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di MATTEO ALVISI
I cittadini continuano ad avere una percezione alquanto negativa dei
servizi erogati dal Comune. Almeno è proprio questo quel che emerge dal
Rapporto dell’Agenzia per il controllo sui Servizi Pubblici Locali. La
pulizia delle strade, la viabilità, la circolazione stradale e la
gestione dell’illuminazione pubblica non sono all’altezza delle
aspettative del cittadino. Solo l’acqua (servizio idrico nella sua
totalità) supera a pieni voti l’accurato esame annuale
dell’Agenzia. Anche se proprio le tariffe dell’acqua, come spiega
l’assessore Causi, «le meno care del mondo», sono destinate ad
aumentare, nell’arco dei prossimi 6 anni, del 30 per cento.
«Ho studiato con estremo interesse i risultati finali di questa
indagine – dice Walter Veltroni - perché rappresentano il quadro dei
servizi che sono migliorati e quelli invece su cui bisogna ancora
lavorare. La qualità della vita del cittadino si rispecchia
direttamente sulla buona funzionalità dei servizi pubblici». Il Comune
investirà molto sul potenziamento dell’illuminazione pubblica e, in
particolare, sulla luminosità delle strade e sulla maggiore rapidità
delle riparazioni che sono ancora troppo lente rispetto alle altre città
italiane.
Entro il 2004, l’Acea provvederà a trasformare 38.000 punti luce di
vecchio tipo in impianti a maggiore efficienza: nei primi quattro mesi
di quest’anno sono già stati realizzati 1670 nuovi punti luce,
trasformati 2568 punti luce e sostituiti 845 impianti fatiscenti o
danneggiati. Tenere pulita una città come Roma non è certo impresa
facile. Nonostante gli sforzi dell’Ama, continua ad essere abbastanza
negativo il giudizio dei cittadini sul suo operato soprattutto per quel
che concerne la pulizia delle strade. Da gennaio 2003 sono stati
posizionati 6000 cassonetti nuovi e altri 7000 sono stati sottoposti a
manutenzione su un totale di 26000 cassonetti (rinnovo del 50%). Senza
considerare l’impegno nelle attività straordinarie delle grandi
manifestazioni come la marcia per la Pace, la maratona di Roma e il
concerto del Primo maggio.
Anche il servizio del trasporto pubblico non vuole proprio rientrare
nelle simpatie dei romani che restano abbastanza severi nel giudicarlo.
Solo per il 24% degli intervistati il servizio degli autobus, tram e
metropolitana è migliorato, per il 50,6 % è rimasto uguale e il 10,2%
è peggiorato. A pesare negativamente sulla bilancia è però il fatto
che ben il 27% dei romani, cioè circa 800.000 persone, non è mai sceso
sottoterra a prendere la metro o salito su un bus. Preferisce di gran
lunga spostarsi in macchina, malgrado il traffico caotico. Un numero
troppo alto che indica una chiara diffidenza nei mezzi pubblici. Anche
in questo settore è previsto un aumento: il biglietto dell’Atac
costerà un euro. Lo ha confermato lo stesso sindaco Veltroni: «Sui
trasporti abbiamo le tariffe più basse d’Italia e d’Europa. Se non
ci saranno trasferimenti di fondi da altre parti, poiché non vogliamo
ridurre il servizio nè far crescere il deficit, valuteremo seriamente
l’ipotesi di un aumento del biglietto». Sempre da questa relazione
emerge poi che Roma è la capitale europea con il minor numero di taxi
(5781 licenze “attive”). Pochi taxi
e poche corse ma prezzi di tutto rispetto che fanno a gara con quelli
carissimi di Torino e Milano. Una corsa di 5 chilometri con bagaglio in
un giorno feriale vale 8,53 euro a Roma, 8,71 a Milano, 6,37 a Bologna e
6,01 a Napoli.
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