Presto una
convenzione per tariffe forfait ai residenti: il consiglio comunale ha approvato
l’ordine del giorno
Tassisti
in lotta contro gli abusivi
Troppa
concorrenza sleale: la categoria chiede controlli alle autorità
di CRISTIANA VALLARINO
Sono venti i tassisti a Civitavecchia, su una popolazione di circa cinquantamila
residenti, più il passaggio dei turisti. Un gran bel lavoro, quindi, verrebbe
da pensare. Macché: i titolari di licenza (l’ultima è stata concessa nel
’99), tutti abbastanza giovani, con un’età media che non arriva a quaranta
anni, riescono appena a sopravvivere. E, di contro, sono parecchi i cittadini
che si lamentano perché, specie in estate, trovare un taxi è un’impresa.
Una situazione assurda che sta esasperando i venti autisti di auto pubbliche,
ormai tutti artigiani in proprio (solo uno fa parte della Cotaci). I motivi?
Abusivismo e concorrenza sleale, scarsa informazione e disinteresse (finora) da
parte delle autorità, sia comunali che delle forze dell’ordine.
«Oggi, una "normale" giornata d’inverno, avrò fatto due corse,
incassando dieci, quindici euro - racconta Leonardo Civero, in fila con i
colleghi davanti alla stazione ferroviaria -. E come me gli altri. D’estate,
da maggio a settembre, va meglio, certo: se così non fosse come vivremmo? Però,
anche con la stagione dei crocieristi, non siamo certo noi locali a guadagnarci.
Sotto le navi, regolarmente, arriva gente da fuori: ci sono le agenzie che
gestiscono tutto. E a noi toccano solo i turisti che per caso escono dal tutto
compreso e si rivolgono a noi». Ma l’altro problema, come evidenzia Cristiano
Palombi, sono gli abusivi (forestieri ma anche del posto) e i loro
"collegamenti" in loco. «Raramente, specie in inverno, si rivolgono a
noi alberghi e supercarcere, che potrebbero dare parecchio lavoro adesso che coi
passeggeri dei traghetti e coi militari si lavora poco - spiega -. Chiamano
"macchine di fiducia", spesso senza licenza. E poi, basta andare a
piazzale degli Eroi, per vedere le appariscenti auto abusive che raccolgono i
turisti senza che nessuno controlli».
I tassisti, colpiti anche dalle lamentele dei cittadini che chiedono un servizio
più presente, si stanno organizzando: l’estate prossima avremo su piazza
almeno un paio di macchine, sempre presenti. E poi, adesso, finalmente (il
consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno giovedì)
c’è la convenzione col Pincio per praticare una tariffa unica e fissa ai
residenti: 5 euro se la corsa inizia in uno dei due parcheggi, stazione e largo
Monsignor D’Ardia, 6 se si vuole il taxi a domicilio. Di solito, la tariffa a
tassametro è un euro a chilometro, più eventualmente il tempo. Ma non è
tutto: grazie all’interessamento del consigliere Enrico Zappacosta, partirà
un tavolo di confronto fra Authority, Capitaneria di porto, sindacati,
lavoratori e Comune per risolvere i vari problemi della categoria. Anche quelli
pratici, come la presenza sull’elenco telefonico dei numeri dei posteggi («non
ci sono 26121 e 24251, c’è quello della Cotaci che, però, ormai ha in forza
un solo taxi con licenza») e lo stato di abbandono in cui versano. «Siamo in
una terra di nessuno - si lamentano alla stazione - il telefono è in balìa di
chiunque passa, sta sull’edificio di proprietà delle ferrovie, mentre le auto
sostano sulla strada del Comune».