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di GIULIO MANCINI
Divieto d’accesso per tre anni nel territorio di Fiumicino oltre alle
previste sanzioni per l’esercizio non autorizzato dell’attività.
E’ nel foglio di via obbligatorio l’ultima strategia attuata per
contrastare l’odioso fenomeno dei tassisti abusivi all’aeroporto di
Roma.
Giro di vite dei carabinieri contro gli “autisti-vampiri” appostati
all’uscita del “Leonardo da Vinci. Una caccia serrata quella attuata
nei giorni scorsi che è costata persino l’investimento di un militare
in borghese. In compenso la “retata”, condotta tra l’aeroporto e
la città, destinazione finale degli ignari passeggeri, ha fruttato un
ricco “bottino” agli investigatori. Trenta autovetture sono state
sottoposte a fermo amministrativo e altrettante contravvenzioni sono
state elevate per mancanza della prevista revisione dei veicoli, 21
multe sono scattate per violazione dell’apposita ordinanza emanata
dalla Direzione aeroportuale di Fiumicino e 12 libretti di circolazione
sono stati ritirati. Per sei conducenti “pizzicati” nell’impresa
è stato redatto il foglio di via obbligatorio, sanzione prevista per
chi ha precedenti penali specifici e studiata per evitare che ripetano
quel tipo di reato.
A serrare le fila contro i taxi
abusivi sono stati i carabinieri della compagnia Aeroporti di Roma di
Fiumicino e quelli del Nucleo Scalo Termini. «La strada per reprimere
il fenomeno spiegano gli investigatori non è agevole per via del fatto
che molto raramente i passeggeri trasportati, solitamente stranieri in
arrivo da lunghi e faticosi voli, passano a denunciare gli abusivi. In
molti casi, poi, gli utenti si sono mostrati ignari di trovarsi su un
mezzo non autorizzato. Sicchè l’unico strumento che abbiamo in mano
è la prevenzione, agendo su controlli rigorosi dei veicoli utilizzati e
sui permessi».
Le autovetture utilizzate dai “tassisti abusivi” sono state
sottoposte a fermo amministrativo: in sostanza sono state affidate ai
rispettivi proprietari, prive però del libretto di circolazione che è
stato trasmesso alla Motorizzazione civile che dovrà rivalutarne la
loro destinazione d’uso. «Sottrarre lo strumento del lavoro dovrebbe
farli desistere dal proseguire in futuro di operare illegalmente, specie
nelle zone dove la presenza degli abusivi rappresenta una turbativa del
mercato a danno di chi è regolarmente autorizzato» viene sottolineato
dai carabinieri. Un fenomeno tanto diffuso e quindi rischioso da aver
richiesto l’interessamento diretto del prefetto di Roma, Emilio Del
Mese, e del Comitato provinciale per la Sicurezza e l’ordine pubblico.
L’episodio più grave si è verificato in piazza dei Cinquecento dove
un appuntato del Nucleo Scalo Termini, nel corso dei controlli, è stato
investito con l’auto da un “tassista abusivo”. Il militare dopo
aver sorpreso l’uomo mentre faceva salire a bordo della propria Opel
Astra Sw due persone si è qualificato esibendo il proprio tesserino di
riconoscimento. Il tassista, però, invece di fermarsi ha ingranato la
marcia dell’auto e lo ha travolto trascinandolo per alcune decine di
metri. Il carabiniere è stato subito soccorso dai colleghi e
accompagnato presso il Policlinico Umberto I, dove è stato medicato e
giudicato guaribile in 10 giorni. Le immediate indagini hanno consentito
di rintracciare in poche ore il responsabile, P.O., 41 anni, romano del
Prenestino, il quale oltre a vedersi ritirare la carta di circolazione
per esercizio abusivo dell’attività di tassista è stato anche
denunciato in stato di libertà con l’accusa di omissione di soccorso.
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