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di BEATRICE PICCHI
C’è da tirare un sospiro di sollievo: chi nel bel mezzo del mese
d’agosto ha percorso le corsie preferenziali come fosse un autobus,
non si vedrà decurtare due punti dalla patente, dovrà solo pagare la
multa raddoppiata di 68,25 euro. I nomi dei trasgressori saranno
annullati, cancellati, non arriveranno mai nell’archivio della
Motorizzazione. La cancellazione di punti rimane, invece, per chi sosta
e lascia l’auto nelle corsie, come negli spazi delle fermate e dei
disabili, lungo i binari o negli spazi dei taxi.
In tempi di condoni, questo è proprio quello di cui gli automobilisti
avevano bisogno. Il fatto è che il nuovo codice della strada, entrato
in vigore il 13 agosto, ha creato confusione ai comandi della polizia
municipale, tra i vigili per strada, tra gli ispettori dell’Atac, e
paura tra i romani certi di cavarsela, prima o poi. Romano Celli,
vicecomandante della Polizia Municipale, assicura e rassicura «le poche
decine di trasgressori scoperti e multati che non perderanno punti, i
vigili urbani non inoltreranno alla Motorizzazione alcun verbale
riguardo il transito sulle corsie riservate. Per questo ho già inviato
una serie di circolari a tutti i gruppi».
La confusione nasce dal fatto che ci sono due articoli che sullo stesso
argomento, le corsie riservate ai mezzi pubblici, danno opposte
indicazioni: il 7 prevede che il trasgressore paghi solo la multa, il
146 comma due che si meriti anche la decurtazione di un paio di punti.
C’è voluta una circolare del Ministero dell’Interno (la numero
300/A/1/43791/109/16/1, del primo settembre) per chiarire le idee. Nella
circolare, infatti, è spiegato che il transito nella corsia
preferenziale è già regolato, e quindi multato, da un’ordinanza di
regolamentazione del traffico emanata dall’ente proprietario della
strada.
Niente paura insomma per quell’indicazione alla fine del verbale,
scritta in stampatello “la violazione dell’articolo 7 comporta la
decurtazione di due punti”, rimarrà lettera morta.
«Tanto più che la decurtazione dei punti - spiega il comandante del
Git, Carlo Buttarelli - avviene solo al termine di un lungo
procedimento. Primo: il pagamento della multa, che comunque avviene
entro sessanta giorni dalla data della notifica. Secondo: se
l’automobilista fa ricorso bisogna aspettare l’esito della sentenza
del Prefetto o del giudice di pace. Solo a questo punto i vigili possono
trasmettere il verbale al Dipartimento trasporti terrestri, che fa capo
al Ministero dell’Interno, quello che si chiama ancora Motorizzazione».
Tutto chiaro? Adesso forse sì. «Nella tabella modificata dalla legge
conversione, e allegata all’articolo 126 bis, è indicato in maniera
chiara e precisa che la decurtazione dei punti vale solo per chi sosta
nelle corsie riservate ai mezzi pubblici», precisa il comandante
Buttarelli per il quale «le incongruenze di questo nuovo codice della
strada sono infinite». Intanto i trasgressori delle corsie, oltre
settecentomila quelli tanati ogni anno dagli ispettori di Trambus, sono
avvisati.
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