Venerdi 19 Settembre 2003
Nulla di invariato invece per chi lascia l’auto negli spazi riservati a bus, disabili, taxi e lungo i binari del tram
Corsie preferenziali, condonati i punti
Niente detrazioni sulle patenti, solo la multa per i trasgressori di agosto

di BEATRICE PICCHI


C’è da tirare un sospiro di sollievo: chi nel bel mezzo del mese d’agosto ha percorso le corsie preferenziali come fosse un autobus, non si vedrà decurtare due punti dalla patente, dovrà solo pagare la multa raddoppiata di 68,25 euro. I nomi dei trasgressori saranno annullati, cancellati, non arriveranno mai nell’archivio della Motorizzazione. La cancellazione di punti rimane, invece, per chi sosta e lascia l’auto nelle corsie, come negli spazi delle fermate e dei disabili, lungo i binari o negli spazi dei taxi.
In tempi di condoni, questo è proprio quello di cui gli automobilisti avevano bisogno. Il fatto è che il nuovo codice della strada, entrato in vigore il 13 agosto, ha creato confusione ai comandi della polizia municipale, tra i vigili per strada, tra gli ispettori dell’Atac, e paura tra i romani certi di cavarsela, prima o poi. Romano Celli, vicecomandante della Polizia Municipale, assicura e rassicura «le poche decine di trasgressori scoperti e multati che non perderanno punti, i vigili urbani non inoltreranno alla Motorizzazione alcun verbale riguardo il transito sulle corsie riservate. Per questo ho già inviato una serie di circolari a tutti i gruppi».
La confusione nasce dal fatto che ci sono due articoli che sullo stesso argomento, le corsie riservate ai mezzi pubblici, danno opposte indicazioni: il 7 prevede che il trasgressore paghi solo la multa, il 146 comma due che si meriti anche la decurtazione di un paio di punti. C’è voluta una circolare del Ministero dell’Interno (la numero 300/A/1/43791/109/16/1, del primo settembre) per chiarire le idee. Nella circolare, infatti, è spiegato che il transito nella corsia preferenziale è già regolato, e quindi multato, da un’ordinanza di regolamentazione del traffico emanata dall’ente proprietario della strada.
Niente paura insomma per quell’indicazione alla fine del verbale, scritta in stampatello “la violazione dell’articolo 7 comporta la decurtazione di due punti”, rimarrà lettera morta.
«Tanto più che la decurtazione dei punti - spiega il comandante del Git, Carlo Buttarelli - avviene solo al termine di un lungo procedimento. Primo: il pagamento della multa, che comunque avviene entro sessanta giorni dalla data della notifica. Secondo: se l’automobilista fa ricorso bisogna aspettare l’esito della sentenza del Prefetto o del giudice di pace. Solo a questo punto i vigili possono trasmettere il verbale al Dipartimento trasporti terrestri, che fa capo al Ministero dell’Interno, quello che si chiama ancora Motorizzazione».
Tutto chiaro? Adesso forse sì. «Nella tabella modificata dalla legge conversione, e allegata all’articolo 126 bis, è indicato in maniera chiara e precisa che la decurtazione dei punti vale solo per chi sosta nelle corsie riservate ai mezzi pubblici», precisa il comandante Buttarelli per il quale «le incongruenze di questo nuovo codice della strada sono infinite». Intanto i trasgressori delle corsie, oltre settecentomila quelli tanati ogni anno dagli ispettori di Trambus, sono avvisati.