di MARCO DE RISI
Stava smontando dal servizio notturno. Forse era stanco oppure è stato colpito
da un malore improvviso. La Fiat Tempra che guidava ha sbandato ad un
incrocio e dopo avere investito un’altra auto ha tamponato un autobus dell’Atac.
E’ morto così ieri mattina, dopo un’ora d’agonia all’ospedale, un
tassista del “4157".
Luciano Rossetti, 48 anni, sposato con due figli, ha perso il controllo della
sua auto in via Flaminia Nuova, all’angolo con via Tuscania. Alcuni passanti
hanno visto la scena che hanno descritto ai vigili del XX gruppo che hanno
effettuato i rilievi dell’incidente. Da alcune testimonianze il tassista,
intorno alle 6.15, sarebbe passato con il semaforo rosso. La Tempra, che
procedeva verso il Gra, ha preso di striscio un’utilitaria che imboccava la
via Flaminia da via Giovanni Fabbroni. La conducente è rimasta leggermente
ferita. Subito dopo il tassista ha centrato in pieno la parte posteriore di un
autobus Atac della linea 331. Il bus era fermo sulla destra della strada in
quanto in avaria.
I soccorsi sono stati immediati. Un’ambulanza ha trasportato a sirene spiegate
Luciano Rossetti all’ospedale Villa San Pietro sulla Cassia. Ma l’uomo è
morto circa un’ora dopo a causa delle gravi lesioni interne riportate
nell’incidente.
I vigili urbani del XX gruppo hanno bloccato per circa un’ora una carreggiata
di via Flaminia per effettuare il sopralluogo. Proprio i vigili, dopo avere
ascoltato automobilisti e passanti, si sono convinti che il tassista sia passato
quando il semaforo segnava il rosso. Ed è toccato proprio ai vigili dare la
notizia della morte dell’uomo alla famiglia che risiede in via Umberto Moricca,
all’Aurelio.
«Luciano Rossetti - dice Aldo Corabi, vice presidente della cooperativa taxi
“4157" - lavorava con noi da due anni. Una persona sempre cordiale e
puntuale sul lavoro. Era molto attaccato ai figli». Il fratello della vittima,
Pietro, non sa darsi una ragione di come sia potuto accadere l’incidente: «Mio
fratello era un guidatore esperto - dice - Aveva anche la patente per portare i
mezzi pesanti. Siamo distrutti. Non ci posso pensare a quello che è accaduto.
Ora siamo tutti preoccupati per i figli di Luciano».