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di GIULIO MANCINI
Una notte di ballo e di sballo sulla spiaggia. E poi il ritorno verso
Roma, in macchina, al volante, con ancora i sintomi della droga appena
consumata. E’ quello che, drammaticamente, capita a metà degli
automobilisti controllati al rientro dalle discoteche della costa, una
percentuale che allarma le forze dell’ordine, preoccupate dalle stragi
del sabato sera.
L’allarmante scoperta è stata fatta dalla Polstrada di Roma al
termine di un periodo di sperimentazione del ”Cozart Rapiscan”, un
innovativo test per la individuazione di automobilisti che affrontano la
guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Lo strumento, basato
sull’analisi dei contenuti enzimatici della saliva, è in grado di
riconoscere l’avvenuta assunzione di cinque gruppi diversi di
narcotici e quindi anche ecstasy, oppiacei, cannabinoidi, cocaina,
metadone e benzodiazepine (farmaci sonniferi o sedativi). Per due mesi,
da luglio sino al passato week end, gli agenti della Sezione Roma ogni
venerdì e sabato notte hanno organizzato posti di controllo lungo le
grandi direttrici che collegano la città alle località costiere:
autostrada per Civitavecchia, via del Mare, Litoranea, Raccordo Anulare,
casello Roma Nord. E, con loro grande sorpresa hanno riscontrato,
appunto, che la metà dei conducenti sottoposti a controllo presentava
tracce di stupefacenti.
«Si tratta di un primo dato spiega il comandante della stradale,
Stefano Bastreghi che attende ulteriore conferma dalle analisi di
laboratorio in corso presso l’Istituto Superiore di Sanità. Senza
dubbio, comunque, ci troviamo di fronte a una percentuale di
automobilisti assuntori di droghe assolutamente impressionante, molto
preoccupante». I dati parlano chiaro: in 22 uscite ”antidroga” sono
stati sottoposti a controllo circa 200 automobilisti (ogni test richiede
un quarto d’ora di tempo) e a cento di loro è stata trovata una
concentrazione fuorilegge di droga. «Sono risultati positivi
principalmente a ecstasy, cocaina e spinelli rivela Bastreghi Ovviamente
per ciascuno di loro è stata inoltrata segnalazione alla Prefettura di
Roma ed è stata ritirata la patente per un periodo che il codice
della strada fissa tra i 15 giorni e i tre mesi».
Il test, già in uso in Gran Bretagna, è in via di sperimentazione
sulle nostre strade. Analoghi controlli sono stati eseguiti durante
l’estate dalle parti di Rimini, a Verona, a Bari e a Cagliari. «L’uso
proseguono dalla Stradale è ancora sperimentale ma avviene alla
presenza del medico della Polizia dello Stato. Questo è per effettuare
un test professionalmente corretto, ma anche per assicurare la massima
assistenza agli automobilisti. L’operatore quando ha il sospetto di
trovarsi di fronte a un assuntore di stupefacenti lo sottopone al test.
Il conducente trovato positivo può anche approfondire con l’ulteriore
verifica attraverso l’esame del sangue e delle urine: se non lo fa,
restano le sanzioni comunque».
Riposto il nuovo narco-test in attesa del verdetto definitivo sulla sua
affidabilità, la lotta della Stradale agli spericolati del volante non
si ferma. Stasera gli agenti presidieranno la via del Mare come hanno
fatto anche la scorsa notte. «L’impegno conclude Bastreghi resta
costante. I nostri agenti verificheranno non solo il rispetto del codice
della strada e il tasso alcolemico attraverso gli etilometri, ma
proseguiranno i controlli sull’uso di stupefacenti come nella prassi.
Certo, in presenza del Cozart Rapiscan i test sono più rapidi; senza
quel kit i nostri operatori, infatti, quando hanno il sospetto di
trovarsi di fronte a un conducente che ha assunto droga, devono
assumersi l’onere di accompagnarlo in ospedale per i successivi,
tradizionali accertamenti clinici».
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