l'importanza che la rilevazione in questione riveste per questa Direzione, chiamata istituzionalmente ad approfondire tutte le tematiche relative alla materia dei culti.

Firmato: IL DIRETTORE GENERALE

(De Feis)

 

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