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«Incredibile, non ci posso ancora credere. Cose da pazzi». A.M.,
affermata psicologa, racconta esterefatta la spiacevole esperienza
vissuta ieri mattina poco dopo essere uscita di casa, nei pressi di via
Veneto.
«Dovevo recarmi ad un appuntamento di lavoro con una mia amica -
ricorda - Decidevo di prendere un taxi
al posteggio di piazza Barberini. Ce ne erano diversi e gli autisti
parlottavano fra di loro. Mi sono avvicinata e ho chiesto quale auto
dovevo prendere. Dal gruppo si è staccato un tassista e sono salita
sulla sua macchina. Ho pregato l’autista di fermarsi poco dopo davanti
ad un bar dove avrei dovuto incontrare la mia amica, insieme alla quale
proseguire il tragitto in taxi.
Giunti davanti al bar sono scesa, lasciando la portiera aperta e la mia
borsa sul sedile posteriore. Non ho fatto neanche in tempo a salutare la
mia amica che il taxi è
partito a razzo ed è scomparso nel traffico».
Mentre racconta non riesce ancora a capacitarsi che possa essere
veramente accaduto. «Dopo qualche attimo di smarrimento ho chiamato il
113 attraverso il cellulare. E’ subito arrivata una volante. Ho
raccontato quanto mi era accaduto e insieme agli agenti ci siamo recati
ad interrogare i tassisti al posteggio di piazza Barberini. E qui altra
stranezza. Nessuno sapeva chi fosse il conducente del taxi
fuggito. Malgrado poco prima stessero tutti a chiacchierare insieme come
vecchi amici».
«Sono andata al commissariato di via Toscana e li ho sporto denuncia
segnalando che nella borsa c’erano parecchie centinaia di euro,
blocchetti di assegni e cheque firmati di vario importo. Non ricordando
la sigla del taxi ho
descritto l’interno dell’auto e poco altro. Ho anche inviato fax a
tutte le cooperative. Spero proprio che la polizia mi aiuti. Ma ripeto
è incredibile che un tassista derubi un suo cliente e poi in pieno
giorno e nel cuore della Capitale».
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