Sabato 15 Marzo 2003

Cento fiaccole contro il Tridente chiuso
Isola pedonale: commercianti e residenti hanno protestato ieri sera a Trinità dei Monti

Il vento, tornato gelido, non li ha dissuasi. Abbassate le saracinesche, chiuse le casse, spenti i fornelli, un centinaio tra commercianti e residenti si sono ritrovati, ieri sera, ai piedi della Scalinata di Trinità de’ Monti, con le fiaccole accese, «a patto di non salire le scale, altrimenti la cera le rovinerà, questo ci ha detto il Comune negandoci l’autorizzazione per una fiaccolata sulla Scalinata». Ma perché questa fiaccolata notturna nel cuore di Roma, mobilitando uomini delle forze dell’ordine e della polizia municipale? Per protestare contro la guerra? No, per protestare contro l’isola pedonale del Tridente. «Perché ci sentiamo agli arresti domiciliari», «Il camion per il rifornimento dei ristoranti non può circolare, come arrivano i prodotti alimentari?», «I miei figli sono isolati, non vengono a trovarli più nessuno, qui a via Frattina...». Dura e faticosa la vita di chi vive e lavora in Centro ora che l’amministrazione ha deciso di creare l’isola del Tridente, niente e nessuno possono circolare dalle 6 alle 20. «Adesso il sindaco ha istituito una commissione per rivedere il progetto dell’isola, con l’ausilio di due urbanisti. Qualcosa vorrà dire», dice Gianni Battistoni che annuncia un’altra protesta, «spegneremo le insegne dalle 18 alle 20, un giorno della prossima settimana». All’iniziativa avrebbero già aderito via Frattina, via delle Carrozze, via Laurina, via Condotti. «L’isola è intelligente solo se intorno la città è organizzata: con navette, parcheggi, mezzi pubblici e magari taxi con tariffe ridotte», spiega il portavoce dell’associazione via Frattina. «Almeno avessero lasciato circolare i motorini... è tutto da rivedere, chiediamo di incontrare gli amministratori», ripete la rappresentante dell’associazione di piazza di Spagna. «Eppoi il Comune lascia passare per via della Croce un compattatore dell’Ama: che inquina, fa rumore, rompe le bottiglie sotto i nostri balconi a qualsiasi ora», si lamentano i residenti delle strade tutte intorno. Mentre il vicepresidente dell’associazione Tridente chiede «che i residenti possano parcheggiare gratuitamente sul lungotevere, non come adesso che dobbiamo pagare dalle 10 di mattina. E che piazza Augusto Imperatore torni settore A». Tra i manifestanti anche rappresentati di associazioni e comitati dell’Esquilino, «perché la desertificazione, cominciata quattro anni fa nel nostro quartiere chiudendo strade e isolando le piazze, uccide le attività commerciali e la voglia di creare iniziative». Sugli ultimi scalini una comitiva di giovanissimi si passa le ultime fiaccole, ancora da accendere: e voi per cosa protestate? «Non lo so: ce l’ha passate un signore».

Be.Pi.