I
tassisti abusivi,
emergenza cittadina
Il problema dei tassisti
abusivi all’aeroporto di Fiumicino e alla Stazione Termini è diventato
“emergenza criminalità". Lo ha ammesso anche il sindaco Veltroni che
ieri ha preso carta e penna e ha scritto al prefetto di Roma Emilio Del Mese e
per conoscenza al suo collega di Fiumicino Giancarlo Bozzetto: «Mi permetto di
sottolineare alla sua attenzione il problema della diffusione dell’abusivismo
nel settore del trasporto», inizia la lettera.
A suggerirla è stato forse l’ultimo episodio, un attentato incendiario che
solo per un caso non ha fatto altri danni al di fuori di un’intercapedine
bruciata. «In questa realtà - continua il sindaco - si assiste alla presenza
di autovetture, prive di requisiti per esercitare il servizio, che genera
problemi di vario tipo e forme di concorrenza sleali a danno dei tanti
conducenti titolari di regolari licenze di servizio pubblico su strada e
creando, in ultima analisi disagi pesanti agli stessi cittadini». E Veltroni
conclude chiedendo l’attenzione del prefetto e assicurando la collaborazione
della Polizia municipale.
La lettera è datata 7 febbraio. Ma il fenomeno non è purtroppo di ieri. Anzi
è antico, ben noto. Lo sa bene chi arriva all’aeroporto dopo le 23 e in
alcuni giorni è costretto a lunghissime attese durante le quali si viene
avvicinati dai più loschi individui. Come nelle repubbliche delle banane, nei
paesi esotici o all’Est si assiste a questo punto a pittoresche trattative o
peggio a litigi e minacce. Fino alle molotov del 30 gennaio scorso esplose in
segno di “avvertimento" contro il settore della vigilanza e sicurezza.
La guerra che si è scatenata allo scalo romano e alla Stazione Termini segna
forse la fine di una tregua armata tra tassisti legali e illegali. Di certo
rappresenta però la causa e l’effetto di un male che si trascina: un
servizio, che pure sarebbe prezioso, lasciato a metà. Ci sono città baciate
dalla fortuna dove prendere un taxi è una cosa normale, dove le corse costano
meno e sono a prezzi abbordabili. Dove l’auto bianca si è rivelata un
prezioso strumento, un alleato nel battaglia quotidiana contro il traffico.
Perché questo a Roma non è possibile? Perché da noi il taxi o è introvabile
o è fermo per ore in attesa di clienti? Una scena quasi consueta. Tranne
all’aeroporto e a partire da una certa ora.
C.Mar.