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di FRANCESCA NUNBERG
ROMA - Caro automobilista ti scrivo, e non saranno missive d’amore.
Partiranno da Pietralata, dal Ced dell’Anagrafe dei patentati, le
lettere che il ministero delle Infrastrutture ci spedirà graziosamente
a casa per comunicarci quanti punti sono stati scalati dalla nostra patente
per quel sorpasso azzardato, quel giallo diventato rosso, e via a
seguire troppe birre, cellulare all’orecchio, acceleratore a
tavoletta. Da lunedì saranno guai, o forse sarà la nostra salvezza:
entra in vigore il decreto legge d’urgenza sulle norme del codice
della strada, approvato ieri dal Consiglio dei ministri su proposta del
responsabile delle Infrastrutture e Trsporti Pietro Lunardi. Ecco come
cambiano le regole per macchine, motorini, camion e “spensierate”
city-car.
Patente a punti. La
regola sarà la sottrazione: si parte tutti da 20, ai quali vanno
scalati i punti corrispondenti alle varie infrazioni. Meno 10 per chi
guida in stato di ebbrezza, viaggia nella corsia d’emergenza, scappa
dopo un incidente; meno 5 per il rosso o la precedenza mancata; meno 4
per l’uso del cellulare; meno 3 per le cinture slacciate, meno 1 per
chi segnala coi fari la presenza della polizia, eccetera. Per i
neopatentati (e si resta tali per cinque anni) i punteggi raddoppiano.
Comunque, prima di ritrovarsi a secco si possono “riguadagnare” 6
punti seguendo corsi di aggiornamento; azzerato il bonus, c’è il
ritiro della patente.
Positivo il giudizio di Claudio Gatti, direttore della Polstrada: «La patente
a punti - dice - responsabilizza l’utente inducendo un cambiamento di
condotta, una presa di coscienza delle regole». Mentre «il giro di
vite nei confronti di chi guida con alcol o droga in corpo consente a
noi di fare controlli più efficaci. Fino ad oggi, per esempio, mancava
il decreto che disciplina le procedure di accertamento sui sospetti di
guida sotto effetto di stupefacenti. Una lacuna che portava a non
superare i 1.300 controlli l'anno. Ora, invece, possiamo fare un esame
della saliva che consente un accertamento rapido».
Fari accesi e luci d’emergenza. Non solo su autostrade e strade
extraurbane principali: basta uscire dai centri abitati per far scattare
l’obbligo degli anabbaglianti accesi anche di giorno, mentre in città
diventano facoltativi. «Abbiamo verificato che i fari accesi aumentano
sensibilmente la percezione dell'altro mezzo, sia che preceda o che
sopraggiunga», ha spiegato Lunardi. L’automobilista in panne, invece,
quando scende dovrà utilizzare una pila, un collare o una fascia
riflettente; dal decreto sono scomparsi i giubbotti catarifrangenti
previsti nella prima bozza.
Patentino per i motorini. Non subito, ma dal primo luglio 2004, i
minorenni alla guida di ciclomotori inferiori a 50 cc e city-car
dovranno prendere il patentino. Per i maggiorenni l’obbligo è
rinviato alla riforma generale del codice della strada. I ragazzi
potranno averlo gratis a scuola (il 7,5% dei proventi delle multe andrà
al ministero dell’Istruzione per i corsi di educazione stradale)
oppure a pagamento nelle autoscuole. Sui cinquantini si potrà
andare anche in due, se omologati a livello europeo e se il guidatore è
maggiorenne.
Targhe personalizzate. In California ci scrivono il nome della
fidanzata o la data di nascita del figlio, adesso potremo farlo anche
noi: pagando una cifra ancora da definire, avremo una targa
personalizzata con una composizione alfa-numerica a piacere.
Limiti di velocità. Invocati da molti, paventati dai più, i 150
km orari in autostrada diventano realtà: saranno le società di
gestione a decidere dove alzare il limite, e comunque solo nei tratti a
tre corsie. In caso di nebbia, pioggia o neve, il limite scenderà
invece a 110. E la corsia di destra delle autostrade non sarà più
destinata solo ai veicoli lenti, ma al traffico normale. Attualmente la
corsia centrale «è occupata dagli automobilisti che non sanno guidare»
ha detto Lunardi, rallentando così il flusso. Contro la modifica dei
150, l’ex ministro e ora parlamentare europeo Enrico Ferri: «I 150
sono l’eccezione a rischio - dice - i 130 la regola, i 110 la garanzia
per non morire “da pirla”». E Legambiente cita i risultati di un
test effettuato l’11 giugno: una macchina fissa sui 140 nel tragitto
Roma-Milano è stata superata da 468 auto, superandone 96. Morale: solo
il 17% dei veicoli rispettava i limiti.
Autotrasporto. Raddoppiano da 32 a 64 euro le sanzioni per i
conducenti di camion e tir che non osservano i periodi di riposo; si
arriva fino alla revoca della patente
per chi modifica il contachilometri, guida in stato di ebbrezza o sotto
effetto di stupefacenti. Per i tir stranieri entrano in scena cauzione e
fermo amministrativo del mezzo. E buon viaggio a tutti.
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