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Lo hanno soprannominato “er ranocchietta” forse perchè da più
di dieci anni non fa che saltare di macchina in macchina. Ma l’altra
notte gli agenti del Gruppo Intervento Traffico dei Vigili urbani hanno
frenato la sua corsa. Dopo “l’onorevole” è stato bloccato anche
lui, l’altro abusivo storico fra i tassisti romani, il sessantenne
Arnaldo Pinta. Un’auto civetta, priva di contrassegni, lo ha sorpreso
passata la mezzanotte nei pressi della Stazione Termini. Pinta aveva
appena caricato a bordo un turista americano ed era diretto
all’aeroporto di Fiumicino dove peraltro un’ordinananza emessa un
mese fa dal questore gli vieta di mettere piede fino a giugno 2005.
Vista la sua resistenza, sono dovuti intervenire in sedici fra uomini
del Git e vigili. «E’il caso di dire che si tratta di una nostra
vecchia conoscenza- racconta il comandante Guido Buttarelli, che ha
guidato le operazioni- secondo le ultime indagini che abbiamo fatto con
l’aiuto della motorizzazione, a suo nome risultano intestati ben 32
veicoli».
Quando lo hanno fermato, Pinta si è difeso dicendo di lavorare
nell’interesse dei cittadini e quando gli agenti gli hanno ritirato la
patente ha cominciato a inveire pesantemente. Il ritiro scadrà fra
sessanta giorni ma prima di tornare a guidare una macchina, l’abusivo
dovrà prima regolare i conti anche con il Ministero dei Trasporti che
gli ha sospeso da tempo anche la carta di circolazione. Nella stessa
notte sono stati effettuati altri quaranta controlli su altrettanti taxi,
stavolta regolari.
Undici di questi applicavano tariffe superiori a quelle previste, alcuni
avevano il tassametro spento, altri ancora mal regolato. Anche il
sindaco Walter Veltroni si è detto soddisfatto del blitz, definendolo
«una lotta per proteggere chi svolge onestamente il mestiere di
tassista e anche per tutelare gli utenti e difendere così l’immagine
della città».
Fe. Ro.
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